-Sai, mi sono spaventato moltissimo, mi dispiace per ciò che è successo- ero ancora tra le sue braccia, alle sue parole lo strinsi più forte e un piccolo sorriso comparve sul mio viso.
-Non ti preoccupare di me, Joshua- mi slegai da quel groviglio d'abbraccio e lo rassicurai.
-Non avrei dovuto far entrare qui Johnathan, però..-
Non finì la frase e ciò scatenò parecchi pensieri nella mia testa.
-Però cosa?- alzai un sopracciglio e misi le mani sui fianchi.
-Dovresti ascoltarlo e parlarci..-
Sbarrai gli occhi ed aprii la bocca per parlare ma le parole non uscirono a causa di un groppo in gola che si era formato appena sentii l'ultima frase che aveva detto.
Sospirai, non sapevo cosa dire, quindi girai i tacchi e me ne andai in stanza.Joshua non venne nella mia stanza per parlare e ciò fu una cosa positiva perchè non avevo intenzione di sentire ancora che avrei dovuto parlare con Johnathan.
Per due orette e mezza restai chiusa in camera a studiare, appena chiusi il libro e mi stesi sul letto per rilassarmi, il telefono vibrò.
Non mi lascerete mai in pace? Pensai.
Ero distrutta e non volevo muovermi, ma quel dannato telefono continuava a vibrare ininterrottamente.Da Luke: Ehy Helen, sono Luke, disturbo?
Da Helen: Uhm, no.
Da Luke: E' tutto okay? sai dopo ieri..
Da Helen: Si, e tu con tutti quei lividi stai bene?
Da Luke: Sono stato meglio :)
Da Helen: Quindi domani non vieni?
Mantenni il telefono in mano per qualche minuto aspettando una risposta da parte di Luke.
Dopo un pò mi stufai di aspettare e poggiai il telefono sul comodino.
Ero stanchissima, decisi quindi di andare a letto, sensi la luce della camera e mi addormentai in men che non si dica.
LUKE'S POV.
Sentii sbattere la porta d'entrata, era mia madre.
-Luke- aveva una voce roca.
Varcò l'ingresso della cucina, aveva i capelli scompigliati, il trucco un leggermente colato e a stento si reggeva in piedi.
-Mamma, hai bevuto ancora?-
-Uhm, dolcezza, dovresti iniziare a farti gli affari tuoi. È tardi, perché non vai a letto?-
Ero abituato alla sua sfacciataggine quindi non avrei dato peso a frasi provocanti per farmi arrabbiare che avrebbe potuto dire.
Non avevo intenzione di stare al suo gioco, quindi mi diressi verso la mia stanza, ma prima di salire le scale verso il piano superiore mi girai verso di lei.-Vedi di smetterla di bere- la guardai negli occhi.
-Vattene- sibilò lei con occhi pieni di odio.
Non sapevo che problema avesse con le persone, spesso si sfogava bevendo e tornava a casa ubriaca fradicia.
Si accese una sigaretta, si appoggiò al bancone della cucina e sbuffò via il fumo.
-Sei ancora qui?- mi stuzzicò.
Non le avevo mai fatto nulla di male per far si che mi rispondesse male.
-Qual è il tuo problema?- mi morsi il labbro, stavo facendo il suo gioco e questo era ciò che voleva.
-Sei tu il mio problema, ora vattene-
Non sapevo come rispondere, ero rimasto senza parole.
Già il fatto di non avere un padre perchè prima della mia nascita aveva lasciato mia madre era stato abbastanza traumatico per me.
Pensare che mia madre non avrebbe mai voluto avermi mi aveva fatto stare realmente male.Le rivolsi le spalle e mi incamminai verso la mia camera pensieroso e pieno di rabbia.
Sbattei la porta della mia stanza e buttai il telefono sul comodino.
Era tardi però non volevo dormire, era stata una bella giornata quella che avevo passato, sorvolando la rissa del giorno prima e mia madre era riuscita a rovinarmela.
Mi sdraiai sul letto e mi misi a fissare il tetto che anni prima avevo dipinto con mio zio disegnando un cielo stellato molto realistico.
Guardai le stelle disegnate sul muro blu, poi chiusi gli occhi e subito mi venne in mente Helen.
Helen? Che fine aveva fatto?
Mi alzai di colpo dal letto e presi velocemente il telefono dal comodino, c'erano tanti messaggi nella casella dei ricevuti ed erano tutti di Helen.
Da Luke: Helen, scusa ma ho avuto un imprevisto.
Non avevo voglia di stressarla di messaggi quindi posai il telefono sul comodino e chiusi gli occhi cercando di addormentarmi.
HELEN'S POV.
Sentii qualcosa vibrare sul comodino, era il mio telefono.
Guardai l'orologio che segnava le 3:40 del mattino e mi sporsi per prendere il cellulare, c'era un messaggio di Luke.Dopo così tanto mi ha risposto? Avevo aspettato un bel po una sua risposta perché alla fine mi stavo iniziando ad affezionare a lui ed avrei voluto passare la sera a messaggiare con lui.
Non risposi, ero stanca e non avevo la minima voglia di parlare con lui.
Sinceramente pensavo che almeno un po gli importasse di me dopo quei pochi momenti che avevamo passato insieme.Poche ore dopo avrei dovuto svegliarmi per la scuola, decisi quindi di riposarmi ancora un po.
--
Arrivai a scuola appena in tempo perché la campanella suonò un secondo dopo che varcai la porta della mia aula.
-Sei riuscita ad arrivare in orario signorina Gray?!- il professor John voleva fare il simpatico, non lo guardai nemmeno, mi sedetti al mio posto e poi guardai Clara.
Clara aveva un aria triste, infatti appena la guardai spostò lo sguardo sul suo libro.
Dovevo parlarle, era successo qualcosa.-L'altro ritardatario non c'è, signorina Gray?- chiese il professore mentre scriveva alla lavagna.
Feci spallucce ed appoggiai la testa su una mano.
-Dovrebbe importarmene se c'è o no?- risposi con voce molto alta e senza fare caso al tono che avevo usato.
La porta della classe si aprì ed entrò Luke che subito mi guardò in cagnesco, aveva sentito tutto.
Ciao ragazze, c'è un colpo di scena a fine capitolo, cosa ci aspettate che succeda nel prossimo?
Comunque sia, spero ci sia piaciuto perché non vedo l'ora di iniziare il prossimo.
Un bacione.
J.R.Wood
STAI LEGGENDO
Guardami. [l.h] (slow update)
FanfictionUna piccola scommessa è tutto ciò che farà iniziare un grande sentimento.