1. Story of his life

607 23 7
                                    

CAPITOLO UNO

STORY OF  HIS LIFE.

Peeta Mellark si era innamorato di Katniss Everdeen quando la maestra di musica le fece cantare la Canzone della Valle davanti alla classe, ricorda che quel giorno i suoi capelli scuri erano raccolti in due trecce.
All’uscita da scuola, quel giorno, suo padre le indicò la bambina presentandola come “la figlia della donna che avrebbe voluto sposare”. 
Sarà un vizio di famiglia rimanere fregati da loro, pensò Peeta. 
Fu allora che il padre rivide sé stesso nel figlio, nel modo in cui gli stessi occhi azzurri guardavano la bimba, e sperò che almeno per suo figlio la scintilla si sarebbe trasformata in fiamma.
Da quel giorno Peeta non fece altro che guardarla tornare a casa.

Era passato molto tempo da quel giorno ma il bambino, ormai divenuto un ragazzo di sedici anni, lo ricordava come se fosse ieri. 
Però tutto è cambiato, sapete? 
Peeta era divenuto un giovane dalle spalle larghe molto carino, era forte per via dei pesanti sacchi di farina che lanciava quando lavorava in panetteria e poi era biondo con gli occhi azzurri ed aveva un sorriso d’angelo. Era il tipico ragazzo dolce e gentile, il principe azzurro che ogni ragazza ha sognato almeno una volta nella sua vita, l’unica differenza è che al posto di avere il cavallo bianco Peeta aveva il grembiule da fornaio.

Anche Katniss era cambiata molto da quel giorno. Aveva sempre i capelli castani scuri raccolti in una treccia, gli occhi grigi attenti e la pelle olivastra scavata e magra ma era diventata meno vivace e molto poco socievole. 
E non cantava più, se non per la sua sorellina.
Da quando suo padre è morto la vita, l’allegria e la musica sono scomparse lasciando che Katniss diventasse il capo-famiglia mentre sua madre si chiudeva in sé stessa, dimenticandosi di avere due figlie piccole da accudire.
La famiglia Everdeen viveva nel Giacimento, un quartiere molto povero del Distretto 12, dove un pasto caldo e del denaro si vedevano raramente.

Madge Undersee, la figlia del sindaco, è l’unica amica che aveva anche se non la considerava tale. Entrambe non erano molto loquaci, si sedevano insieme a pranzo e facevano coppia ai vari laboratori e lavori di gruppo. E poi c’era Gale Hawthorne il suo migliore amico, il suo compagno di caccia, il suo compagno di sopravvivenza. Quando i padri di entrambi morirono in miniera i due hanno portarono avanti la famiglia cacciando e barattando al Forno. 
Ma la cosa che a Peeta faceva più tristezza era il non sentire il suono della sua voce, così melodiosa e così argentina.

Katniss parlava poco e di certo quelle poche parole non le riservava al figlio del fornaio e non cantava più, non in pubblico. Ma a Peeta non sfuggiva niente di tutto quel che riguardava Katniss Everdeen, anche se alcune di queste caratteristiche coinvolgevano Primrose e sua madre. Ad esempio sapeva che alla piccola Prim piaceva sentire la voce della sorella cantare per lei e - cullata dalla sua ninna nanna - addormentarsi. Così, quando i compiti e la panetteria gli lasciavano del tempo libero, andava ad ascoltare la ninna nanna che Katniss cantava alla sorellina mentre le accarezzava la chioma bionda.

Era fin troppo semplice stare appollaiato sotto la finestra rotta di casa Everdeen ed ascoltare la sua splendida voce, bearsi di tutto ciò che un giorno – sperava – sarebbe diventata la sua quotidianità. Ogni sera nella sua stanza si immaginava in una bella casa con un grande giardino dove due bambini giocavano sereni, mentre sua moglie li sorvegliava amorevolmente dalla sedia a dondolo. Amava, soprattutto, quando quelle immagini scorrevano dalla sua mente alle sue dita, dalle dita alla matita e dalla matita al foglio.

Aveva passato tutti i suoi sedici anni di vita a dipingerla nei suoi disegni e ad ascoltarla cantare. A scuola la chiamavano tutti la ragazza in fiamme perché era nervosa e scorbutica e nessuno, tranne Madge e Gale, riusciva ad avvicinarsi a quella scintilla temendo il suo fuoco. 
Anche Peeta stesso non aveva il coraggio ma non per paura di Katniss, lui l’amava anche per quello. Era solo timido, quasi codardo. Allora si accontentava di ascoltare la sua ragazza di fuoco sotto ad una finestra.

I believe in a thing called love.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora