Capitolo 1

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All'inizio Lauren pensò che quei colpi alla porta esistessero solo nella sua fantasia; era andata a letto con un fastidioso mal di testa. Ma quando si fecero più forti, si sedette sul letto aggrottando le sopracciglia. Guardò la sveglia. Era l'una.

Saltò giù dal letto, si passò una mano tra i capelli corvini e si infilò una vestaglia bianca sulla camicia da notte. I suoi occhi verdi erano preoccupati mentre andava alla pota.

"Chi è?", chiese piano.

"Allyson Brooke"

Era il capo mastro di Camila Cabello, il suo odore le era famigliare. E senza che le dicesse niente, capì perché l'aveva svegliata.
Aprì la porta e fissò l'alfa bassa e bionda con un sorriso rassegnato.

"Dov'è?"

Ally si tolse il cappello con un sospiro. "In città", replicò. "Al bar Rodeo."

"È ubriaca?"

L'alfa esitò. "Si, omega", disse alla fine.

"È la seconda volta negli ultimi due mesi", replicò lei con irritazione.

Ally alzò le spalle, girandosi il cappello tra le mani.

"Forse è per il denaro."

"Ne aveva poco anche prima. E inoltre", borbottò l'omega girandosi, "ho avuto diversi potenziali acquirenti per quei quaranta acri, ma lei non ne ha mai voluto parlare."

"Lauren", le ricordò Ally,"quella terra appartiene alla sua famiglia dal periodo della guerra civile."

"Ha migliaia di acri!", scattò lei. "Ne perderebbe solo quaranta!"

"È proprio li che c'è il vecchio forte."

"Ma nessuno lo usa più adesso."

L'alfa si limitò ad alzare le spalle e lei si allontanò per vestirsi. Nonostante si fosse abituata al suo odore e ormai le risultasse anche famigliare, stare troppo vicino a lei le faceva prudere il naso.

Poco dopo, indossata una maglietta bianca e un paio di jeans, si infilò la giacca di pelle scamosciata e salì accanto ad Ally nel furgoncino nero con l'insegna rossa della società di bestiame di Camila Cabello, 'Circle Bar C, sulla portiera.

"Perché non chiami qualcun altro?", chiese bruscamente.

Allyson la guardò con un debole sorriso. "Perché tu sei l'unica persona nella valle che non ha paura di lei."

"Tu e gli altri alfa potreste portarla a casa", suggrì.

"Abbiamo provato una volta. Il conto del medico è stato troppo alto." Rise. "Non colpirebbe mai te."

Era vero. Camila era gentile con lei. Era irascibile e violenta e viveva come un' eremita in quell' edificio cadente che lei chiamava casa. Odiava i vicini ed era l'alfa più selvaggia che Lauren avesse mai conosciuto.

Ma fin dall'inizio, aveva provato simpatia per lei.

Forse perché veniva da Charleston, nel South Carolina, o perché era una omega; si sentiva protettiva nei suoi riguardi. Ma Lauren sapeva anche di piacerle perché aveva lo stesso spirito selvaggio, le teneva testa coraggiosamente. Era stato così fin dall'inizio.

Percorsero la strada polverosa del ranch e uscirono sulla strada principale.

C'era  abbastanza luce da distinguere i giganteschi cactus saguaro che sollevavano le loro braccia verso il cielo, e il profilo delle montagne Chiricahua che si stagliavano contro l'orizzonte. L'Arizona era tanto bella da farle trattenere il fiato, anche se ormai erano passati otto anni da quando si era trasferita lì. Era venuta dal South Carolina all'età di diciotto anni, sconvolta da una tragedia personale, aspettandosi di trovare in quella terra arida l'espressione perfetta della sua desolazione emotiva. Ma quando aveva visto per la prima volta le montagne Chiricahua aveva cambiato idea. Da quel momento aveva imparato a distinguere i diversi tipi di vegetazione e la lussureggiante costa del South Carolina era lentamente svanita dalla sua memoria.

Così Come Sei (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora