6.

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Simone era pronto per parlare con Daniele, lo stava aspettando al bar in cui gli aveva dato appuntamento già da qualche minuto.
Era nervoso, molto. Aveva paura che Daniele potesse soffrirne, ma a volte bisogna anche scegliere la propria felicità, anche se questa potrebbe ferire qualcun altro, e Simone si meritava la felicità che lo stava aspettando dopo tutto il male che aveva sopportato.

Daniele arrivò dopo pochi minuti, provò a salutare Simone con un bacio ma questo girò il viso e si lasciò baciare sulla guancia, capì subito che qualcosa non andava, aveva imparato a conoscere Simone.

«Tutto bene?» chiese Daniele

«Perché non prendi qualcosa da mangiare prima?» propose Simone

«Vuoi addolcirmi con la colazione prima di lanciarmi la bomba?» chiese Daniele, capendo già dove sarebbe andata a finire la conversazione

«Va bene, come vuoi» rispose Simone

«Perché non vai dritto al punto? Sei stato co' Manuel, vero?»

«Eh?» chiese Simone, stupito che Daniele avesse già capito «No, non è successo nulla tra noi. Non di recente, almeno» ammise Simone

«Quindi siete già stati assieme?»

Simone fece un respiro profondo e parlò di Manuel a Daniele, raccontandogli tutta la verità, dicendogli che i sentimenti nei suoi confronti, in realtà, non erano mai svaniti e che adesso, dopo la confessione di Manuel, erano tornati a galla potenti più che mai.

«Capisco il tuo stupore» chiese Simone

«Sono più stupito del fatto che tu abbia dovuto aspettare che lui te lo dicesse a voce per capire che fosse innamorato di te» disse sinceramente Daniele

«Che vuoi dire?» chiese Simone senza capire

«Chiunque guarderebbe un amico nel modo in cui lui guarda te, no?»

Simone abbassò lo sguardo, arrossendo.
Non si era mai reso conto del modo in cui Manuel lo guardava, o semplicemente si era convinto che non fosse importante visti i suoi comportamenti e le cose che gli aveva detto più di una volta.

«Che posso dirti, Simo? Tu la tua scelta l'hai già fatta, io posso solo accettarla»

«Mi dispiace» disse Simone, non sapendo cos'altro dire «Sono stato bene con te ma.. sono innamorato di lui»

Era vero: a lui dispiaceva ferire Daniele ma allo stesso tempo non vedeva l'ora di tornare a casa, tornare da Manuel e dirgli che finalmente ce l'avevano fatta, finalmente avevano abbattuto qualsiasi muro e adesso potevano stare insieme, senza paura che la favola potesse finire l'indomani.

«Buona vita, Simone» disse Daniele tagliando corto, senza rispondere

«Anche a te, e grazie per aver condiviso parte della tua vita con me»

Daniele gli sorrise e poi si allontanò da Simone che rimase ancora qualche minuto seduto in quel bar, per realizzare ciò che stava vivendo e convincersi non fosse un sogno.

Manuel, invece, era a casa seduto in cucina insieme a sua madre. Guardava in continuazione l'orologio, poi il giardino, poi di nuovo l'orologio. Sbatteva ripetutamente la gamba sinistra e non la smetteva di strofinare le sue mani. Aveva paura che Simone potesse tornare e dirgli che non se la sentiva di lasciare Daniele, di lasciar andare quella felicità.

«Manuel, ma mi stai a sentire?» chiese Anita

«Che dici?» chiese Manuel

«Ma che ti prende?»

«Niente mà, poi te lo spiego»

«Stavo dicendo che oggi non lavoro, potremmo fare qualcosa tutti insieme visto che è sabato e Dante non lavora nemmeno»

La metà mancante || Simone x ManuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora