Erin
Ruoto il collo e rilasso le spalle.
Che serata morta... ancora un tavolino e posso chiudere.
La voce gracchiante di Susan rimbomba ancora in testa: Fai questo! Pulisci quest'altro! Muoviti! Se non guadagna quanto prefissato, crolla il mondo.
Sospiro. Le chiavi di Joe tintinnano in tasca mentre passo lo straccio umido sul legno tarlato e stinto. Insisto sull'impronta a semiluna di un bicchiere e raccolgo un mozzicone accartocciato. Cristo, che schifo!
Alzo gli occhi all'orologio a muro. Cinque minuti alle quattro. Be', anche per oggi ho fatto il mio dannato dovere.
Passo dietro al bancone e lancio la pezza nel lavello. Mi piego in avanti per poggiarmi su un gomito, la guancia contro il palmo. Lo sguardo scorre sulla carta da parati rigonfia, illuminata dalle applique, e sulla pelle logora degli sgabelli. Nel bene e nel male sono legata a questo postaccio, il pensiero che domani potrei non ritornare mi fa venire voglia di restare ancora qualche minuto.
Afferro una bottiglia di vodka, piena a metà. Me la merito, dopotutto. Miro al tavolo più vicino, scosto la sedia e mi ci butto a peso morto. La apro, l'odore dell'alcol mi invade le narici...
Riempio il suo bicchiere a metà, Rhett tracanna come fosse un vichingo e se ne versa un po' sulla maglia, ride di gusto mentre io e Renée lo prendiamo in giro.
Avvicino il vetro alle labbra. L'alcol scorre sulla lingua e mi infiamma la gola, il calore divampa nel petto. Brucia. Fa male. È la rabbia, la stretta sui miei capelli, il suo sudore addosso; il sale delle mie lacrime in bocca. Premo i polpastrelli sugli occhi. Scuoto la testa, le palpebre serrate. 'Fanculo ai ricordi!
«Carina la topaia.»
Sobbalzo. Mi volto verso l'entrata, sbatto la bottiglia sul tavolo e scatto in piedi.
È qui, solo, i lineamenti del viso evidenziati dal bagliore dei led. Non avanza di un passo e anch'io resto immobile.
«Non sembri felice di vedermi.»
«Tieni per te quel falso stupore,» sibilo, «siamo chiusi.»
«Ma che coraggio, sono colpito.»
Si prende gioco di me, lo stronzo. Inclina il capo e lo stomaco ribolle. Quel mostro di rabbia che soffoco preme per venire fuori.
«Cosa vuoi?»
«Sapere se hai raccolto le informazioni di cui ho bisogno.»
«Tu lo sai...» mormoro, e stringo i pugni. «Sai già tutto.»
Assottiglia lo sguardo, compie un passo avanti. Schizzo indietro fino al bancone, i palmi toccano la superficie fredda, finché le dita trovano il manico di un grosso coltello. Lo stringo forte e glielo punto contro.
«Non provare ad avvicinarti.»
Il cuore mi scoppia nel petto. Non voglio che avanzi oltre, non devo permetterglielo.
Solleva un sopracciglio, puntandomi dall'alto al basso e schiocca la lingua sui denti.
«Moriresti prima di provarci.»
«Vuoi mettermi alla prova?» ringhio.
Incede senza esitare, l'espressione rovente, la bocca tesa. Mi afferra il polso in uno scatto, accosta la punta all'altezza della sua carotide e non riesco a trattenere un sussulto.
«Un colpo netto. Rotea la lama, estraila e creperò ai tuoi piedi.»
Tremo.
«Non hai il fegato, ragazzina?»
Digrigno i denti. Voglio farlo, cedere alla sporca tentazione di ammazzarlo. Il metallo brilla sulla pelle ambrata, freme al ritmo del suo battito lento.
Affondo, la carne cede, da un piccolo solco cola un rivolo di sangue. Sbatto le ciglia, torno in me. La presa sul mio polso s'intensifica, lo allontana e mi gira il braccio tanto forte da disarmarmi. Stringo le palpebre, il dolore mi strappa il fiato ma non crollo. Non posso farlo.
«Avrei dovuto lasciarti morire», sibilo disgustata.
«Forse.» Mi molla e allontana il coltello con un colpo secco dell'anfibio. Passa due dita sul punto che gli ho graffiato, la pelle macchiata di rosso. «Ma avresti potuto ammazzarmi e non lo hai fatto.»
Lecca i polpastrelli, le iridi fisse sulle mie.
«Se fossi riuscita a farti davvero del male, avrei trovato i tuoi uomini pronti a freddarmi.»
Massaggio il polso dolorante, non deve sfuggirmi neanche il più piccolo ansito. Non gli darò questa soddisfazione.
«Almeno avresti dimostrato a te stessa di avere un po' di spina dorsale», sogghigna. «Dalle mie parti è meglio morire con onore e coraggio, che cadere in ginocchio davanti al nemico.»
Alzo il capo, incrociando le braccia al petto.
«Dalle mie parti la vita non è un gioco.»
«Ne dubito. Le leggi che regolano la convivenza di quelli come me e te sono state stabilite da prima che nascessimo.» Avvicina il viso a un palmo dal mio. Deglutisco, ma non devio lo sguardo. «"L'onore prima del sangue" ed è per questa ragione che, nonostante le minacce del cazzo, non ti tocco. È il mio codice a imporlo. Se non lo rispettassi, non sarei più ciò che sono.»
Boccheggio, le parole non escono. Non ti tocco, tuona nel cervello.
«Che diavolo vuoi, ancora?»
«Voglio rimanere fedele a ciò che rappresento per i miei fratelli e ottenere le informazioni senza torcerti un capello, ma prova a minacciarmi un'altra volta e diventerò il tuo peggiore incubo.» Sporge il bacino in avanti, la distanza tra noi diventa impercettibile. «Per l'ultima volta: dove si trova il mio anello?»
Se continua a chiederlo, forse non mi ha fatta pedinare... però non posso dire la verità. Devo prendere tempo.
«Avevi detto quarantott'ore, giusto? Entro domani cercherò di saperne di più.»
Incrocia le dita sull'addome, gelido e posato, senza staccarmi lo sguardo di dosso. Emana distruzione, un diavolo in grado di risucchiare tutto ciò che c'è di buono, ma io non ho un animo puro. Non mi lascerò schiacciare dal suo inferno.
«Ci vediamo stanotte, a quest'ora, in quella rimessa dove abbiamo parlato. Vieni da sola e non tirarmi giochi del cazzo. Farti fuori non rientra nei miei interessi.»
Trattengo il fiato, contengo il turbinio di rabbia e odio che provo.
«Ci sarò.»
Indietreggia senza darmi mai le spalle, fino alla sedia su cui ero seduta.
Afferra la vodka. «Questa la porto via.»
Varcata la soglia, sparisce dalla mia vista. Torno a respirare. Mi pento di non avergli tagliato la gola. Non gli consentirò di tenermi in pugno, la mia libertà mi appartiene. Andrò dal vice commissario, racconterò che è tornato per usarmi e costringermi a obbedirgli. Mi libererò di questa bestia a modo mio, una volta per tutte.
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DIRTY TEMPTATION - ANTEPRIMA
RomanceSu Amazon e Kindle Unlimited da lunedì 11 aprile 2022. La mia vita è da sempre un lungo e tortuoso cammino tra luci e ombre, verità e bugie che si sono scontrate in una sola notte. In pochi istanti tutto è cambiato, perché ho salvato uno sconosciuto...