"[...] A me sto fatto che nonna Virginia me chiama per spostà le piante del giardino ogne volta che voi nun ce state me inizia a da fastidio to dico..." il rumore del motorino che si spegne disturba la conversazione.
"No professò non hai capito- aspetta n'attimo" slaccio il casco e sfilo il telefono incastrato dentro "te stavo a di che mica voglio che lo deve fa da sola co mi madre" la voce rimbomba mentre vado verso l'andito del palazzo per raggiungere l'ascensore "ma qualche volta pure tu e tu figlio ve potreste scoglion— e nooooo e no però de novo ma non ce credo!!"
Sbatto una mano sulla grata difronte a me "-e che succede secondo te?? soliti cazzi de sto palazzo de stronzi— ma che vol di che ce abito pure io qua" ma guarda se oggi non ce manno pure mio suocero.
"Ao senti Dante te devo lascià si, e oh! dì a tu figlio che se ne venisse da solo dalla stazione che tanto sicuro arriva prima lui a Roma che io al nostro piano— se vabe... la virtù dei forti... Ciaooo te saluto!"Se uno sguardo potesse incenerire, quel cartello con scritto [FUORI SERVIZIO], starebbe già ardendo insieme all'amministratore e a li meglio mort-
"Manuel!" sobbalzo.
No, no, no.
C'è già il terrore nei miei occhi mentre mi volto."Rossana" spingo i lati della bocca verso l'alto per mezzo millesimo di secondo.
"Comme si bell" sta tentando di strapparmi una guancia a suon di pizzichi questa dannata donna "e guarda la combinazione!" agita un annaffiatoio tra le mani "Ci troviamo sempre quando l'ascensore è scassato!"
"Pensa che culo" borbotto sottovoce.
"N'aggia capit, che'e ritt?"
Per fortuna."No dico, ci facciamo le scale assieme come ai vecchi tempi?" cerco di dare più credibilità al sorriso.
"Certamente!"
"Beh e avviamose no?"
"Si è sul ca-"
"Ca?" Com'è che sento già di essermi messo in un cul de sac tremendo?"Ci starebbe quella piantina là all'ingresso..." indica una bestia che pare più na quercia "e io ogni giorno vengo ad annaffiarla per non a fa murì" mi mostra l'annaffiatoio come a dimostrare la sua tesi "so anziana ormai e quando l'ascensore s scass a me m viene difficile scendere tutt'i sti scal..." abbassa lo sguardo affranta.
Questa cazzo di donna è un'attrice nata, roba che a Nonna Virginia sa magna a colazione."E che dobbiamo fa mo co sta pianta allora?"
Rialza gli occhi su di me e "mi faresti la cortesia di salirla fino al nostro pianerottolo? Te ne sarei grata a vita Manuel!" giunge a mo di preghiera le mani e l'annaffiatoio fra di esse si inclina e comincia a pisciarmi sul cavallo dei pantaloni."ahhhh" il divano comodissimo finalmente, che pace, che relax, che benessere.
Mo il primo stronzo che me cerca o lo mando a fanculo o nun je rispondo proprio, voglio solo chiudere gli occhi e-
saltare in aria per il rumore del campanello.
Oh ma na volta che sto disgraziato se portasse le chiavi però.Facciamo che al secondo che me rompe je faccio tutto quel macello di cui prima.
Mi trascino fino al citofono e "ma ta voi portà na volta a chiave?" sbuffo piccato nel microfonino prima di aprire il portone d'ingresso.
"Mo vabe che co' Amazon se semo velocizzati però ancora non ce'e danno e chiavi de'e case."Fisso la cornetta interdetto e accendo il monitor per guardare giù.
"Tu- tu non sei Simone"
"No, so Luca e si te movi a scenne me fai nfavore che ce sta n pacco da firmare"
"Te non poi salì?"
Silenzio.
"Stai al 9° piano e leggo qua che c'hai pure l'ascensore rotto... nun me pagano abbastanza"
Mi avvio esasperato al pian terreno.Domani all'amministratore je faccio un culo a capanna perché veramente non se po fa sta vita.
Ma poi na faticata per sto cazzo de pacco e solo per non dà ragione a Laura.Ancora me la sento nelle orecchie la telefonata di oggi: «tu sei un bigottone ecco cosa sei! Ormai nei sexy shop ce vanno tutti senza problemi!»
«E c'annassero loro, a me me mettono i brividi e io e cose mie non le voglio far vedere a nessuno. Stacce Laura!»Mo comunque niente mi smuoverà da sto divano, niente.
Il prossimo che me cerca-
me fa venì un infarto per quanto è alto il volume della suoneria.«SIMO 🫀» «chiamata in arrivo»
Vabbé, famo che oggi non è giornata e pace.
Scorro il dito sullo schermo."Pronto"
"Manu"
"Chi è?"
"Sono Simone..." è confuso
"Simone chi?"
"MANU MA SEI SCEMO?"
"Ahhhh Simoooone... dimme""Senti amore mio-"
"Che te serve, Simò" taglio corto che già o so che quando parte così finisce sempre con la fregatura.
"Beh, se la metti così, Manuel" scandisce piccato "ce sta lo sciopero dei mezzi..."
"Torna a piedi..."
"Sono 10 km"
"L'attività fisica te fa bene""Manu..."
"Simò... Prendi n'altro treno e torni a Napoli da tu padre e Mimmo?"
"...E dal biondino?"Scatto dal divano.
"Ancora a quello pensi?" recupero in fretta chiavi e portafogli "meno male che non è successo niente..."
"Non è successo niente infatti, ma chissà... magari ritornando lì, potrebbe"
Io a questo prima o poi je meno.Spengo le luci e «slam» la porta si chiude dietro di me mentre mi precipito giù. Ovviamente a piedi.
"O vedi quante volte to dico... tu sarai a rovina mia prima o poi o sai, si?" alzo la voce nel tentativo di sovrastare il rombo della moto.
Si stringe più forte contro di me e mi lascia un bacio contro la spalla poi, casco permettendo, ci si accoccola sopra.
A me sta cosa che il minuto prima lo voglio ammazzà e il minuto dopo me farei ammazzà per lui ancora non m'è chiara.
15 anni che me lo scorrazzo sul motorino attaccato come un koala e ancora me vie a tremarella alle gambe se ce penso."Mi sei mancato!" urla dietro di me.
"Te potevi fa consolà dal biondino..."
Una mano si infila sotto la maglietta e il contatto con la pelle mi provoca un brivido fortissimo.
Poggia il palmo aperto sullo stomaco e lo lascia lì.
E' na cosa da niente, ma allora perché il cuore mi sta per esplodere?Rallento e stiamo praticamente a passo d'uomo che a sta velocità forse arrivo a metterme a letto a notte fonda, ma non me ne frega niente.
C'è Roma stupenda e rossa al tramonto e soprattutto c'è Simone con me."Manuel..." sembra quasi addormentato
"Dimme"
"A me del biondino non importa proprio niente..."
Sorrido. Lo so.
"Mah non saprei..." mormoro invece "me lo stai nominando troppo spesso..."
La mano sullo stomaco scende impercettibilmente verso il basso e mi si mozza il respiro."Simò..." avverto
"Manu" le prime falangi di mignolo e anulare si fanno strada nel pantalone "ma veramente credi che me ne possa fregare un cazzo di qualcuno che non sia tu?"
La lieve spinta nella zona lombare arriva come una scarica elettrica a provocarmi uno shock.
Ma porca puttana."Eh Manu?" spinge ancora, un po' più forte.
La realizzazione è immediata.
Quest'uomo è pazzo.
Io ho sposato un pazzo.
"Simò" devo stare concentrato "c'annamo a schiantà così però oh"
La mano esce dalla maglietta e si appoggia sul tessuto all'altezza del petto.
Fuori è tutto rallentato, ma il mio cuore sta andando a velocità supersonica sotto il suo tocco."Rispondimi però Manu... davvero credi questo?" lascia piccoli baci sulla schiena facendomi sorridere come un ebete.
"No Simò..." alzo una mano dal manubrio e la porto sulla sua. Le dita si intrecciano e io riprendo a respirare dopo due giorni di apnea.
"e- e comunque anche per me è uguale..."
"Cioè?" chiede, mentre io con i polpastrelli percorro il contorno della sua fede.
"Per me esisti solo tu."
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Dawn FM.
Romance"ma te non bussi mai?" "per entrare nel mio bagno?" A me sto tono saccente e quel sopracciglio alzato già m'hanno rotto tre quarti. "Anzitutto è il nostro bagno-" "Perdonami compagno Ferro" e solleva pure il pugno sinistro sto rincoglionito. Sequel...