Capitolo 10

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"Non riesci proprio a farti gli affari tuoi a quanto vedo"oh no adesso si che sono fregata pensai .
"Che succede bambolina il gatto ti ha mangiato la lingua?" Disse con gli occhi fissi nei miei e lo sguardo di chi si sente superiore. Hailey riprenditi mi dissi e con arroganza  o almeno ci provai ad esserlo, risposi" potrei dire lo stesso di te Ethan"  per un momento mi sembro di  percepire uno sguardo stupito ma subito rispose:" be' sei stata tu ad intrometterti in affari che non ti rigurdavano e penso che qualcuno deve farti capire chi comanda qui"e  senza darmi il tempo di replicare mi afferrò per il polso  e cominciò a trascinarmi verso Dio solo sa dove, provai a dimenarmi dalla sua stretta  gridando e insultandolo più e più volte ma tutto ciò che ottenni fu solo l'intensificazione della sua stretta sul mio polso" dovevi pensarci prima piccola ficcanaso, ormai e tardi" mi disse con sguardo divertito e scocciato nello stesso tempo. Mi trascino fino all'ascensore e lo chiamo, " non era vietato per gli studenti salire li?" chiesi con la speranza  che mi avrebbe mollata ma invece rispose " non c'è nulla che io non possa fare" e con  molta facilità mi trascino dentro,  schiaccio  il tasto per  l'ultimo piano e mi lascio .l'ansia cominciò a salire  io avevo la fobia per l'altezza e gli spazi chiusi  e in questo momento lui non Aveva fatto altro che incrementare le mie 2 paure più grandi.  Cercai di stare calma  e  fortunatamente l'ascensore  arrivò subito a destinazione cosi corsi fuori, mi girai di scatto verso l'idiota che era ancora fermo davanti la porta e  urlai " si può sapere che cazzo vuoi fare  ?" In tutta risposta un sorriso malefico apparve sul suo viso " oh è  semplice  voglio solo farti capire chi comanda qui "  comincio a fare passi verso di me, mentre io  cominciai ad indietreggiare, l'espressione sul suo viso non prometteva nulla di buono, ad un certo punto  la mia schiena toccò il muro dietro di me e sul suo viso comparve un mezzo sorriso" basta" cercai di dire ma la mia voce uscì come un sussurro e appena arrivo ad un centimetro da me mise le mani ai lati della mia testa   si avvicinò al mio orecchio e con voce sensuale sussurrò  " sei in trappola bambolina" mille brividi di paura,  salirono lungo il mio corpo e cominciai a tremare, a dirgli di lasciarmi in pace   ma invece di ascoltarmi  afferrò di nuovo il mio polso, aprì un'altra porta ,e mi trascinò su quello che era il  tetto della scuola  " merda, ora si che sono morta mi butterà di sotto "pensai, " Ethan  lasciami andare ti prego  non ti ho fatto nulla di male perché te la prendi tanto per una sciocchezza?"dissi,  ma con il suo solito sorriso malefico rispose" ora mi preghi di lasciarti andare bambolina? Che succede ,mmh? Dove finita la tua lingua lunga  e tutto il tuo coraggio ?" Quel suo sguardo da io posso tutto scatenò qualcosa in me e  con tutta la rabbia  che avevo in corpo gli dissi :" quindi sono questi i modi che usi per farla pagare alle persone? O per come dici tu fargli capire chi comanda ?"  Mimai le virgolette con le mani e un sorriso di sfida comparve sul mio viso "  oh Ethan pensavo di avere un uomo davanti non  un bambino , ma da quello che vedo  mi  sbagliavo , sono stanca di perdere tempo con te , se non ti dispiace vado via " e gli schiacciai l'occhio  avviandomi verso la porta ma un braccio mi fermo , mi tiro a se e finì per sbattere  la mia schiena contro il suo petto che devo dire era muscoloso , si avvicinò  di nuovo al mio orecchio e sussurrò con rabbia e sicuro di sé  " sei solo una piccola insolente che gioca a fare la ragazza coraggiosa  ma vediamo quanto tempo puoi resistere da sola  qui senza impazzire" allentò la presa su di me e mi spinse facendomi cadere  con i ginocchi per terra, cominciai a sentire il lieve dolore espandersi  nella parte entrata a contatto con il cemento ma feci finta di nulla per non dargliela vinta .quando mi girai per alzarmi lo vidi davanti la porta  del tetto  e da lì capii le sue intenzione " oh no" pensai  " Ethan " lo chiamai ma subito  mi  fermo e disse " ci si vede bambolina" tirò la porta verso di sé e la chiuse  lasciandomi sola con il freddo e l'altezza a farmi compagnia , corsi verso la porta e cominciai a battere i pugni su di essa e gridare aiuto ma nulla  nessuno mi sentiva ,  ad un certo punto mi senti mancare l'aria, il panico si stava  impossessando  di me , mi appoggiai alla porta e pian piano mi lasciai cadere giù fino a sedermi , cominciai ad avere l'affanno  e a sentire freddo ,  i miei occhi pian piano si chiusero e da lì non capi più nulla

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