capitolo uno

28 1 0
                                    


san wooyoung

09.06.17

wooyoung apre e chiude gli occhi un paio di volte nel tentativo di dare sfogo alla sua noia, passando dall'oscurità vuota al nulla oscuro a cui è abituato. aprirli non fa differenza, quindi non è sicuro del motivo per cui a volte si disturbi a farlo, forse è l'inutile speranza che un giorno li aprirà e vedrà di nuovo. ridicolo, lo sa.

non è nato cieco; wooyoung ricorda l'azzurro del cielo e la gamma selvaggia di colori che aveva dato per scontato, lo scintillio negli occhi delle persone e i sorrisi sui loro volti. poco a poco, tutto era svanito con il tempo, senza alcuna spiegazione tangibile. è solo sfortunato. e interamente, assolutamente, completamente, cieco.

come tutti si concedono di continuare a ricordargli. odia la compassione; l'invalidità non è certamente una delle sue caratteristiche. wooyoung ha conosciuto una vita di colori e luminosità, ma ora ne conosce una amplificata in altre aree. suoni, sapori, odori, intuizione e contatto fisico sono tutti aumentati nella loro intensità e potenza.

sospira piano, ascoltando solo a metà la conversazione tra il suo nuovo preside e il suo tutore. essendosi rifiutato di frequentare una qualche sorta di scuola speciale, wooyoung ha convinto sua zia a trovare un modo per farlo tornare ad una normale scuola superiore. vuole solo sentirsi normale e sperimentare cose normali da adolescente. è chiedere troppo?

a meno di un anno dal suo diciottesimo compleanno, non c'è nemmeno molto tempo per quello. vuole davvero sfruttarlo al meglio, perché finora non ha vissuto. non come fanno nei libri e nei film, almeno.

"come sai," torna ad ascoltare la conversazione, che ancora una volta ha lui al suo centro. "la nostra scuola è anomala solo per quanto riguarda l'estensione dell'insegnamento oltre i diciotto anni, e abbiamo un programma specializzato per studenti che potrebbero aver bisogno di più supporto."

wooyoung sbuffa in risposta, e può quasi sentire lo sguardo obliquo che sua zia gli riserva. non brucia sulla pelle - il suo sguardo non brucia mai - lo solletica solo con preoccupazione. "certo," si precipita subito a dire il preside, rassicurandoli, "è praticamente uguale all'esperienza di tutti gli altri qui. non ti tratteremo in modo diverso."

eccetto che lo faranno. lo fanno sempre. wooyoung non può evitarlo.

accarezza teneramente il bastone che gli giace in grembo come si accarezza un gattino, rivisitando le linee morbide che conosce bene. è diventata un po' un'abitudine. "non può garantire che i miei compagni di classe non lo faranno." osserva di fatto wooyoung. non intende dirlo in tono accusatorio, non ne è nemmeno così preoccupato; ci è abituato. li sta solo avvertendo.

sente sua zia muoversi sulla sedia, presumibilmente girandosi a guardarlo. "se è questo che ti preoccupa-" inizia, ma wooyoung scuote la testa. un senso di apprezzamento si spande nel suo petto. lei si preoccupa per lui più di quanto i suoi genitori abbiano mai fatto.

"non sono preoccupato." afferma onestamente. "siamo esseri umani. il giudizio è nella nostra natura; è prevedibile. entrerò in classe consapevole del fatto che staranno dicendo tutti la propria su di me e non mi farò condizionare dai sussurri."

segue un breve silenzio, nessuno si preoccupa di sfatare la verità a cui ha dato voce. dopo un momento, "faremo del nostro meglio per farti sentire a tuo agio qui". l'insegnante, di cui wooyoung ha cercato di creare un profilo basandosi sulla sua voce, risponde a sua volta. "e non vediamo l'ora di averti nella nostra scuola."

implausible - woosan (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora