Danica《Ma quanto pesa questa roba?》 Un'altra lamentela lascia le labbra di Avice, non so come faccia ad avere ancora fiato.
Il tragitto dal supermercato qui vicino a casa, sembra essersi allungato di centinaia di kilometri.
Nonostante le due mete, distino tra di loro solo cinque minuti di camminata.
《Se tu non avessi svaligiato il reparto dolci a quest'ora viaggeresti leggera, tu non credi?》 Le ripeto la stessa cosa che le dico ogni venerdì, sapendo che non cambierà mai.
《Oh andiamo, lo sai che non riesco a reggere la maratona senza qualcosa da mangiare. E poi nenache tu sei tanto innocente, la differenza è che le tue patatine pesano meno.》 Si giustifica, aggrottando le sopracciglia e mettendo il broncio mentre indica i miei sacchetti.
In effetti non ha torto, come lei ha fatto la scorta di dolciumi, io ho fatto razzia di patatine speziate, salatini e pizzette.
Lo ammetto, mi sono lasciata prendere un tantino la mano, ma la tentazione era troppa per poter resistere.
Ma non importa, infondo ha ragione, un pomeriggio intenso di netflix, non può essere affrontato senza una sostanziosa quantità di cibo.
Quando arriviamo davanti al portico di casa mia, estraggo le chiavi dalla tasca e apro la porta, facendo passare la mia esuberante amica che si fionda in cucina per appoggiare le buste.
Dopo aver chiuso la porta e aver tolto scarpe e giacca, vado in camera mia a recuperare due coperte da portare sul divano.
Avice nel frattempo, prepara gli snack sul tavolino. Ormai passiamo talmente tanto tempo insieme, che si muove come se vivesse qui da tempo.
In realtà lei rende questa casa più viva.
Lo fa quando cerca di tirarmi fuori dal letto per uscire o quando si stabilisce qui per uno dei nostri pigiama party perché sa che sono da sola.
Lo fa anche solo stando ferma, seduta sul divano a guardare un film.
Se non ci fosse lei, probabilmente passerei il mio unico giorno di riposo in camera, stesa sul letto con le cuffiette nelle orecchie, a pensare e pensare senza mai uscirne.
《Danica! Ti muovi?》 Mi urla dal piano di sotto, così ridacchiando mi affretto a scendere le scale per raggiungerla.
Con un balzo mi fiondo sul divano, lanciandole quella che ormai è, la sua coperta.
《Cos'è, ti mancavo?》 Chiedo, sistemandomi accanto a lei.
《Per niente proprio, però avevo bisogno della coperta.》 Ovviamente non ricevo la soddisfazione di una risposta positiva, tipico nostro.
《Dovevo lasciarti morire di freddo simpaticona.》 Le dico prima di afferrare il telecomando e accendere il televisore.
Questa è la parte divertente della giornata. Noi che litighiamo per decidere cosa guardare.
Tra popcorn lanciati e vari insulti, dopo trenta lunghissimi minuti, riesce a vincere lei.
Infatti ora ci troviamo qui, a guardare una serie tv horror che mi sta facendo prendere un sacco di spaventi, mentre la riccia al mio fianco ride di me.
The Haunting of Hill House.
Gia il nome è una garanzia.
《Ma non potevamo guardare qualcosa di più tranquillo?》 Chiedo da sotto le coperte.
《No, vederti nascosta così fa più ridere di una qualsiasi commedia.》 Mi beffeggia lei, beccandosi un'occhiataccia.
In più, come se la televisione non bastasse, a farmi spaventare ci si mette anche il telefono di Avice, che non smette di trillare neanche un secondo.
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Destinati A (Ri)trovarsi
RomanceAttraverso le vie di Kansas City, con misteri che premono per venire a galla e mali silenziosi che si aggirano nel buoio, due frammenti spezzati saranno in grado di salvarsi sull'orlo del baratro? Il caso farà combaciare i cammini di questi due rag...