Era già la terza sera che Manuel dormiva in camera da Simone, l'amica di nonna Virginia sarebbe andata via la mattina seguente.
Quel tempo insieme era servito ai due ragazzi per riprendere i rapporti, adesso sembrava essere tornato tutto come prima con l'unica differenza che, adesso, Simone aveva un fidanzato e Manuel era consapevole di essere innamorato di lui.
Si era un po' ribaltata la situazione e Manuel solo adesso capiva ciò che Simone aveva sofferto per mesi.Erano ognuno nel proprio letto ma si erano avvicinati talmente tanto che le loro teste si toccavano, erano entrambi a pancia in su e fissavano il tetto, iniziava a fare freddo per poter stare fuori al loro solito posto.
«Te ci pensi mai a cosa fare dopo la scuola?» chiese Manuel
«Sempre, è tipo un pensiero costante nella mia testa» rispose serio Simone
«E? Che vuoi fà?»
«Non lo so, sicuramente qualcosa che c'entri con la matematica» rispose Simone ridendo «Tu? Ci hai pensato?»
«Prima t'avrei detto de no, che tanto io un futuro non avrei mai potuto averlo perché so' 'ncaso perso che fa solo casini. Adesso continuo a fà casini ma penso de poteccelo avè 'nfuturo» rispose Manuel mettendo il braccio sotto la testa
«Certo che puoi, non hai nulla in meno rispetto a tutti gli altri» rispose Simone «Anzi, hai pure più talento di quanto immagini, guarda che non me le scordo io le tue poesie»
«Ma che, quelle so' sciocchezze» rispose Manuel
«Non è vero, non lo sono, anzi. Sono molto belle, a me piacevano molto» disse sincero Simone
Manuel voltò il viso verso Simone che fece lo stesso, erano a pochi centimetri l'uno dall'altro e si sorrisero a vicenda.
«Allora, la prossima cosa che scrivo te la faccio legge'» disse Manuel
«Affare fatto, e guarda che mi offendo se non lo fai»
«Pe' carità» disse Manuel ridendo «Mi piacerebbe pure fà filosofia»
«Poi diventi come mi' padre»
«È un po' quello l'obiettivo» rispose Manuel «Così poi c'avrai du' filosofi in giro pe' casa»
Simone si voltò a guardarlo «Avevi detto che nun ce volevi sta' qua pe' sempre co' me»
«E t'ho detto pure che nun devi crede' sempre a tutte le cazzate che dico» rispose Manuel voltandosi anche lui verso il suo viso, erano di nuovo a pochi centimetri di distanza
«È difficile, però, capire a quali posso credere e a quali no» rispose Simone distogliendo lo sguardo
«Sto provando a dirne di meno, così puoi crede' a tutto» rispose Manuel sospirando
«E tipo cosa?» chiese Simone, pensando che Manuel fosse ironico come sempre
Manuel pensò che quello fosse il momento perfetto per dirgli ciò che provava per lui, per sputare il rospo una volta per tutte e togliersi quel peso dal petto ma, proprio mentre stava per aprire bocca, il cellulare di Simone prese a squillare.
Manuel alzò gli occhi al cielo: era sicuramente Daniele.«Vabbè, buonanotte Simò» si voltò dall'altra parte dando le spalle a Simone che, invece di rispondere immediatamente al suo ragazzo, rimase per qualche secondo a guardare Manuel chiedendosi cosa gli passasse in testa e perché avesse tagliato così la loro conversazione
Rispose al telefono e come prima cosa disse a Daniele che avrebbero potuto parlare poco dato che Manuel dormiva ancora lì, in camera sua.
Manuel voleva fare di tutto pur di non sentire quella conversazione ma non poteva scappare in nessun modo. Avrebbe voluto tapparsi le orecchie, alzarsi e andare via ma non poteva farlo.
Così fu costretto a restare lì, immobile, ad assistere a quella conversazione.
Simone non parlava tantissimo, si sentiva in imbarazzo a parlare con il suo ragazzo davanti a Manuel, nemmeno lui riusciva a spiegarsi il motivo. Si limitava ad acconsentire alle parole dell'altro o a ridere.
La risata di Simone era l'unica cosa piacevole alle orecchie di Manuel, ma anche quello gli creava una fitta al petto perché una volta era lui l'unico che riusciva a farlo ridere.
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La metà mancante || Simone x Manuel
Fanfiction«Me devi promette' che qualsiasi cosa succeda tu non ce riprovi» disse Manuel «Come faccio a prometterti una cosa del genere?» «Nun me frega niente Simò, me lo devi promette' e se spezzi la promessa giuro che t'ammazzo io co' le mani mie» «Perché ti...