Capitolo 7.

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Danica

Flashback

20.5.2006

Un rumore di pentole che si scontrano con i fornelli, mi desta dal mio sogno, di cui però non ricordo più nulla.

La trovo una cosa a dir poco frustrante.

Perché non riesco a ricordare?

O meglio, perché ho la sensazione di ricordare qualcosa, ma non la certezza che non sia solo una fantasia?

I miei occhi si spalancano e la mia mente abbandona alla velocità della luce, tutti quei pensieri insignificanti.

Mi prendo un secondo di tempo per capire dove mi trovo, ma basta spostare lo sguardo sul comodino dall'altro lato del lettone, per ricordarmi dove sono.

Maledico me stessa per aver dormito così tanto, notando che sono già le dieci e mezza.

Non mi piace sprecare il tempo in un letto quando sono con zia Louise, voglio sfruttare tutto il tempo che ho prima di dover tornare a casa.

Appunto per questo cammino velocemente verso la cucina, verso di lei.

Il tragitto è molto breve, quindi mi ritrovo sulla soglia della stanza ad osservare tutti i suoi movimenti.

Essendo di spalle non mi ha ancora notata, decido perciò di farle uno scherzetto.

Speriamo che non si arrabbi.

Mi muovo silenziosamente fino ad arrivare dietro di lei, faccio per allungare le mani verso i sui fianchi, ma mi precede voltandosi.

Anche se non ho più l'effetto sorpresa, decido di continuare la mia missione.

《Buu!》 Alzo la voce per rendere più realistico il mio attacco.

《Oh mamma, che spavento!》 Si porta una mano sul cuore.

《Evviva, ti ho fatto uno scherzetto.》 Ridacchio, sorridendole dal basso.

《E già, stavolta me l'hai fatta furbetta.》 Mi pizzica piano il naso, poi mi guarda, ma non riesco a decifrare il suo sguardo.

L'ansia prende subito il sopravvento.

E se si fosse arrabbiata davvero?

Forse non dovevo farla spaventare.

《Non è che ora, non vuoi più giocare con me vero?》 Le chiedo a bassa voce.

Lei però mi sorprende e sorridendomi, mi tranquillizza:《Ma no Danica, stai tranquilla.》

Io tiro un sospiro di sollievo.

Poi, per il resto della mattinata, rimango seduta nel tavolo dietro di lei a disegnare, sbirciando ogni tanto tra quei fornelli.

Alla zia piacciono molto i miei disegni, li ha tutti conservati nel mobiletto dell'ingresso, oppure appesi in cucina.

Penso che gliene farò uno tutto colorato, è tutta la mattina che ci penso.

Destinati A (Ri)trovarsiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora