Capitolo 6

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"La tua fidanzata?" Lo disse come se non fosse sicura di aver capito bene.

Quella piacevole e appassionata tenerezza si era dileguata. Lauren si coprì con la coperta.

"Sei stata fidanzata?", insistette lei. "Da quando?"

"Prima che venissi qui", balbettò.

L'alfa si alzò in piedi, posando la fotografia. Si passò la mano tra i capelli arruffati, e Lauren la guardò debolmente. Aveva la camicia ancora aperta e gli occhi portavano ancora le tracce della precedente passione.

"Perché non mi hai parlato di lei prima?", chiese. "Quando ti ho chiesto se avevi mai desiderato un alfa prima..."

Rabbrividì a quel tono di accusa.

"Avevo diciotto anni, Camila", disse stringendo la coperta.

"Smettila", brontolò lei. "Conosco ogni centimetro del tuo corpo adesso, perciò smettila di essere così pudica. O anche quella era una bugia; sei veramente vergine?"

"Non ti ho mentito!"

"Già, solo una dimenticanza!", ribatté Camila. "Non mi hai mai detto niente della tua fidanzata! Allora, dov'è adesso? Ti ha scaricata? La ami
ancora?"

"Vuoi calmarti?"

"Calmarmi?", scattò lei guardandola mentre cercava nervosamente di accendersi una sigaretta. "Come potevi pensare che avrei fatto l'amore con te con la fotografia di un' altra alfa proprio vicino al letto...?!"

Abbassò gli occhi imbarazzata. "Non ci ho pensato."

"Non ho mai desiderato tanto una omega. E se non avessi acceso quella dannata luce, non staremmo qui a parlare, adesso."

Il modo in cui lo disse la fece fremere. "Sì, lo so", sussurrò.

"Mi avresti odiato", aggiunse lei brevemente.

"Io?"

Il volto dell'alfa s'indurì e si allontanò da lei. "Dov'è questa ex fidanzata?"

Lauren sospirò e si guardò le mani, lasciando scivolare inconsciamente la coperta. "È morta."

"Morta?" Le tornò accanto e si sedette sul letto.

"È rimasta uccisa in un incidente aereo. Era un aereo piccolo e si è schiantato su una collina. Capisci... l'hanno raccolta a pezzi..."

Lei le prese la mano riluttante e la tenne stretta tra le sue. "Mi dispiace."

"Aveva ventitré anni e l' amavo con tutto il cuore." I suoi occhi tornarono alla fotografia; Normani le sembrava tanto giovane adesso, con quei capelli neri e ribelli, quegli occhi marroni e maliziosi. "Era di Charleston. Frequentavamo lo stesso ambiente e le nostre famiglie erano amiche. Era brillante e colta. Quasi non ci credevo quando mi chiese di sposarla. Non ero affatto il suo tipo, io ero timida e tranquilla, mentre lei era così esuberante..." Scrollò le spalle e la coperta le scivolò di nuovo.

Gli occhi di Camila si abbassarono mentre parlava e quel volto s'irrigidì quando si posarono sulle morbide curve di lei.

"Dopo la sua morte sono quasi impazzita. Mio zio aveva ereditato l'ufficio e il ranch e aveva pensato di rivenderlo. Ma quando ha visto cosa mi stava accadendo, ci siamo trasferiti qui."

Camila si costrinse a guardarla negli occhi. "È per questo che non hai appuntamenti."

"Già." Fissò la fotografia. "L'ho amata tanto. Avevo paura di provare di nuovo, di rischiare di perdere qualcun' altra. Sono uscita con qualche cliente in questi anni, in modo del tutto platonico. Ma alla maggior parte degli alfa non basta la semplice amicizia e, quando me ne sono resa conto, ho smesso di accettare appuntamenti."

Così Come Sei (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora