Capitolo 5

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Lauren andò a casa e passeggiò avanti e indietro per la stanza fino all'ora di andare a letto. Poi si agitò e si rigirò per ore, ricordando il tocco delle dita di Camila sul suo petto e il desiderio ardente che gli avevano procurato quelle labbra. Si sentiva di fuoco, e una parte di lei odiava quella reazione da tipico omega.

Erano anni che non provava più una passione simile. Non voleva lasciarsi andare, anche se Camila aveva suscitato in lei un'emozione che superava i dolci ricordi del passato. Non si era mai sentita così. Forse era l'età. Forse si sentiva sola, proprio come Camila.

Poteva rivedere gli occhi marroni dell'alfa, quelle mani abbronzate così dolci sul suo corpo...

Forse era semplice attrazione fisica. Ma se era così, perché provava quel brivido quando pensava a Camila? Chiuse gli occhi e cercò di contare le pecore.

Dinah arrivò all'ora di pranzo con i documenti della banca. "Ecco le carte", disse con un sorriso.

"A che ora abbiamo appuntamento con l'avvocato?"

"Oggi alle cinque", disse Lauren. "Contenta?"

"Entusiasta. Devo correre da Camila e vedere come sta quel toro. Vuoi venire? Andremo in quel posto per il barbecue e pranzeremo sulla via del ritorno."

"Sì, mi piacerebbe", disse Lauren. "Angie, chiudi a mezzogiorno, quando vai a mangiare, d'accordo?"

Angie annuì. "Si diverta."

Divertirsi! Il cuore di Lauren batteva selvaggiamente quando salì sul furgoncino rosso accanto a Dinah. Non voleva rivedere Camila , ma tanto sarebbe andata comunque a casa sua a cena, perciò era inutile evitarla.

Camila non era in casa quando arrivarono. La porta era chiusa a chiave.

"Mi chiedo dove possa essere", disse Dinah mordendosi il labbro. "Sapeva che dovevo venire."

"Forse è nella stalla", suggerì Lauren.

Dinah sospirò. "Non ci avevo pensato!"

Si diressero alla stalla. Lauren desiderò di non aver indossato quelle scarpe nuove e quell'elegante completo due pezzi bianco e blu. Ma quando entrò e vide l'espressione d'apprezzamento sul volto di Camila, decise che ne era valsa la pena. L'alfa era inginocchiata con Ally accanto al toro e non riusciva a staccare gli occhi da lei.

Entrambi si alzarono in piedi e Lauren notò come Dinah sembrò animarsi di colpo. Indossava jeans e maglietta e portava i capelli all'indietro, era così delicata e attraente, l'omega perfetto. Camila l'abbracciò.

"Ecco il mio omega preferito", disse, e Lauren si sentì improvvisamente irritata.

"Come sta il mio paziente?", chiese Dinah ricambiando l'abbraccio, mentre Ally li guardava con un'espressione che Lauren non riuscì a decifrare.

"Sempre uguale", sospirò Camila guardando il toro. Aveva ancora un braccio intorno alla vita di Dinah, a Lauren fischiavano le orecchie.

Dinah si avvicinò all'animale. "Proveremo un'altra dose e vedremo se farà effetto. Sta un po' meglio, Camila. Penso che riusciremo a salvarlo."

"Altrimenti, non ti rivolgerò più la parola", gli assicurò Camila. "E ti garantisco che almeno cinque delle mie mucche moriranno di crepacuore, a giudicare da come si comportano da quando lui è in queste condizioni." Lauren arrossì, ma Dinah scoppiò a ridere.

"Lo rimetteremo in piena forma. Vado a prendere la borsa. Lau, non vai di fretta, no?"

"No", fu la sua tranquilla risposta. "Non ho impegni urgenti."

"Ti aiuterò con la borsa", disse Ally e si affrettò a seguire Dinah fuori della stalla con passo deciso.

Lauren non aveva mai visto quell'alfa così indolente muoversi tanto in fretta.

Così Come Sei (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora