𝐈𝗋𝗂𝖽𝖾

.5. my grandma loves books

Era il profumo del cioccolato che si era diffuso nella cucina a mandarla in uno stato di trance tra la realtà e il suo mondo immaginario. Nonna Ang aveva appena informato i biscotti e Yun era rimasta lì seduta sulla poltrona a scacchi verdi e gialli vicino al camino mentre guardava l'anziana donna intenta a risolvere la settimana enigmistica, seduta al tavolo, con gli occhiali rettangolari calati sul naso.

Yun amava sua nonna da morire. Era una donna bassina, dai capelli argentati e corti, due occhi color castagna e quell'odore pungente e delicato di rose cosí forte da lasciare la scia. Era la donna più amorevole e genuina che avesse mai conosciuto. Era la donna sempre pronta a preparare i biscotti ed il thè quando lei era giù, la donna con cui amava fare le passeggiate i sabati mattina autunnali esplorando i mercatini e i negozietti che vendevano cose inutili, era la donna con cui amava leggere le favole da bambina.

<<Guarda Yun, Babbo Natale è passato in anticipo quest'anno>> le disse la sera della vigilia Natale. Yun aveva 6 anni, sapeva leggere a malapena ma quel libro era troppo interessante e troppo prezioso per aspettare di leggerlo.
C'era lei tra le braccia di Nonna Ang, le lucine di un dorato caldo, la neve che scendeva lenta e le parole che pian piano diventavano nitide e comprensibili sulla pagina.

<<C'era una vol-volta un re che av-aveva una bim-mba dalla pelle can-cand-candida come la neve>> balbettava la piccina provando a leggere alla nonna la storia.
<<Bravissima Yun>>

La bionda ritiró le gambe al petto, cullandosi nel dolce ricordo. Il primo libro letto da sola non si dimentica. Rimane tatuato tra le immagini importanti delle memorie.

<<A cosa pensi?>>le chiese la donna alzando lo sguardo dalla rivista posata sulla tovaglia bianca e verdina per posarlo sulla ragazza accovacciata sulla poltrona.

<<Al mio primo libro, quello che abbiamo letto assieme quell'anno che tornammo in Italia per Natale>>. Ang accennó un sorriso e riabbassó lo sguardo sul cruciverba.

<<Anche tu quando nascesti avevi la pelle chiara come la neve. Si vedevano solo i tuoi enormi occhi verdi spuntare. Appena ti presi in braccio mi sorridenti e iniziasti a giocare con le perle della mia collana>>

Yun raggiunse quindi la nonna vicino a tavolo e poggiandosi sulla sua spalla, inspiró profondamente l'odore di cioccolato fondente e di autunno che quel posto emanava.

<<Sei diventata una giovane donna Yun. Non dovresti buttare i primi anni di autonomia servendo tteokbokki. Perché hai messo da parte il tuo sogno?>>

<<Lo sai com'è la situazione economica di mamma e papà... l'Università sarebbe un peso sulle loro spese>>.

La mano rugosa di Nonna Ang passó tra i biondi capelli di Yun.

<<Sii forte Yun, sempre. La vita ti volterá le spalle molte volte ma tu devi afferrarla e fare di lei ció che vuoi. Cosa ti dice davvero questo qui?>> continuó la donna. Mentre pronunciava l'ultima frase, l'unghia tinta dal rosso fuoco dell'indice si posó sul petto della ragazza.

Yun sapeva cosa le diceva il cuore. Voleva donare giustizia alle persone scomparse per mano di altri cercando la verità degli omicidi. Tutto ció che riguarda questo mondo l'affascinava fin da ragazzina. Per sentirsi meno  sola, la maggior parte delle volte, seguiva podcast o programmi True Crime da varie applicazioni su i suoi dispositivi tecnologici, leggeva libri che parlavano di donne intraprendenti che affrontavano il male impersonificato dall'assassino del caso. E lei sognava di diventare come loro, un giorno.

Ma per il suo sogno non c'era più speranza. Era stato strappato via il 23 ottobre.

<<Vado a fare due passi>> concluse Yun infilando gli anfibi lasciati all'ingresso dell'abitazione.

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I'm back! So che sono mancata davvero tanto tempo :/ perdonatemi su. Mi stanno venendo molte idee per questa storia e potrebbe prendere una piega completamente diversa da quella che mi ero prefissata :').

Goodnight <33

𝒀 𝐞 ℴ 𝚞 𝖇 𝕚