Annotazioni di diario: come acqua tra le rocce

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Dal diario del commissario Leon Spencer

"Siamo tornati alla caserma, nessuno poteva più fermare quella catena. Abbiamo rivisto tutto ciò che avevamo in mano: poco e niente, e abbiamo deciso di fare ronde in tutta Nottingham, nessuno doveva andare nel panico... anche se ciò era impossibile."

" Alcuni agenti hanno avuto un contatto con un infetto, lo hanno ucciso in quanto 'fuori di sé' almeno questo è ciò che dice il rapporto, il corpo è stato bruciato e i resti nascosti alla bella e meglio. Ma non sappiamo quanti contatti abbiamo avuto l'infetto e soprattutto se qualcuno è stato infettato, ci sono troppi interrogativi..."

"DISASTRO... non ho altre parole, disastro. Gli omicidi aumentato e sempre più persone hanno segni del morbo. La situazione è critica: nei bassifondi è in corso una strage, nei quartieri benestanti si è diffuso il panico dopo un omicidio brutale avvenuto nella soffitta di una casa di ricchi industriali: tre domestici uccisi, anche loro come se fossero stati sbranati da animali e due scomparsi nel nulla."

" Un civile... un signore benestante... ha aggredito una coppia mentre passeggiavano intorno al mezzogiorno, lì guardava fissi, forse con l'acquolina in bocca e in un attimo è saltato addosso a quei due sventurati, c'erano tre poliziotti, l'hanno preso a manganellate ed è morto lì, in mezzo alle persone che guardavano, e proprio come sospettavamo aveva le labbra viola e l'iride ormai collassata. Dopo quell'aggressione, si sono inspiegabilmente moltiplicate i casi simili, ci sono più morti ora che in 6 mesi."

" Abbiamo diramato un'allerta generale, ora tutti sanno della malattia ma nessuno, nemmeno il dottor Thaler, conosce il modo in cui si trasmette, c'è chi ipotizza sia un parassita che 'salta' da persona a persona, chi un fungo, chi un batterio. L'unica certezza è che molti hanno cominciato a ignorare chiunque sia non inglese puro, si dice che siano stati loro a portare il morbo."

" Non bastavano infetti, ora anche i sani aggrediscono altri sani: ieri pomeriggio un gruppo di otto persone, nei bassifondi, hanno malmenato un ragazzo proveniente dall'India, gridavano:" é colpa tua e della tua gente, avete portato la malattia!", lo abbiamo salvato per un pelo. I poveri hanno cominciato a dare la colpa ai ricchi industriali e vengono organizzati veri e propri pogrom, per trovare e uccidere le 'sanguisughe', le industrie si svuotano e vengono prese d'assalto, molte persone muoiono in scontri tra etnie e classi sociali. Il clima è teso, quei pochi che hanno il coraggio di uscire di casa guarda con sospetto chiunque sia diverso da sé. Noi non possiamo fare tanto, abbiamo fermato un pogrom, una folla inferocita diretta in zone della città in cui abitano uomini e donne originari dei territori dell'impero e abbiamo impedito un omicidio, sembra tanto ma è poco rispetto a ciò che succede quotidianamente."

" Gli infetti si riversano per le strade, crescono a dismisura, non sono più gestibili. Quello che facciamo è solo uccidere, mentre la clinica privata e l'ospedale sono al collasso, e il popolo non aiuta: hanno preso d'assalto la villa della famiglia Neville, ma sono stati risparmiati, li hanno confinati nelle loro stanze, nonostante ciò i servitori sono stati portati via. Poi ci sono quei pazzi del culto di Selene che, approfittando del caos, attirato nuovi adepti e praticano assurdi rituali nelle loro 'chiese'."

" I casi sono ingestibili, sono almeno 4000 in tutta la città e crescono nonostante l'uccisione di infetti a stadio avanzato. Eravamo barricati nella caserma in attesa di uscire per la ronda, io e gli ufficiali stavamo organizzando i giri di ronda nella sala principale quando entrò di colpo il dottor Thaler, venne da me correndo, ansimava come se avesse appena corso da Maratona ad Atene e ci disse:" Il morbo si diffonde anche dai cadaveri, se uccidete gli infetti il morbo può attaccarsi ad altri organismi da parassitare, l'unico mondo per distruggere il morbo in un infetto è recidere il midollo spinale... Tagliategli la testa!"


Così cadde NottinghamWhere stories live. Discover now