3.

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«JJ, non credi di aver un po' esagerato con lei?» John B, con l'intento di farlo ragionare.

Quella mattina, dopo aver dormito tutti insieme, gli unici già svegli furono loro due e segretamente io.

Non volevo ancora fargli capire che fossi sveglia, lo scopo era quello di ascoltare JJ che sarebbe stato sicuramente più calmo parlando con John B.

«Merita anche di peggio.» sbuffò, strofinandosi il viso per rimuovere gli ultimi cenni di risveglio.

«Perché non provi a parlarle con calma?»

«Non posso, non ci riesco.» rispose con indifferenza. «Tutto quello che riesco a fare è urlarle contro.»

«Resterà qui per tutta l'estate, hai intenzione di comportarti così tutti e tre i mesi?»

«Cosa?» a quanto pare con quell'affermazione John B aveva attirato particolarmente la sua attenzione, ottenendo un suo sguardo, in quanto fino a quel momento non aveva staccato lo sguardo dal cielo, non interessato alla conversazione. «Resterà per tutta l'estate?»

«Si, esatto.»

«Non ho idea di cosa farò, ma non le darò altre possibilità.» replicò fermamente.

«Perché?» si sedette sul prato. «Perché rovinare un rapporto così?»

«L'ha già rovinato lei quattro anni fa.» tirò fuori la sua, sempre presente, sigaretta. «E a quanto pare anche senza scrupoli.»

«JJ, io le credo.» affermò, il che mi fece sentire molto meglio.

«Va bene, è un tuo problema.»

«Perché non vuoi riprovarci almeno un'ultima volta?» ripropose. «Potrete ricominciare da lì, da quel bacio, e vedere come va la situazione.»

«Non ho assolutamente intenzione. Quella situazione tra me e lei è chiusa, se poi dovessimo chiarire amichevolmente okay.» mormorò.

«Eri serio quindi quando hai detto di non provare più nulla per lei.» ragionò con lo sguardo perso, ricordando le parole del giorno precedente.

«E cosa avrei dovuto fare, aspettarla?» disse scettico. «Sono andato avanti, John B, com'è giusto che sia.»

«E i fiori di cui parlavi? Perché li hai ancora?»

«Come si dice in giro, la speranza è l'ultima a morire.» poggiò la schiena sullo schienale della sedia a sdraio e dopo aver gettato la sigaretta, pose le braccia incrociate su cui poggiare il capo.

«C'è un'altra?»

«Un'altra, cosa? Vuoi una sigaretta?» chiese confuso.

Scoppiai a ridere, nonostante il tempo passato, era sempre lo stesso idiota che non afferrava mai al volo.

«Un'altra ragazza. Stai uscendo con qualcuna?» alzò gli occhi al cielo.

«Si, è probabile.» fece il misterioso, ma così stava solamente aumentando la mia voglia di sapere.

«È di qui?»

Annuì.

«La smettete di parlare voi due?» farfugliò Pope, tirandogli un cuscino. «C'è gente che desidera dormire.»

«Ci scusi, miss dormigliona.» risero all'unisono.

«Ho le palle, amico.» rispose a tono lui.

Scoppiai a ridere, ma stavolta mi sentirono tutti e non appena il biondo vide i miei occhi cambiò espressione.

«Buongiorno.» sorrisi, sistemandomi i capelli e mettendomi seduta.

Change - JJDove le storie prendono vita. Scoprilo ora