cap I

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tutto era tranquillo.
si trovavano nei dormitori, terzo anno alla U.A., e come al solito si trovavano nella hall. kirishima, tetsutetsu e bakugou discutevano di una possibile battaglia con la LOV; midoriya, iida e uraraka chiacchieravano tranquillamente; tsuyu, momo e mina parlavano di ragazzi e di possibili coppie nella loro classe; todoroki, shoji, tokoyami e jirou invece, ascoltavano la musica non troppo lontano. insomma, tutto tranquillo no?
d'altra parte troviamo un sero sull'orlo di una crisi e un denki che cerca di tranquillizzarlo.
"ti ho già detto che non posso!" urlò sero, visibilmente rosso in viso.
"ah che palle che sei fra! non ti costa nulla!" replicò il biondo, in piedi su una sedia davanti al letto dove era comodamente seduto sero.
"no! ti ho già detto che non voglio rovinare l'amicizia che ho creato con tanto, anzi fin troppo impegno solo perché i miei stupidi sentimenti del cazzo si fanno sempre più ingestibili!". si portò le mani ai capelli corvini, che superavano più o meno le spalle, li teneva sempre, o quasi sempre, sciolti, così da coprire i numerosi piercing alle orecchie, sul naso e sulle labbra.
"fra, seriamente? non hai nemmeno le palle di alzarti e chiedergli di uscire a cena?" rispose denki, visibilmente alterato anche lui. "hai quest'aspetto da duro, pieno di piercing e tatuaggi, per nascondere il fatto che non hai le palle di andare a parlare con il tipo che ti piace?" aggiunse denki.
era vero, si era riempito di tatuaggi e piercing per sembrare un duro, ma lui era fermamente convinto di avere le palle, voglio dire, aveva il cazzo no? aveva solo paura, mille paranoie gli giravano nella testa al solo pensiero di dichiararsi, e se non avesse ricambiato? e se lo vedesse solo come un amico? e se in realtà lo odiasse? e se avesse rovinato l'amicizia? e se non fosse interessato agli uomini?
sospirò, rimanendo in silenzio per qualche secondo, per poi girarsi a guardare denki, che si era finalmente seduto sulla sedia come le persone normali.
"sai cosa? fanculo tutti. lo faccio e basta, gli chiederò di uscire, andiamo al bar di mio fratello, poi lo porto a prendere un gelato e boom, lo conosco meglio, è un inizio di primo appuntamento no?"
detto questo si alzò, sicuro di se stesso, non si sarebbe tirato indietro, ce la poteva fare. ma nemmeno il tempo di arrivare alla porta del suo stesso dormitorio che si bloccò. "no. nononono. non ce la faccio."
"dai che due palle! non fare il coglione che si caga sotto e vai!" urlò denki, che nel frattempo stava salendo sul letto per saltarci sopra.
"ma non riesci proprio a stare fermo eh?"
"non cambiare discorso stronzo!"
"va bene va bene, vado"
"finalmente ti levi dai coglioni"
"sei un testa di cazzo denki."
"ma a te il cazzo piace quindi lo prenderò come un complimento~"
sero non rispose, si mise davanti alla porta e la aprì, il cuore iniziò a battergli sempre più forte, si avvicinava sempre di più e man mano sentiva un'ansia assurda, un'ansia che non aveva mai percepito prima, ormai era troppo tardi per tirarsi indietro, e non l'avrebbe fatto.
todoroki era lì davanti, aveva notato sero, che si stava avvicinando, quindi lasciò gli altri e si avvicinò a lui.
"hey sero, che ci fai qui?"
appena lo vide, tutte le sue preoccupazioni e le sue ansie svanirono, cazzo, quegli occhi avevano l'enorme potere di tranquillizzarlo da qualsiasi cosa gli ronzasse in testa.
"yo roki, volevo chiederti una cosa, se posso,,"
todoroki gli sorrise, cosa che non faceva quasi mai ultimamente, si spostò i capelli dal viso, mettendo in risalto la sua "macchia" leggermente più rossa della sua carnagione, chiara e con qualche lentiggine, e alzò lo sguardo per guardarlo
"certo, dimmi pure."
inutile dire che quel sorriso, quel sorriso gli faceva sentire lo stomaco pieno di farfalle, così tante che a tratti gli faceva male
"sai, stavo pensando che domani, visto che non ci sono lezioni, potremmo andare a fare una passeggiata insieme e magari andiamo a fare colazione al bar di mio fratello se ti va"
gli occhi di todoroki si illuminarono per un secondo, era sempre disposto a passare un po'di tempo con il suo migliore amico, ormai da quasi 3 anni.
"si certo, mi piacerebbe molto, ma.. solo io e te?"
disse, un po' rosso in viso.
"beh si, non è nulla di che! ovviamente andiamo da amici!"
mise una mano dietro la nuca, imbarazzato, abbassò anche lo sguardo, evitando il contatto visivo il più possibile, sentiva che se lo avesse guardato troppo, oltre a risultare strano, avrebbe arrossito, e sicuramente non sarebbe stata una buona idea.
"perfetto, allora ci vediamo verso le 9?"
chiese todoroki, era abbastanza felice di quell'"appuntamento" avrebbe avuto una scusa per non allenarsi con il padre, che ormai lo tormentava ogni dannato weekend, seriamente, non ce la faceva più.
"si va bene, ora vado, così butto fuori denki dalla mia stanza!"
todoroki iniziò a ridere a quelle parole, la sua risata era così carina, dannatamente perfetta, poi il suo viso, il suo sorriso, possibile che non riuscisse a trovare un singolo difetto? beh, era innamorato, innamorato perso.
"va bene, allora a domani, buonanotte sero"
gli arruffò i capelli e se ne andò con un sorriso stampato in viso, sembrava veramente felice, dall'altro lato invece c'era sero, che tra poco avrebbe avuto un infarto, l'aveva fatto, gli aveva detto si. con tutta la felicità del mondo corse in camera sua a raccontare tutto a denki.
"fra. ce l'ho fatta. gli ho detto se volesse uscire per una passeggiata e poi fare colazione insieme e ha accettato, ho appuntamento con lui alle 9 di domani!"
era veramente molto emozionato all'idea di uscire con lui, uscire in senso appuntamento, appuntamento vero!
"che coglione, sembri un bambino a cui hanno comprato una statuetta del suo eroe preferito"
affermò denki, ridacchiando.
"ci voleva tanto?"
era sdraiato a terra, con una pallina da baseball che continuava a lanciare sul soffitto per poi riprenderla al volo
"no, ma non puoi capire l'ansia."
rispose sero, rosso in viso per l'agitazione, la sua felicità in quel momento non si poteva esprimere a parole, subito dopo però, la felicità si trasformò in disgusto, osservando le condizioni della sua stanza.
"denki, ti ho lasciato qui per 3 minuti e 54 secondi, mi spieghi come cazzo hai fatto a ridurre la mia stanza così?"
"io posso tutto, sono una divinità."
"ma fai silenzio coglione, e aiutami a pulire"
"te lo scordi! la stanza è tua, pulisci tu."
"ti ficco il manico di scopa in culo di nuovo se non mi aiuti"
d'un tratto denki balzò in piedi, mettendosi sull'attenti.
"mi scusi capo, sono al suo servizio!"
"bene."
così, dopo quasi 50 minuti, finirono di pulire la stanza, denki se ne tornò in camera e sero si prese un po'di tempo per scegliere i vestiti per il giorno dopo, decise di optare per una maglietta bianca con una giacca oversize blu e nera e dei bermuda color jeans.
"perfetto!"
controllò l'orario, erano ormai le 23:47, non sentiva più alcun rumore dalla hall, quindi voleva dire che erano tutti nei rispettivi dormitori, decise di andare a dormire, così si sarebbe svegliato senza troppi problemi il giorno dopo, prima di dormire però, prese il telefono, che come sfondo aveva una foto sua e di todoroki, e impostò una sveglia per le 8, visto che si sarebbe fatto anche la doccia. spense il telefono, lo mise sul comodino accanto al letto e si sdraiò sul letto a pancia in su, addormentandosi qualche minuto dopo.

×ANGOLO AUTORE×
sono dinuovo io :D vi sta piacendo questa storia? spero vivamente di si.
le risposte di denki mi facevano ridere da solx lo ammetto si, e mi sono divertita veramente tanto a scrivere tutto ciò <3
alla prossima settimana!
-24.01.2022-
~parole: 1308~

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