Giorno 5 - pt1

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Estraggo repentinamente il coltello dal fianco di Francesca, mi rimetto velocemente i boxer e corro al piano di sopra. Elisa non è uscita dalla porta, essa è chiusa e le chiavi le avevo lasciate in taverna. Inizio velocemente a controllare prima la cucina, il soggiorno e proprio quando sono in bagno sento il parquet del piano di sopra scricchiolare. Salgo i gradini delle scale cercando di fare il minimo rumore. Il parquet al piano di sopra c'è solo in camera dei miei e in camera mia, ora il punto è, dove si sarà cacciata quella puttana? Noto la porta di camera mia chiusa, decido di entrare prima li. Appoggio la mano sulla maniglia e dolcemente apro la porta. Varco la soglia e noto non esserci nessuno. Apro gli armadi, guardo sotto la scrivania e dietro la porta. Successivamente mi chino e guardo sotto il letto, proprio in questo momento sento qualcuno correre in corridoio, mi alzo di scatto. Sento i passi di elisa scendere velocemente le scale e mi affretto a inseguirla. Vado la sua sagoma ritornare in taverna. Scendo velocemente le scale e all'ultimo gradino rischio di inciampare, vedo Elisa cercare nei cassetti del mobile le chiavi di casa, mi avvicino con fare meschino a lei. É ancora totalmente nuda, la sbatto al muro prendendola per il collo tanto da sollevarla da terra. Prova a parlarmi e io stringo ancora di più la presa. Mi afferra il braccio con entrambe le mani e prova a dimenarsi, inficcandomi le unghie nel braccio. Stringo ancora di più la presa e sento il suo braccio piano piano allentare la presa fino a che, lasciando la mano dal collo, cade per terra. Mi guardo intorno e noto avere due ragazze morte e nude in casa mia. Mi siedo un attimo sul divano e cerco di fare mente locale. Nonostante sia l'una di notte provo a messaggiare Airton e gli dico che ho bisogno dei suoi uomini urgentemente. Mi dirigo verso il letto, prendo il braccio Francesca e la metto supina. Faccio lo stesso con Elisa. Mi dirigo al piano di sopra, prendo dello scotex per tamponare la ferita di Francesca. Mentre provo a pulire il suo sangue vedo una notifica da parte di Airton, dove mi spiega che se voglio un servizio a quest'ora, soprattutto doppio, devo pagare di più. Dei soldi non mi interessa, gli rispondo dicendogli di venire al più presto.

Mi sento una merda a pensare questo ora, tuttavia sono ancora voglioso... Francesca non riesco più di tanto a guardarla data la ferita all'addome. Prendo elisa, le allargo le gambe e inizio a entrarle dentro. Il silenzio nella stanza fa quasi paura, tuttavia dopo qualche minuto riesco a finire.

Suonano alla porta, spero con tutto il cuore sia Airton. Mi dirigo al piano di sopra, apro la porta e mi ritrovo i due uomini che erano venuti qualche giorno fa. Li saluto e li accompagno giù in taverna. Come al solito, si sono portati le due casse refrigerate per mettere dentro i corpi. Prendono prima Francesca, la mettono in un sacco nero e la ripongono nella scatola. Fanno la stessa cosa con Elisa. Successivamente mi fanno sapere che questa volta l'azienda di pulizie che l'altra volta mi ha pulito la taverna dal sangue, non è disponibile; dovrò pulire quest disastro da solo. Accompagno i due uomini al piano di sopra e escono da casa. Vado al piano di sotto e inizio a pulire il materasso e il pavimento, sono le due di notte. Realizzo che tra 8 ore ho il treno per l'ospedale, per effettuare il primo ciclo di chemio. Quando mi hanno diagnosticato il cancro l'ospedale a cui mi ero rivolto distava circa 10km, ma per i cicli di chemio io e la mia famiglia abbiamo deciso di rivolgerci ad un centro specialistico distante circa 120km. Nonostante siano rimaste delle piccole macchie di sangue, il grosso sono riuscito a pulirlo. Decido di riposare un po', imposto la sveglia per le 8 di mattina e mi distendo sul letto.

Si vive fino in fondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora