CAPITOLO 9
Luke's pov
Girai di scatto la testa e feci di tutto per camuffarmi mentre Sam avanzava verso il bancone del bar insieme a Kevin. Quando verificai che fossero abbastanza distratti da non notarmi, mi avvicinai di soppiatto all'ingresso del bar con l'intenzione di uscire... sarebbe andato tutto per il meglio se qualcuno non avesse mandato a puttane i miei piani.
-Luke!- Quasi mi venne un infarto. Mi ritrovai difronte a Kaycee che stava per entrare nella caffetteria mentre io stavo per uscirne. Non osai girarmi, speravo che i due non avessero notato cosa stesse succedendo a soli dieci metri da loro.
-Hey, Kaycee... c-cosa ci fai qui?- non la feci rispondere e cercai di liquidarla prima che Sam si accorgesse della mia presenza. -Sai io stavo proprio per andarmene, ci si vede in giro eh.- Mi afferrò per il gomito facendomi girare e proprio in quel momento mi accorsi di avere gli occhi di Sam e Kevin addosso.
-Luke ma che ti prende? Sei stato tu a farmi venire qua.- disse con la sua voce stridula.
Non ebbi il tempo di replicare che si avvicinò Kevin seguito poi da Sam.
-Hey Luke, anche tu qui.- mi salutò dandomi una pacca sulla spalla.
-Già... e con lei, vedo.- aggiunse Sam irritata, lanciandomi una delle sue occhiate glaciali. Ma cosa diamine le avevo fatto?
-Proprio così.- sorrisi falsamente. Kaycee intanto mi guardava sospettosa, probabilmente più tardi avrebbe preteso spiegazioni per il mio inaspettato comportamento, ma in quel momento era l'ultimo dei miei problemi.
-Bhe che ne dite di sederci?- Propose Kevin. Annuii titubante e prendemmo posto allo stesso tavolo dove poco prima ero seduto da solo.
-Allora cosa ci fate voi due qui insieme?- Riprese il discorso Kevin.
-Avevo invitato Kaycee a fare colazione con me per parlarle a proposito di stasera.- dissi guardando Sam negli occhi. Lei ricambiò lo sguardo prima di prendere parola.
-Ah quindi le hai chiesto anche perché va in giro a raccontare stronzate sul mio conto?- Mantenne il contatto visivo per poi lanciare un'occhiata infuriata a Kaycee. Poggiò i gomiti sul tavolino in legno scuro, mise una mano sotto il mento e alzò le sopracciglia in attesa di una risposta.
-Ma di cosa stai parlando troia?!- sbottò la ragazzina al mio fianco.
-Tu che chiami troia me?- rise Sam sarcastica. -Cristo ma ti sei guardata?- continuò innervosita.
Ad interromperle fu la cameriera che si avvicinò al tavolo per prendere le ordinazioni. Avrà avuto una trentina d'anni.
-Cosa posso portarvi?- chiese cordialmente.
-Per me un caffè macchiato e un cornetto vuoto, se possibile.- Parlò Kevin.
-A me è passata la fame.- borbottò Sam.
Vidi Kaycee guardare distrattamente il menù con aria scocciata, pareva non avesse intenzione di parlare così mi decisi e ordinai un semplice cappuccino e un cornetto al cioccolato.
-A lei cosa porto, signorina?- la cameriera si rivolse a Kaycee.
-Oh no, non prendo niente, ci mancherebbe... non vorrà mica rifilarmi uno di quei pasticcini ipercalorici?! Io ci tengo alla linea.- alzò gli occhi al cielo.
La donna la guardò stranita prima di lasciarci e tornare poco dopo con le nostre ordinazioni.
-Allora, dicevamo?- Kevin ruppe l'imbarazzante silenzio che si era creato mentre assaggiava il suo cornetto.
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Live and let die || Luke hemmings
Fanfiction"Preferisco essere odiato per quello che sono, che amato per quello che non sono." Sam Price era una semplice sedicenne newyorkese. Sam Price era stata ferita più volte dalle persone che la circondavano. Persone in cui lei aveva riposto la propria f...