Capitolo 8

694 50 12
                                    

Il bacio fu breve, ma bellissimo.
"Perché..perché l'hai fatto?"
Mi strattonò per il braccio e mi fece sedere sul divano, era tornato il Niall che tutti conoscevano.
"Stai zitta per una buona volta."
Annuii e aspettai che lui dicesse qualcosa.
"so che ci conosciamo da poco, ma verresti con me in un posto speciale?" Sfoderò uno dei suoi sorrisi più belli ed io in quel momento non capii più niente.
Il cuore rispose prima del cervello e fu quello il grave problema.
"Vabbene, solamente perché mi fido di te."
"So che non vuoi venir.. Aspetta cosa?!"
"Ho detto di si, vengo con te nel posto 'speciale.'"
Forse dopo quel bacio era veramente cambiato, forse adesso poteva considerarmi più di una amica.
"A una sola condizione." Dissi orgogliosa della mia idea.
Buttò gli occhi al cielo e poi mi tornò a fissare, 'odiavo quei due occhi azzurri' pensai, ma poi tornai con la mente sulla terra e mi accorsi che lui stava aspettando che io parlassi.
"Mi devi spiegare perché mi hai picchiata.
Solamente per chiedermi di uscire con te o forse perché ti sei innamorat..." O santissimo, cosa avevo detto?
Oltre ai suoi occhi odiavo la mia stupida boccaccia.
"Cosa?!"
Mi schiarii la voce e riniziai a parlare.
"Volevo dire.. Spiegami perché mi picchi, perché lo fai.
So che hai una motivazione e tu me la devi dire, adesso."
Passarono alcuni minuti di totale silenzio, ma poi lui mi spiegò tutto.
"Non è facile stare dalla parte di quello che picchia, so che è una frase stupida.. Ma intendo, che non mi sono sentito bene quando mi sfogavo sul tuo corpo.
Sei così piccola e bella, non ti meritavi tutti quei lividi..
Mi.. Mi dispiace Rosie."
Gli sorrisi, accettai le sue scuse, ma il vero motivo di tutta questa violenza ancora non me l'aveva detto.
"Niall, perché mi picchi o meglio perché mi picchiavi?"
"È una storia lunga, Rosie."
"Sono qui, per te."
"Mio padre.. da piccolo mi picchiava.
Era sempre ubriaco, mia madre non c'era quasi mai e se c'era non interveniva, nessuno a mai detto nulla su di lui, perché tutti avevano paura.
Tutti.
Mia madre quando ci vedeva scoppiava a piangere, ma non faceva nient'altro, piangeva e piangeva, era così debole, troppo debole.."
In quel momento capii perché lui mi aveva detto di non essere debole, sua mamma era come me.
Una ragazza debole che aveva paura di tutto.
"Io odio le persone deboli, sono così stupide.."
"Grazie.." Dissi in un sussurro, sperando che non mi sentisse.
"Non intendevo te, io odio la.. Lasciamo perdere.
Il punto è che mio padre mi ha 'insegnato' a picchiare le persone quando devo sfogare i miei problemi, perché lui faceva così con me.
La prima volta che lo ha fatto avevo 5 anni, era il mio compleanno.."
Lo vidi sorridere a quel ricordo, ma poi il sorriso scomparì e comparse un espressione triste, molto triste.
"Era stato licenziato..
Aveva cominciato a spaccare tutto, tutte le cose che gli si trovavano davanti.. E quando mi presentai io per salutarlo..mi arrivò un calcio dritto nelle costole.."
Mi misi una mano sulla bocca, non potevo credere che un genitore fosse capace di fare quello ad un bambino.
"Così ogni sera quando era arrabbiato mi picchiava, quando e come voleva.
Smise solo.. Quando avevo iniziato le superiori, all'età di 14 anni smise di fare tutte le cose brutte che faceva.
Perché aveva ottenuto un nuovo lavoro ed era di nuovo felice.."
"Mi..mi dispiace tanto."
Gli gettai le braccia al collo, perché forse in quel momento aveva bisogno di un abbraccio.
"Grazie Rosie, grazie per aver creduto in me."
"Che cos..?"
Mi posò un dito sulle labbra e disse una frase che mi fece venire i brividi per la millesima volta.
"Grazie per essermi stata vicina, grazie per aver creduto che ci sia ancora una persona buona in me.."
"Di niente.."
Non riuscii di nuovo a finire la frase che le sue labbra si incollarono alle mie, la sua lingua chiese accesso picchiettando sul mio labbro ed io diedi il consenso subito.
Quando staccammo avevamo entrambi il fiatone, i nostri petti si muovevano in perfetta sincronia.
"Che cosa era questo?"
"Non mi piaceva tutto quel silenzio.. E poi, questo è il bacio che segna l'inizio della nostra nuova relazione."
***
"Rosie, sicché vi siete messi insieme?"
Sorrido alla ragazza davanti a me e guardo il portachiavi che mi aveva regalato per il nostro primo viaggio insieme.
"Si, è successo tutto così in fretta, che nemmeno io ci credevo in quel momento."
Alice mi guarda e sorride, continua a sorridere ed io muoio d'invidia per il suo bellissimo sorriso.
"Quanto tempo è passato dall'ultima volta?"
"5 anni, 5 Fottuti anni."
"Ti aveva promesso che sarebbe tornato ?"
"Si, me l'aveva promesso, ma a quanto pare non mantiene le promesse."
"Non perdere la speranza Rosie."
"Alice, ormai non ci credo più.
Sono 5 anni e 11 mesi che non si presenta, sono quasi 6 anni che non lo vedo..si sarà rifatto una famiglia."

🐏🐏🐏🐏🐏
Salve, decisamente questo capitolo fa schifo, ma volevo scriverlo, perché è una parte diciamo 'importante.'
Ah, scusate anche per gli errori, gli correggerò poi. 🐣
Questa storia avrà pochi capitoli, davvero pochi.
Un bacione, fatemi sapere tutto quello che pensate nei commenti. ❤️

Mi fido ancora (interrotta)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora