Quel mattino uscii di casa da sola volendo passare del tempo con me stessa e rilassarmi prima di cominciare a lavorare.
Circa alle sei del mattino, l'aria calda cominciò a farsi sentire e i primi raggi del sole stavano cominciando a spuntare genuinamente.
Sin da piccola mi era sempre piaciuto camminare in spiaggia di mattina presto, col vento che mi scompigliava i capelli.
Ma ogni volta che pensavo a quel ricordo, appariva una persona al mio fianco di cui ancora oggi non ricordo il volto.Camminavamo mano nella mano ed era più alto di me, almeno il doppio.
Dalla corporatura forzuta sembrava proprio un uomo, ma del volto nessuna traccia.Eppure sento di potermi fidare, di poter tenergli la mano senza paura.
«Dopo prenderemo il gelato, vero?» gli chiedevo puntualmente dopo la nostra passeggiata.
«Certo che si, tutto quello che vuoi piccola.»
Poi il buio totale.
L'acqua del mare trapassava sotto ai piedi e la salsedine, assieme alla sabbia, cominciò a pizzicarmi la pelle.
Decisi di iniziare al meglio la giornata tuffandomi. Tolsi i vestiti, restando in intimo e mi addentrai tra le onde calme che ornavano quello spettacolo.
L'acqua non era gelida, ma neanche calda. Il giusto per ricaricare le forze che, nonostante avessi dormito, non avessi.
La situazione con JJ non stava andando male, peggio.
Eravamo nuovamente due sconosciuti, ma gli sguardi che mi rivolgeva non appena mi avvicinassi a qualche ragazzo li avevo colti tutti.Il suo piano era quello di farmi sentire la sua mancanza e ci stava riuscendo alla grande. Desideravo che le sue labbra toccassero le mie e dormire tra le sue braccia.
«Sirenetta!» urlò qualcuno alle mie spalle, John B.
«Che ci fai qui così presto?» gli chiesi. «È l'alba.»
«Volevo fare un tuffo, a quanto pare abbiamo avuto la stessa idea.» rispose, togliendosi la maglietta.
«È paradisiaco qui.» sorrisi, ammirando il cristallino del mare.
«È quello che abbiamo sempre desiderato, no?» si avvicinò nel momento in cui mi distesi a pancia in su, imitandomi.
«Mi era mancato questo posto, John B.» sospirai affranta. «Non voglio andare via.»
«Hey, sei appena arrivata.» mi afferrò la mano. «Vorresti pensare a questo per tutta l'estate? Lo sai che non ti godrai nulla facendo così, vero?» la strinse.
«Me lo dicevi anche da piccoli.» sorrisi. «Sai, è da un po' che ripenso ad una scena che proprio non riesco a togliermi dalla testa.»
«Che genere?»
«C'era qualcuno qui, con me.» cominciai. «Qualcuno che mi teneva la mano mentre passeggiavamo qui e che mi trattava come se fossi il diamante più prezioso.»
«Non ricordi chi fosse?» negai col capo.
«Ricordo un uomo alto e muscoloso, ma quando cerco di risalire al suo viso non vedo nulla.»
«Magari si tratta di tuo padre o tuo nonno, no?» propose. «Perché sei così concentrata su questo evento?»
«Non si tratta di nessuno dei due, è una terza persona.» sospirai sconfitta. «Ho la sensazione che si tratti di qualcuno a cui fossi legata da piccola, ma da cui ho dovuto separarmici.»
«Non saprei come aiutarti, Maddie.» mi disse dispiaciuto, realmente.
«JB, vieni qui.» gli circondai le spalle stringendolo forte.
Era da tempo che non ci abbracciassimo e che non mi sfogassi con lui, a dirla tutta mi era mancato.
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Change - JJ
FanfictionMadison, la bambina, adesso piccola donna, delle Outer Banks. Isola poco conosciuta, divisa tra Pogues e Kooks. Dopo il ritrovamento del tesoro della Royal Merchant i suoi genitori decidono di trasferirsi e iscrivere la loro figlia in una scuola pe...