Capitolo 14

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POV'S ANNABETH
Sono arrivata alla casa grande, ma Chirone sta parlando con un ragazzo della casa di Ermes quindi aspetto. Dopo he hanno finito lui mi nota e mi viene incontro.
-Chirone ti devo parlare. Si tratta di Percy- dico io. Lui annuisce e mi guida dentro la casa grande. Si siede sulla sua finta sedia a rotelle e io di fronte a lui. Quindi mi dice
-Eccoci dimmi tutto-. Comincio a raccontargli della conversazione che ho avuto con Percy, e lui si incupisce subito in volto. Dopo un po di silenzio parla
-Annabeth su una cosa hai ragione; Percy potrebbe farlo. Ma lui non vuole lasciarti andare, vuole che tu stia bene. Devi fargli capire che cosa vuoi. Io gli parlerò dopo pranzo. Ora devi stare calma però; non è da te mostrarti debole. Su forza, Và a sistemarti tra poco è ora di pranzo.- annuisco e vado a casa.
Nel tragitto vedo Nico tornare con Hazel dalla foresta. Gli vado incontro, Hazel capisce al volo che c'è qualcosa che non va, ma anche io. Mi dice che ne parleremo dopo pranzo e se ne vanno. Nico è molto strano oggi; sta freneticamente sfogliando un piccolo libro scritto in Greco Antico, ma non ci faccio molto caso.
Arrivo a casa; tutti i miei fratelli sono tornati dentro per prepararsi per il pranzo. Alcuni di loro notano che ho ancora il viso rigato dalle lacrime, qualcuno si avvicina ma io non voglio che si preoccupino per me. Posso farcela. Penso tra me e me. Io sono una guerriera. Io sono caduta nel Tartaro. Io ho sconfitto Crono. Io ho combattuto Gea. Io ho distrutto il Labirinto. Io sono una figlia d' Atena. Io sono una guerriera. Prendo un grosso respiro, mi sciacquo il viso e mi dirigo verso la casa 3 per prendere Percy.
POV'S PERCY
Annabeth è passata a prendermi per andare a pranzo. Piper mi lanciava delle occhiataccie a tavola. Forse Annabeth le ha detto della nostra conversazione di stamattina. Dopo pranzo sono troppo stanco per fare qualcosa, così torno nella casa 3. È pomeriggio inoltrato quando bussano alla porta. È Chirone
-Percy, dobbiamo parlare- -certo, arrivo subito- sistemo un po' il letto e segue Chirone fino alla casa grande. Appena siamo seduti comincia a parlarmi
-Percy, oggi ho parlato con Annabeth- e ci risiamo... mi dice che Ade non si fermerebbe anche se io mi consegnassi. E che non devo farlo. Mi dice che la casa di Ecate ha trovato un modo per evitare le intrusioni dei mostri e che lanceranno l' incantesimo stasera. Inoltre dice che Nico e Hazel hanno scoperto il piano di Ade, e che sono partiti alla volta degli Inferi per parlare con lui e dissuaderlo. A quelle parole è come se una spada mi trafiggesse il cuore. Se Nico e Hazel scatenano la furia di Ade potrebbero morire. Non posso permetterlo.
-Ma Chirone, e se Ade non li ascoltasse? Cosa gli succederebbe ancora per colpa mia?- Chirone me mette una mano sulla spalla e mi dice
-Percy, hai fatto molto per Nico e Hazel. Non te ne rendi conto ma è così. Non puoi farti sempre carico di tutto. Ti sei caricato addosso il peso della Prima Grande Profezia. Hai aiutato a sconfiggere Gea. Per la Athena Partenos, e per Annabeth, ti sei buttato nel Tartaro, hai salvato molte vite. E molte vite dipendono da te. Non fare sciocchezze, Percy. Ci siamo capiti?- annuisco e me ne vado. Ho bisogno di stare da solo.
POV'S PIPER
È pomeriggio inoltrato ormai e sto passeggiando un pò per togliermi dalla testa quello che Annie mi ha detto. Non posso credere a ciò che Percy farebbe per noi. Certo ha fatto tanto, anzi troppo per noi tutti e per il campo. Ma consegnarsi ad Ade... non potrebbe mai farcela. È vivo dal Tartaro per miracolo. Povera Annabeth; non lo supererebbe mai. L' amore che li lega, per una volta, è potenziato da mia madre. Non faccio in tempo a pensarlo che ai bordi del bosco, una figura femminile mi fa cenno di avvicinarmi.
-Madre! Cosa ci fate qui?-
-Figlia mia, quanto sei bella oggi. Mi dispiace per quello che stai passando con il figlio di Zeus ma, sono la Parche che tessono il vostro amore non io. Ma non sono qui per questo. Devi sapere una cosa: Percy Jackson non può andare da Ade. Il suo destino è già stato tessuto. Lui ne ha avuto uno scorcio anni fa. Devi parlare tu con lui. Convincilo in nome della figlia di Atena. I loro destini sono intrecciati. Ora devo andare figlia mia. Ricorda che ti voglio bene....- dice Afrodite svanendo in un batuffolo d' aria rosa. Sono ancora intontita a pensare a quello che mi ha detto Afrodite, quando una voce mi chiama. È la voce di Jason. Mi giro e lui è a pochi passi da me, stringo i pugni perché è l' unica persona al mondo che vorrei non vedere ora.
-Piper stai bene? Che ci fai qui?-
-Sto bene e non sono affari tuoi- faccio per andarmene ma mi afferra un polso. Mi giro di scatto e mi lascia andare
-Pip non puoi non parlarmi per sempre. Te l ho già detto non tornerò a Nuova Roma, perché non vuoi perdonarmi?-
-Jason io non posso perdonarti. Non potrò mai farlo. E sta certo che anche se ti amo, non possiamo stare insieme.-
-Ma perché?-
-perché i nostri destini non sono intrecciati. Me lo ha appena detto mia madre. Sono le Parche che tessono il nostro amore. Non puoi cambiare il tuo destino. Noi....-le parole mi fanno bruciare lo stomaco come se stessi per vomitare- noi non siamo destinati a stare insieme. Ma non sono problemi rilevanti.-
-No Piper è un problema rilevante. Noi siamo fatti per stare insieme.-
-Non è vero!- ora sto urlando- Percy e Annabeth lo sono. Percy vuole farlo di nuovo. Vuole sacrificare la sua vita per lei. Per noi. Per tutto il campo. Quello è amore. Non questo! Ora lasciami stare devo assolutamente parlare con lui.-
-con chi?-
-Con Percy Jackson. Devo parlargli di mia madre-

Percy Jackson- un nuovo inizio...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora