Giorno 2

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Non sono riuscito a controllarmi. Le coperte sono impregnate del suo sangue, la sua espressione paralizzata. Non so veramente cosa fare. Decido di scendere dal letto, lasciandola li per qualche minuto. Mi siedo sulla sedia del tavolo e inizio a pensare. Vado al piano di sopra e prendo un sacco nero dell'immondizia. Lo appoggio sul letto. Vado verso Sara, a fatica provo a toglierle il coltello dal petto. Sento uno stimolo provenire dallo stomaco, corro in bagno a vomitare. Mi sciacquo la bocca e decido di riprovarci. Mi posiziono a cavalcioni sopra il suo corpo, impugno saldamente il coltello con entrambe le mani, chiudo gli occhi e tiro verso l'alto. Sento il coltello sfilarsi dal suo torace, riapro gli occhi e noto sangue zampillare qua e là. Decido immediatamente di prendere un rotolo di scotex, ripensandoci forse non proprio la migliore delle idee considerando il suo potere assorbente. Dopo qualche minuto il sangue sembra smettere di uscire. La sollevo di peso e la metto nel sacchetto. Dopo qualche tentativo riesco a farla entrare. Ed ora? Mentre penso a cosa fare decido, per quanto possibile, di pulire il pavimento e le coperte dal sangue. Mentre strizzo nel lavandino lo straccio impregnato di sangue decido di chiedere aiuto sul web. Tutte le persone con le quali mi confronto mi consigliano di andare su una piattaforma chiamata "OfSearch" dove ci sono persone "specializzate" in questo genere di cose. Decido di registrarmi su questo sito, eseguo il login e dopo vari tentativi inizio a parlare con una persona. Un certo "Airton", il quale mi propone una soluzione. Decido di incontrami con questa persona questo pomeriggio. Con il cadavere di Sara sotto il letto decido di riposare un po'.

Mi sveglio. Sono quasi le 13.00. Decido di mangiare qualcosa e preparami per incontrare questo Airton. Decido di indossare una tuta nera, metto le scarpe ed esco. Ci siamo dati appuntamento nella piazza dove ogni mercoledì il paese allestisce il mercato. Vedo un tizio da lontano, alto, mulatto, capelli ricci e con gli occhiali. Penso sia lui. Mi dirigo verso di lui a passo non troppo svelto. 

X : sei tu?

L: se tu sei Airton si, sono io.

X: molto bene...

Lo vedo allontanarsi, rimango perplesso. Appena sparisce dietro la siepe noto un altra persona arrivare, molto bassa non credo di sbagliarmi se dico che sia affetto da nanismo, capelli rasati, molti tatuaggi; non ho idea di chi possa essere.

A: sono io, Airton.

L: e chi era quello di prima?

A: dati i miei trascorsi preferisco accettarmi delle persone che sto per incontrare.

L: capisco; parlando di cose serie, credi di potermi risolvere quel problema di cui ti parlavo?

A: per quanto strano mi possa fare prendere lavori da un 15enne la risposta è si.

L: come funziona? Devo aiutarti in qualche modo?

A: è sufficiente l'indirizzo di casa e il luogo esatto in cui la tieni, al resto ci pensiamo.

L: perfetto va bene.

A: ah giusto dimenticavo, devi accettare anche dei termini.

L: termini?

A: beh vedi non posso entrare molto nel dettaglio, in ogni caso io lavoro per una società che si occupa di commercio d'organi. La tua amica verrà dissezionata da medici pakistani e i suoi organi verranno venduti nel dark web, questi sono i termini.

L: se non ci sono rischi per me va bene.

A: nessun rischio, aspetto un tuo messaggio con le informazioni che ti ho chiesto prima.

L: d'accordo.

Mi sento una persona spregevole a fare questo tipo di cose, sto veramente contrabbandando una persona che mi sono scopato per il contrabbando illegale di organi? Tuttavia capisco di non avere altra scelta e decido di fidarmi di Airton. Gli mando un messaggio con l'indirizzo di casa e gli specifico che Sara si trova sotto il letto della mia stanza, specificando dove si trova. Mi risponde. Mi chiede se per me domani andrebbe bene e rispondo che sarebbe perfetto. 

Si vive fino in fondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora