Niki non è entrava in quella pizzeria da un po'. Era la loro pizzeria. Quella dove avevano molti dei loro ricordi.
Quella sera aveva finito tardi di studiare. Era andato in biblioteca, non riusciva a concentrarsi a casa. Dopo aver chiuso il libro si rese conto di essere troppo stanco per cucinare. Decise, una volta per tutte, di ritornare in quel luogo, in quel piccolo ristorante italiano dove andava sempre con Yun.
Yun. Era lei il vuoto che lo colmava. E ora quel locale senza di lei al suo fianco gli sembrava cosí vuoto e spoglio. Nonostante le persone occupavano molti dei tavoli, senza la sua risata era tutto troppo silenzioso. Il proprietario lo riconobbe e gli fece notare che era molto contento di vederlo dopo tanto tempo.
<<Niki! Che piacere vederti... stai aspettando Yun?>>
Qualcosa dentro la sua anima gli provocó un dolore, come se qualcuno gli avesse appena tirato un pugno in piena pancia.
<<No, sono da solo sta volta>> gli rispose lui cercando in tutti i modi di coprire il dolore che provava.
<<Ah, okay, dimmi tutto>>
<<Prendo la solita, peró da asporto>>
<<Una o sei come la scorsa volta?>> disse l'uomo sulla sessantina cercando di fare una battutina divertente, che peró fece ridere solo lui.
Niki sprofondó nella mente, avvolgendosi di pensieri e ricordi. Si cullava in quella sensazione di felicità che la sola immagine della ragazza gli provocava. Ma era quella felicità malinconica, con un pizzico di nostalgia e depressione.
Quella sera erano andati con gli amici in un locale aperto da poco. Ma dopo aver fatto qualche drink con gli altri iniziarono a ronzare tra i bar del centro e continuarono a bere fino allo stremo. Non sapevano bene cosa gli stesse prendendo in quel momento peró lo stavano facendo assieme e quello bastava ad entrambi. La sera, quando il buio si impadronì della cittá, si recarono nel ristorante italiano ordinando 6 pizze da asporto solo per loro due. Tornati a casa iniziarono a mangiare divorando la pietanza con la stessa fame di chi non mangia da giorni. Yun gli insegnó ad impugnare lo spicchio di pizza come le aveva insegnato sua madre italiana.
<<Allora, questa si piega in due e si prende qui>> disse lei, guidando le mani di Niki con le sue.
Niki l'aveva fatta sedere sulle sue gambe, cosí da poterla sentire più vicina e sentirla unicamente sua. Lei era la sua bimba... sua, di Niki e di nessun altro. E questo voleva metterlo in chiaro. Lui la osservava con gli occhi pieni di ammirazione, con quella fiamma che Yun alimentava inconsapevolmente anche con un semplice sorriso. Il punto era che Niki era completamente catturato da ogni suo minimo dettaglio e tutto ció che lei faceva ai suoi occhi sembrava avere un enorme valore. Continuarono a mangiare pizze per il resto della serata fino ad arrivare ad una indigestione. Niki ricorda ancora le ore passate sdraiati sul tappeto del salone e lui che giocherellava con i suoi lunghi capelli color caramello. La delicatezza con cui Niki le accarezzava la testa mentre lei svuotava la sua mente espellendo tutto ció che aveva dentro, parlando di qualsiasi cosa... anche se non avevano un senso logico tra di loro. Le dita sudaticce passavano tra le sue ciocche dorate e lei gli raccontava dell'Italia, di lei e anche di loro. Dopo rimasero lì seduti, entrambi con la schiena contro il divano e la testa girata una verso l'altra, ognuno a contemplare gli occhi dell'altro e a perdersi dentro di essi.Niki inizió a rivivere quella sera come se stesse vedendo un film. Addentava la sua pizza lentamente, con il metodo che gli aveva insegnato lei. Pian piano, più pensava e più i suoi occhi pizzicavano e si riempivano di lacrime disperate. Non riusciva più a sopportare quel dolore pesante, martellante, aveva bisogno di riempire la sua testa di altro. Molló con violenza la sua pizza nel cartone e prese il cellulare per digitare il numero del suo migliore amico.
<<Niki è tardi, ti sembra l'ora di chiamare?>> lo rimproveró Jungwon dall'altra parte del telefono.
<<Domani mi devo accompagnare in un posto>>
<<Giuro che se vuoi tornare al supermarket dove lavora sua madre, io non vengo con te>>
<<Jungwon ti prego>>
<<Più ti aggrappi a lei e meno riuscirai a dimenticarla, quand'è stata l'ultima volta che hai aperto al scatola?>>
<<La notte scorsa>>
<<Oh Niki! Non so più cosa fare con te. No, domani non vengo con te, piuttosto, vuoi venire al locale di Jin con me e gli altri?>>
<<Okay>>
Attaccó la chiamata e buttó la schiena sullo schienale della sedia del tavolo. Passó le mani impolverate dalla farina rimasta sulla pizza sul viso come per cancellare l'immagine di Yun dalla sua mente ma non ci riuscí. Solo in quel momento capì che gli aspettava un'altra notte piena di incubi e ricordi.
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𝐈𝗋𝗂𝖽𝖾
Teen Fictionɴɪsʜɪᴍᴜʀᴀ ɴɪᴋɪ, ғᴀɴ ғɪᴄᴛɪᴏɴ Se dovessi mai scomparire, cercami anche nei ricordi più orrendi.