3. Inferno

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Villa Malfoy, Cella Sotterranea


Ti prego Hermione, dimmi che non sei caduta in grembo al signor Non-Provo-Emozioni!

Ora calmati... E inventati qualcosa da dire!

- Signorina Granger...?- la voce vibrava per il nervosismo.

E adesso che dico!? Cosaaa!?

Qualsiasi cosa!!! Ora!

- Ehm ...Mi....mi scusi! Io ehm... Non volevo.... Cioè... Non inten...-

Il suo patetico borbottio imbarazzato cessò mentre cercava disperatamente di alzarsi e sprofondare per sempre negli Inferi, pur di stare lì. Si appoggiò con le mani ai braccioli della poltrona, ansimando per la fatica e cercando di ignorare quel naso che distava solo pochi, atroci, centimetri.

Sì, ce la poteva fare!

Si rialzò con un sorrisino trionfante per il successo, che si spense subito alla vista dell'espressione molto, ma molto contrariata del suo professore. Sebbene si fosse resa conto della situazione problematica in cui era finita, cercò di assumere un'aria menefreghista e distaccata.

- Severus Piton, ma che onore!-

- Professor Piton, se non le dispiace, perché rimango sempre un tuo insegnante, Granger.- la rimbeccò lui, abbastanza seccato. - Se non sbaglio, e non credo, lei si è permessa di sedersi su di me!- "E sta facendo finta di non conoscermi, ma va bene."

- Non volevo! Stavo camminando e mi sono mancate le forze! Non volevo svegliarla!- Ora la ragazzina era di fronte a lui, in piedi, il viso sporco, braccia incrociate sul petto e lo stava scrutando con un'aria di sfida negli occhi. Ma come si permetteva!

Si alzò dalla poltrona, infastidito dal fatto di essere più basso in una conversazione del genere, si sistemò il mantello sulle spalle e sibilò con un sarcasmo palpabile:- Cosa voleva fare allora? Una sana passeggiata mattutina?-

Lei non rispose, limitandosi a guardarlo con imbarazzo.

Certo che per essere solo un rapido riacquisimento delle forze te la stavi prendendo comoda, eh?

Zitto, per favore.

Una tua studentessa è imprigionata e tu stavi DORMENDO?

Avevo bisogno di riposarmi, se no come avrei fatto a proteggerla?

Scuse, pallide e deboli scuse, Severus. Davvero sei caduto così in basso?

Per fortuna, si trovò ad ammettere, era stata la Granger a svegliarlo, e non il Signore Oscuro in un modo che gli avrebbe impedito, la prossima volta, di far dormire i prigionieri su una poltrona avvolti in una coperta di lana.

A quel pensiero sfoderò la bacchetta, cercando di non lasciarsi distrarre da un lampo di terrore nei suoi occhi giovani.

Con due colpetti fece sparire la poltrona su cui la prigioniera aveva dormito e la coperta che l'aveva protetta dal freddo. Per pentirsene subito...

La Granger era di nuovo caduta a terra.

Le forze abbandonarono nuovamente il corpo di Hermione e senza neanche accorgersene pienamente si ritrovò distesa sul pavimento gelido della cella.

Che figura penosa, Hermione Granger!

Voleva rialzarsi ad ogni costo, cercò di radunare quel briciolo di energia "e di decenza" che gli erano rimasti in quell'orrenda e assurda situazione... Ma nulla, il suo corpo non ne voleva proprio sapere di alzarsi da quel letto di pietra grigia e ruvida, mentre la sua vista si stava offuscando... Stava per lasciarsi andare, quando...

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