Giorno 5 - pt3

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Il suo orgasmo risuona per tutto il bagno, alzo lo sguardo e noto che la mia espressione è preoccupata come quella di Emma. Se per caso qualcuno ci ha sentito siamo fregati. Lascio un bacio sull'intimità di Giulia e ci ricomponiamo. Finiamo di vestirci, e discutiamo su come uscire.

E: secondo me sarebbe meglio se prima esce Liam e poi io e giulia.

L: beh ma usciamo tutti insieme no?

G: se ci vedono uscire tutte e tre assieme capiranno che è successo qualcosa.

Le nostre parole vengono interrotte da dei passi venire nella nostra direzione. Vediamo dalla porta del bagno opaca, un ombra avvicinarsi sempre di più. Siamo tutti e tre nel panico, decidiamo di uscire e stare sulla parte finale del vagone delimitata dalla piccola ringhiera. Sentiamo entrare qualcuno nel bagno e con fare prepotente aprire le porte delle toilette. Per non correre rischi decidiamo di stare lì fino alla fine del viaggio, manca solo un quarto d'ora.

Sentiamo il treno rallentare, mi è venuto un leggero mal di testa probabilmente colpa dell'aria presa durante la tratta. Appena vediamo il treno rallentare ritorniamo nel bagno, e una volta fermato usciamo uno per volta.

E: nonostante sia successo tutto così in fretta, ci ha fatto piacere conoscerti

G: vero

L: grazie ragazze, anche a me ha fatto piacere. Tenete questo è il mio numero di telefono.

Afferro uno scontrino malconcio dal portafoglio e ci scrivo il mio numero sopra. Io e le ragazze ci salutiamo e ci dividiamo in due direzioni opposte. Nonostante io continui a pensare alle cose appena succese, mi rendo conto che è ora di ritornare con i piedi per terra.

Esco dalla stazione, e attendo l'arrivo di un taxi libero. Ne fermo con il fischio uno, apro la portiera e salgo.

L: buongiorno.

J: buongiorno a lei, dove posso portarla?

L: alla clinica specializzata in masse tumorali, ho la via scritta sul telefono un attim-

J: stia tranquillo so benissimo dov'è.

Passa qualche minuto di silenzio.

L: scusi la domanda, so che è una clinica non tanto popolare, come fa a sapere dove si trova?

J: beh vedi, mia moglie aveva un tumore al pancreas molti anni fa, e ci siamo rivolti a questa clinica...

L: ah capisco, attualmente io ho un tumore, ed è la prima volta che mi reco in questo posto.

J: le disgrazie peggiori capitano sempre alle persone più oneste. Stai tranquillo, sono molto gentili e aperti con i pazienti, ti troverai a tuo agio.

L: sua moglie é riuscita a combatterlo?

J: a combattere senza ombra di dubbio ci è riuscita, ma non è bastato. La prima volta è riuscita a sconfiggerlo ed è andata in remissione. Tuttavia poi è tornato, e non c'è l'ha fatta.

L: deve essere stata dura...

J: sai, ho una bambina di 4 anni da crescere. I nonni ci aiutiamo ma spesso percepisco che le manca l'affetto materno di cui ogni bambina dovrebbe godere. In più non avere mia moglie accanto a me a crescere la nostra bambina mi fa male, insomma, una coppia fa un bambino anche perché vuole vedere il proprio partner felice con lui, no? E di questo ne soffro molto.

L: mi dispiace davvero tanto della sua situazione, se solo fosse possibile soffrirei io al posto suo.

J: stai tranquillo ragazzo, ormai ho imparato a conviverci. Manca qualche km e siamo arrivati.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 06, 2022 ⏰

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