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Sotto le stelle

Quella notte ci sdraiammo sul fresco prato ad ammirare quei magnifici puntini splendenti nel cielo.

Ero appisolato sulla prateria e scrutavo il paesaggio pensieroso. Non volava una mosca in quel posto inquietante. A un certo Lidia disse:<<Sai, oggi sarebbe il giorno delle stelle cadenti e dovevo andare sul monte più alto con mio nonno, per avvistarle. È molto raro vederle>>. <<E tuo nonno dov'è?>>chiesi incuriosito, poiché non avevo altro da fare. Lei mi guardò. Nessuna parola uscì dalla sua bocca. Pensavo che fosse troppo triste di non andare con lui, o c'è altro? Lei esitò aprendo leggermente quel sorrisino, ma... <<Guarda, di la, alza lo sguardo Daniel! È meraviglioso non credi?>> Io guardai improvvisamente il cielo era davvero incantevole. Lidia mi disse di esprimere un desiderio e io, per sbaglio iniziai a introdurlo. <<Allora, vorrei che...>> A quel punto una manina sottile mi sfiorò la bocca come se voleva dire che dovevo tacere. <<Sai,>>introdusse la mia compagna di avventure, <<Io ho già espresso il mio desiderio: è quello di stare viva, in un posto sicuro, con qualcuno. L'altro purtroppo non si potrà mai avverare e quindi è inutile che io lo esprima.>>A quel punto abbasso lo sguardò e mi fece tanta tenerezza.

<<Io avverto un po' di fresco, tu cosa senti?>>chiesi cambiando bruscamente il discorso. <<Io sento le onde del mare, con il loro rumore affascinante. In un posto simile si trova il mio caro e vecchio nonno. Mia madre dice che ci accompagna sempre guardandoci da là>> e indicò su con lo sguardò in cielo. Ho compreso tutto, e l'ho avvolta con il mio braccio come un grande uccello che racchiude i suoi piccoli nella grande ala. Lei mi diede un bacino sulla guancia e io divenni rosso come un pomodoro, non riesco proprio a capire il perché. Dopo cinque minuti mi fissò negli occhi<< Il mio caro vecchio nonno mi chiamava Lilly, non so molto di lui.>>

*flashback*

<<Ei piccolina, vieni dal nonno su>> il vecchio mi incubo tra le sue braccia e io mi sentii protetta anche se per attimi che sembravano infiniti. <<Sai cara Lilly, un giorno ti porterò su per un sentiero di montagna che porta a uno spazio paradisiaco dove staremo in pace solo io e te a guardare le stelle  >> riprese fiato <<te lo prometto, e le promesse si mantengono>> . Io ero semplicemente incantata a sentire le parole del nonno che lui fece finta di prendere il nasino.

Quella promessa la mise in atto portandomi un fine settimana su una montagna non troppo distante dalla città. Ricordo quante risate e battute facemmo insieme quella sera.

Come nei film ci avvicinammo al picco e come il vento mi sussurrò <<La prossima estate ci sarà la pioggia di stelle e andremmo a vederla insieme e ci divertiremo tanto, proprio come oggi, in questo nostro posto speciale>>. Il nonno tossì ripetutamente e portando una mano al cuore come se fosse affaticato. aveva il viso pallido e visibilmente stanco. Sul momento non ci feci caso.

Qualche mese dopo la mamma mi riferì che il nonno era un angelo che mi guarda dal cielo e mi protegge sempre. Una lacrima solcò il mio viso angelico.

La mamma non mi portava mai a vedere le stelle. Diceva che aveva paura ma per me aveva paura della nostalgia e del solco lasciato dal nonno.

Allora promisi a me stessa che quando fossi cresciuta avrei ricominciato a fare i sentieri di montagna e soprattutto quel sentiero che ha le chiavi di un pezzo del mio  cuore.

Avrei rivisto le stelle pensando al nonno così anche lui, come faceva quotidianamente, mi avrebbe accompagnato in quel nostro giorno tanto speciale.

Peccato quel quel giorno era oggi ed io ero sola e dispersa.

*Fine flashback*

Notai Lidia accennare un sorriso che pensai fosse collegato a un ricordo.

<<Io mi accamperei sul prato, non ho proprio voglia di andare in quella dimora>> interruppi bruscamente il suo flusso di pensieri. La mia amica annuì.

Il mattino seguente entrammo in quella casa spettrale ma solo per prendere gli zainetti e vedere se c'era qualcosa di utile.

Le mie mani incominciarono a sudare, il mio viso divenne rosso come un peperoncino, il mio cuore batteva così forte che sembrava la vecchia caldaia della nonna. Le mie gambe si paralizzarono e si incollarono letteralmente al pavimento come se fossi finito in una superficie di cemento fresco.

La mia amica mi lanciò una fulminata con gli occhi.

Provavamo a spingerci in avanti ma non ci riuscimmo fino a che il suolo non ci lasciò andare e noi cademmo... ma non ci alzammo in tempo e venimmo risucchiati brutalmente ma non riuscimmo a vedere dove ci portasse perché venimmo abbagliati da un fascio luce.

||Spazio Autrice||

Heyyy cari lettori. Come state? 

Lo so che è da qualche giorno che non pubblico ma sono presa dalla scuola.

Leggendo il flashback vi è venuto in mente qualcuno che fa parte del vostro cuore? Lo so, lo so forse non dovrei essere così invadente... :)

PS: Segnalatemi eventuali errori!

Il flashback lo ho aggiunto ora in questo momento... mi è passato per la testa che fosse ehm...carino?

L'avventura misteriosa || avventuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora