Izuku è tornato a scuola da una settimana, io non sono ancora uscito dalla mia stanza.
Non ne ho il coraggio.
Sono rimasto rannicchiato nel mio letto col diario stretto al petto, ho fissato il soffitto tanto da aver imparato a memoria ogni piccola crepa negli angoli della stanza.
Non ho ancora capito come affrontare tutto quello che mi aspetta, so solo che uscire dalla mia camera renderebbe tutto reale ed io ho bisogno di vivere ancora per un po' in un mondo in cui Izuku mi ama.
Eijiro e Shoto vengono a vedere come sto più o meno tre volte al giorno.
Il mio migliore amico ha perso ogni traccia di sorriso sul volto, non credo riuscirà mai a guardare Izuku negli occhi senza chiedersi quanto male gli ha involontariamente fatto.
È ingiusto che anche lui ci sia finito di mezzo; quanto male può fare un amore non corrisposto? Pensavo di essere l'unico a pagarne le conseguenze, sarebbe stata la cosa più sensata.
Eppure, mentre guardo Eijiro seduto alla mia scrivania intento a fissare il muro, mi rendo conto che il mio orgoglio ha distrutto più vite di quanto pensassi.
Shoto sta cercando di perdonarci entrambi, lo vedo dal modo in cui mi circonda la vita con le braccia per costringermi a mettermi seduto e a mangiare qualcosa.
Lo lascio fare, mi sento come una bambola senza vita ultimamente, così lui si prende cura di me.
Forse, nella sua testa, aiutare qualcuno che ha tanto odiato è un modo per chiedere scusa alla vita.
Anche adesso, mentre se ne sta seduto sul mio letto, mi chiedo cosa gli passi per la testa.
Poggia la schiena al muro e sposta le coperte arrotolate intorno alle mie gambe, i capelli bicolore si intrecciano leggermente sulla punta del suo naso.
«Puzzi» mormora con un sospiro. Mi stringo nelle spalle, tengo gli occhi chiusi, spero sempre più spesso di non riaprirli il giorno dopo.
«Come sta?» non ho bisogno di specificare. Non lo vedo, ma sento che mi guarda.
«Sta bene.»
Shoto sembra lottare con sé stesso per non urlare. Tiene le dita sulla mia gamba, io copro gli occhi con un braccio per non piangere ancora.
Certo che sta bene. In fondo, ogni traccia di tristezza ed insicurezza è sparita insieme al mio ricordo.
«Sai, pensavo...» Shoto sembra esitante, per qualche motivo so già dove vuole andare a parare e la cosa mi terrorizza.
«Non farlo...» mormoro con una disperazione che non mi appartiene nella voce.
«Ma... Dio, Kats... i suoi sentimenti saranno anche andati persi, ma siete sempre voi. E se si innamorasse di nuovo di te?»
Alle mie labbra sfugge un ringhio, sento le mani formicolare tanto che probabilmente troverei pace solo sbattendogli la testa al muro.
«Spero davvero che non succeda» sbotto senza guardarlo.
Questa volta è lui a ringhiare, neanche fossimo due lupi pronti a sbranarsi.
Shoto è l'unico in grado di tenermi testa, questo l'ho capito dal primo giorno in cui abbiamo messo piede in questa scuola, ma ora odio il modo in cui riesce a leggermi dentro.
Non ha mai reagito alle mie urla, sembrava sempre annoiato piuttosto.
Adesso, invece, è il mio silenzio a mandarlo fuori di testa.«Sei un coglione» sbotta incrociando le braccia al petto.
STAI LEGGENDO
If the world was ending
FanfictionIzuku non ha mai avuto problemi ad esprimere i propri sentimenti. Lui ama, lo fa incondizionatamente e non ha mai pensato che questo possa essere un ostacolo fino al giorno in cui amare è diventato il motivo per cui rischia la vita. Ha scoperto che...