4. escape from reality

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La gola di Niki bruciava. Bruciava come se ci fosse nel suo corpo della benzina incendiata dalle sue urla.

Era arrivato nel campo da basket dove passava le notti con Yun a guardare le stelle.

Gli aveva mostrato quel posto Jake una sera in cui Niki e Yun avevano litigato. Ma quel litigio è stato l'inizio della loro fine. L'inizio della tossicitá del loro rapporto.

Lei era semplicemente uscita con degli amici dell'Università senza avvertirlo e Niki ha perso la testa.

Dopo la litigata Niki uscì di casa furioso e si diresse da Jake che, per farlo tranquillizzare, lo portó in quel campo da basket ai confini di Seoul.
Yun a casa piangeva in preda ai pensieri.
Niki faceva canestro cercando di non pensare.

Nella mente di Niki si ripeteva la scena del bacio sulla guancia all'infinito. Senza sosta.
Tirava i calci alla rete di metallo, urlava, distruggeva.

Alla fine, lui era consapevole di essere una persona tossica. Non c'era cura a questa malattia. Sentiva tutte le emozioni in modo amplificato e non riusciva a trattenerle, doveva esternarle.
Buttare fuori quelle sensazioni lo facevano sentire libero.

Esausto e privo di ogni energia sprecata per riversare al di fuori della sua anima quel dolore, si buttó per terra a guardare il cielo cosparso di luccichii.

<<Sai, le stelle sono cosí affascinanti. Loro, nonostante siano morte, brillano ancora >> disse la ragazza dai capelli biondi senza distogliere lo sguardo dalla miriade di piccoli brillantini nel cielo.
<<Anche io mi sento morto dentro>> dichiaró il corvino girandosi su un fianco a guardando la sua ragazza.
<<Siamo in due. Per questo possiamo dire che le nostre anime sono destinate a restare insieme per l'eternità, i nostri corpi stanno solo approfittando del nostro bisogno platonico di starci vicini>> inizió a spiegare la bionda.
<<Dimmi che non mi abbandonerai mai Yun, dimmelo ti prego>> supplicó Niki con un nodo in gola e le lacrime agli occhi prendendo la mano della ragazza e intrecciando le dita con le sue.
<<No, mai>> disse lei.
<<Dimmi che mi ami, dimmi che vivremo la nostra vita assieme, dimmi che ci sei>>
<<Niki... sono qui e ti amo alla follia. Vivremo la nostra vita assieme e moriremo assieme, te lo prometto>>.

Quella era promessa amara. Una promessa detta per essere infranta. Una promessa che sapeva di una dolce bugia.

<<Sono stato io a non esserci per te>> sussurró Niki alle stelle che, ai suoi occhi, avevano ancora un volto ben preciso.

Lui non riusciva più a guardarle, se ne stavano lì a fissarlo e a ricordargli tutti i suoi errori. In fin dei conti, sentiva di essere lui l'errore stesso. Se solo non fosse entrato mai in quel negozio di dischi; se solo non avesse mai ceduto le cuffie che stava usando della postazione C a quella ragazza; se solo non avesse mai notato che Yun, quel giorno, aveva in mano un vinile dei Queen e capire di avere gli stessi gusti musicali; se solo...

Come aveva potuto fare cosí tanto del male ad una persona? Non se lo spiegava, non riusciva a trovare un motivo alle sue azioni.

Le palpebre si facevano sempre più pesanti, era ora di tornare a casa. Con un piccolo sforzo si alzó con l'aiuto delle mani. Le nocche delle dita era sfregiate e i graffi erano rossi di sangue, i palmi completamente incisi e rigati da linee rosse provocati dalla rete. Il dolore che provava dentro era cosí forte da aver coperto il bruciore delle ferite e Niki rimase sorpreso da ció.

Afferró la sua giacca di jeans da un posto tra gli spalti e si incamminó verso il suo inferno: una notte piena di demoni che gli frugavano nella testa e nell'anima.

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Hi! Scusate la lunghissima assenza :') ma non ho avuto modo di poter scrivere il nuovo capitolo, spero mi perdoniate <33

Goodnight ♡︎

Yeoubi 💫

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