Epilogo

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Venerdì, 9 Settembre 2033

Caro Jacopo,

domani mi sposo.

Tanto lo sai già, tu sai sempre tutto, sei sempre accanto a me e in tutti questi anni non mi hai lasciato solo un attimo.

C'eri durante il mio coming out in terza superiore, dandomi il coraggio di mostrare a tutti chi sono veramente.

C'eri la prima volta che mi hanno preso a pugni per il semplice fatto che amo uno come me, impedendomi di lasciare che la loro ignoranza mi facesse sentire sbagliato.

C'eri alla maturità, quando all'orale ho portato Platone.

C'eri quando ho fatto il mio secondo tatuaggio, identico al tuo.

C'eri quando Manuel mi ha lasciato al secondo anno di università, ricordandomi che a volte è necessario lottare per tenerci stretti chi amiamo.

C'eri al funerale di nonna, quando l'hai presa per mano e mi hai promesso che te saresti preso cura.

C'eri alla mia laurea, quando ti ho dedicato la tesi.

C'eri durante il viaggio in Australia, mentre tenevo in braccio un koala solo perché papà mi ha detto che da piccolo era il tuo animale preferito.

C'eri ogni volta che sono tornato in quella spiaggia e non avevo nessuno con cui fare i tuffi.

C'eri quando abbiamo comprato casa e ho appeso la nostra foto all'ingresso.

C'eri ogni volta che ho pianto, riso, urlato, gioito, respirato.

C'eri anche un anno, tre mesi e quindici giorni fa quando Manuel mi ha fatto la proposta di matrimonio legando l'anello al collo del tuo dinosauro.

Quando hai deciso di unire il mio destino al suo, ci hai affidato il più prezioso dei doni: la chiave della felicità. Ogni tanto l'abbiamo persa per strada, vittime delle circostanze della vita, ma siamo sempre stati bravi a ritrovarla.

Manuel si è impegnato costantemente per non deludere le tue aspettative, mi ha amato in modo devoto, viscerale, incondizionato, e continua a farlo.

Domani mi prometterà davanti a tutti che lo farà per sempre.

«E nun finché morte non ci separi. Ma che vor dì, Simò? Io mica smetterò de amarte quando Jacopo se prenderà uno dei due con se. C'amiamo troppo forte io e te, mica ce famo divide dar cielo. Io te amo pure fino a lì, o fino a qua se sarò io a salì pe' primo.»

Sono passati dodic'anni dal coma e col tempo ho capito che mi è stato necessario per dare il giusto valore alla vita ed imparare ad amarla, nei suoi alti e bassi.
Ad oggi ne sono innamorato, Lapo, anche se mi manchi tantissimo spero di rivederti il più tardi possibile.

Sono innamorato della mia vita con Manuel, nella nostra piccola casa in periferia con le tende blu e il cane che scodinzola dappertutto.

Domani mi sposo con la mia metà.
Ed è anche merito tuo, quindi sono qui per dirti ancora una volta...

Grazie Lapo.

Due metàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora