14. Mura

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Vi annuncio con gioia che SI PROCEDE con la storia! Grazie alle sostenitrici e sostenitori convinti, mi avete fatto sentire in colpa per voler lasciare incompiuta questa storia. Potrebbe esserne valsa la pena continuare. Leggete e ditemi!

Capitolo di passaggio ma tutto sommato carino. I guai verranno, non temete.

Un abbraccio

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Grazie alle scuse inaspettate ma maledettamente pacificanti della Granger, la colazione fu stranamente meno lenta e dolorosa del solito.

Ciò non toglieva ovviamente il fatto che il più delle volte si evitavano il più possibile per sfuggire all'atmosfera di imbarazzo silenzioso in cui sprofondavano inevitabilmente dopo un po'. L'unica cosa che poteva consolare era l'allungarsi di giorno in giorno della durata di una conversazione decente prima che tutto ripiombasse nel silenzio.

Una volta completato il pasto Severus e Hermione sgusciarono fuori dalla cucina con un'andatura piuttosto bizzarra, non era una corsa, ma neanche una lenta camminata. Nell'aria sembrava aleggiare una frase implicita che suonava pressapoco come "Mi spiace, ma non ce la faccio. Spazio, dammi più spazio."

....

Era ormai sera quando il pozionista finì di leggere il suo libro sulle 1000 erbe più velenose di Scozia. Certo, era una lettura molto semplice, quasi banale per uno come lui, ma si rese conto di non ricordarsi granché della lettura. Era da quella mattina che la sua mente non gli lasciava pace. C'era come un pensiero, un'inquietudine persistente che gli aveva portato un gran mal di testa.

Decise di coricarsi presto, per una volta, senza cenare.

... e senza salutare la Granger.

Ma scusa, cosa le interessa di quel che faccio?

Sbuffò spazientito., mentre si infilava nella camicia da notte. Aveva evitato la Granger tutto il giorno, qualcuno potrebbe pensare che l'abbia fatto per via dei "recenti avvenimenti", ma quel malessere aveva portato Piton a dimenticarsi completamente del piccolo inconveniente della sera prima.

Hermione non aveva stranamente fame quella sera.

Chissà perché, dopo che hai passato tutto il giorno a letto a sonnecchiare, farsi film mentali e sbocconcellare dolci.

Ignorò le voci della coscienza che la assillavano, e decise comunque di farsi un giretto in cucina. Nemmeno lì ritrovò l'appetito, mentre faceva scorrere lo sguardo sulle file di barattoli, scatole, bottiglie varie. Sbuffò, ancora più annoiata. Come pretendevano Silente e compagnia che lei e Piton sopravvivessero in gabbia, senza nient'altro che libri e cibo, condannati così a tempo indeterminato? Non che avesse scelta, certo, con ogni probabilità i Mangiamorte non aspettavano altro che lei poggiasse mezzo alluce fuori dalla porta per poterla ammazzare.

Sentì le speranze abbandonarla. Fino a quando quella situazione sarebbe andata avanti? Era costretta a crescere e invecchiare in sola compagnia di quell'uomo che la ignorava il più delle volte? Sarebbe impazzita. O morta. Come quegli uccellini rinchiusi che smettono di cantare, e poi smettono di voler vivere.

Decise che solo un buon libro e un tè potevano distrarla a sufficienza.

Severus sobbalzò dalla dormiveglia, ancor più stanco di prima. Non si sentiva affatto bene. La gola era secca, forse gli bruciava anche la fronte.

Lo sai che l'incantesimo che stai tenendo vivo nelle celle di Malfoy ti sta prosciugando, vero? Quanto pensi di resistere?

Il più possibile.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 10, 2022 ⏰

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