9. Spiraglio di luce (o forse no)

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A voi il nuovo capitolo! 

Il giorno seguente si smaterializzò a Villa Malfoy con una velocità che avrebbe fatto invidia al più abile dei cercatori e si precipitò

Sempre con la mia aura di indifferenza... 

Ehm... certo...

Si precipitò all' interno della cella.

Una volta entrato ciò che lo attendeva era lo sguardo di disprezzo, ormai come pane quotidiano, della Granger.

Ma era uno sguardo diverso, certamente aveva sempre una dose del veleno che ormai era riservata solo a Piton, ma era mischiato a qualcos' altro. Il pozionista non riuscì a comprendere bene cosa fosse, ma un azzardo nella sua mente gli suggerì fosse qualcosa come la... rassegnazione.

Si scollò subito di dosso quel pensiero. No, la Granger non si sarebbe lasciata andare, insomma, stiamo parlando della Grifondoro più testarda, più cocciuta e brillante di Hogwarts.

No, non poteva essere.

Ma purtroppo dovette ricredersi quando la sua voce flebile gli arrivò alle orecchie.

-Allora, cosa aspetta, si dia da fare....-

Nessuna riluttanza nella sua voce.

Non una nota di sarcasmo.

Solo... stanchezza. Tanta tanta stanchezza.

Avanti Granger, dì qualcosa! Cosa le prende?

Le sue domande trovarono subito risposta ricordando ciò che era successo il giorno prima...

Ah già.

I Carrow.... brutta storia. E le dita spezzate.

Stava per essere stuprata e Dio solo sa cos' altro...

Dio! Dov'è Dio in questi momenti?

E lui poi era schizzato via senza dire nulla... Demente... Chissà che nottataccia avrà passato.. Aveva solo sedici anni! Era una ragazzina, per forza era sconvolta. Questo era troppo pure per un Grifondoro....

E ora che dico?

Oh non saprei proprio, Severus, magari fai una battuta sul tempo. DILLE DEL TUO PIANO E PORTALA FUORI DA QUESTO LUOGO DI MORTE IDIOTA CHE NON SEI ALTRO! Il piano. Argh.

- Granger..?-

Il silenzio fu la sua risposta.

- Granger ascoltami... E' importante.-

Giunse allora un mugugno poco carino. Ma lui se lo fece bastare e avvicinandosi un poco al lei cominciò il discorso:

- So che ti può sembrare incomprensibile, assurdo e magari del tutto senza senso quello che sto per dirti, ma tu cerca di tenere ben aperte quelle orecchie che ti ritrovi perché non credo che lo ripeterò. Ti ricordi quando mi hai chiesto da che parte stavo?- non attese la risposta e continuò. - Beh, nemmeno stavolta ti darò una risposta, ma ciò che devi sapere è che sono qui per aiutarti...- - Mi perdoni professore, non sono molto pratica con i suoi metodi di "aiutare" la gente. Ma forse è sciocco da parte mia pensare che il mio salvatore ieri avrebbe dovuto aiutarmi invece che guardare mentre venivo torturata, Perdoni la mia ignoranza- lo interruppe lei, con un'ironia pungente.

Piton la fissò a lungo, pensieroso, prima di avvicinarsi di più e prenderle con gentilezza la mano ferita.

Lo spettacolo che gli si offrì davanti agli occhi fu rivoltante: l'indice e il medio erano tumefatti, gonfi come salsicce e violastri. Appena li sfiorò Hermione sibilò dal dolore, maledicendo il mondo intero e scoccando un'occhiataccia a Piton.

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