~Capitolo otto~

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Harry's P.O.V.

Appena entrai nella mia casa a Londra iniziai a sorridere. Non so perché, ma mi metteva di buon umore sentire il profumo uguale a quella della vecchia casa di quando avevo 10 anni.

Louis mi prese per mano e appoggiò la testa sulla mia spalla. "Siamo qui Harry, liberi, io ancora non ci credo".

Gli lasciai un bacio tra i capelli prima di prendere i borsoni e salire le scale. La mia camera era in ordine e profumava di pulito, mamma ci doveva aver passato la mattina a pulirla prima di venire a prendere me e Louis.

"Hei ragazzi, qui vi arrangiate voi vero? Io penso di iniziare a cucinare qualcosa" Mi girai verso mia madre e con un gesto della mano le feci capire di uscire.

Lei alzò le mani come in segno di resa e uscí, sbuffai quando vidi che aveva lasciato la porta aperta così andai a chiuderla.

"Harry, l'armadio lo dividiamo come sempre?" Mi chiese Louis tirando fuori tutto dalla valigia.

"Per ora si, metti le tue cose dove servono, quando le cose si saranno sistemate anche con i ragazzi allora ti farò una sorpresa".

"Che sorpresa?" Mi chiese avvicinandosi e circondandomi i fianchi con le braccia.

Io mi avvicinai al suo orecchio. "Se te lo dicessi non sarebbe una sorpresa" sussurrai.

"Sei uno stronzo!" Mi schiaffeggiò sul petto. "Hai le manine troppo piccole Boo" gli dissi prendendole e baciando ogni sua nocca.

"Sai Harry, penso che noi siamo più forti di così. Ci arrendiamo sempre quando invece possiamo distruggere il mondo"

"Distruggeremo il mondo amore, lo faremo. Per questo ho intenzione di darmi una calmata, smettere di bere, riprendere con la palestra, con la band e sposarti"

Vidi lo sguardo di Louis illuminarsi. Baciai il suo sorriso stringendolo contro il mio petto. Annusai il profumo dei suoi capelli e pensai a quanto tutto questo mi fosse mancato.

"Adesso sistemiamo tutto poi andiamo a mangiare e vediamo se nel pomeriggio i ragazzi riescono a venire qui per parlare della band" dissi spingendolo verso il suo borsone.

"Parlando del diavolo" il telefono di Louis inizió a suonare e il nome Niall era sullo schermo. "Credo sia per te, rispondi".

Presi il telefono dalle sue mani e mi rifugiai in bagno. "Cosa c'è Niall?"

"Sapevo che eri con Louis! Sono venuto in ospedale per vedere come stavi e mi hanno detto che eri stato dimesso, poi, vengo a scoprire che anche Louis è stato dimesso e io sono andato in ospedale per niente! Dio santo, dirmi qualcosa no?"

"Non urlare Niall! Mia madre è venuta a prendermi e sono da lei ora, Louis rimane qui, con me. E oggi voglio te e i ragazzi a casa mia, dobbiamo parlare della band. Ora ti devo lasciare, ci vediamo dopo".

Non aspettai nemmeno una risposta e chiusi la chiamata. Forse con Niall avevo sbagliato ma non sapevo realmente cosa fare e come comportarmi ora con lui.

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