Giá mattina, lunedì mattina, cazzo come passa velocemente il weekend.
Sabato sera alla festa di Ashton mi sono proprio divertita, musica, urla e ragazzi.
Penso di aver ballato e bevuto un po' troppo dato che mi sono trovata alle 6 di mattina della domenica sdraiata sul tavolo da pranzo di Ashton con la minigonna che ormai non si poteva definire una gonna dato che non mi copriva praticamente niente...
Eh vabbè!
*Flashback*
《Jess! Jess!》sento una voce chiamarmi, è quel coglione di Ashton...
Non ce la faccio ad aprire gli occhi... sto così bene qui sdraiata senza nessuno che mi tormenti e che mi parli o che mi ficchi la sua lingua in bocca come quel depravato.
《Che...Che cazzo vuoi Ash?!》 riesco a riconoscere la sua figura alta e muscolosa davanti a me anche se non ho ancora aperto gli occhi. È come se mi avesse oscurato tutta la luce...
《Piccola Jess possibile che tu sia sempre con le gambe aperte ad aspettarmi? Non ti facevo così impaziente anche dopo una festa così lunga.》mi dice, sempre con quel fottutissimo sorrisino malizioso stampato in faccia!Neanche tempo di aprire completamente gli occhi che me lo ritrovo sopra di me con le sue labbra voraci sulle mie.
Ricambio il bacio lasciandomi trasportare dalle emozioni e dalla sua insaziabile lingua in cerca di approfondire il bacio sempre di più per un po', ma poi mi sposto mordendogli la lingua volutamente.
《Cazzo fai Jessica Hilts?! Brutta stronza!》 mi urla addosso subito.
《Ti saluto, non ho voglia di primo mattino di averti nuovamente nelle mie mutande.》E me ne vado, lasciandolo completamente di merda ancora sdraiato sul tavolo. Mi guarda uscire dalla porta ancora con quella faccia come quando metti davanti ad un bambino una caramella e poi gliela togli.
Ben gli stá, decido io con chi passare il mio tempo e quando.
Ashton abita all'inizio della mia via e quindi posso benissimo tornare a casa a piedi.
Fantastico, camminare per le strade all'alba con un vestito troppo corto e che lascia vedere troppa pelle, il trucco sbavato e l'odore di alcol.
Sembrerò una troia, ma daltronde è quello che pensano tante ragazze di me, ma a me non interessa.
Loro vivano la loro vita che io vivo la mia!Arrivo finalmente a casa, nessuno mi ha fermato e urlato contro, fantastico.
Ma appena metterò piede in questa casa mio papá mi urlerá contro, mentre mia mamma si metterá a piangere chiedendomi come può aiutarmi.Io invece farò la stessa cosa come ogni volta, li ignorerò e andrò in camera mia fino al giorno dopo.
Tanto sarò obbligata a svegliarmi per andare a scuola.
*spazio autore*
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Diversal #niallhoran
FanfictionUna ragazza con una maschera calata sul viso per non farsi riconoscere. Ma qualcuno riuscirá a trovarla e liberare la vera lei con tutti i suoi sogni fatti di diversi tessuti. 《Art is our salvation from the horror of existence.》 Questa storia è comp...