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Tentare di tenere il passo di quello strano ragazzo era qualcosa che trovava quasi impossibile.
Nonostante teoricamente dovesse essere lui a guidare in quanto conosceva il percorso per raggiungere l'uscita la realtà era che si trovava il più delle volte a rincorrere l'altro e le sue grandi falcate. Il dramma, se così si poteva definire, era che non riusciva a spiegarselo: dopotutto erano alti uguali, cosa strana per lui che era abituato a guardare il mondo dall'alto in basso, e quindi dovevano avere più o meno la stessa apertura di gamba. Eppure l'altro pareva in grado di percorrere più strada di lui con un solo passo.
Probabilmente era legato al fatto che loro due fisici fossero molto diversi: a quanto poteva immaginarsi da quel che vedeva Ludovico aveva un fisico estremamente snello, come di chi non ha mai praticato un'attività prettamente fisica in vita sua, mentre lui si trascinava dietro la massa muscolare di un rugbista esperto. Con tutta probabilità era per questo che si trovava a osservare l'ondeggiare del codino dell'altro ragazzo così spesso.

Alla fine, seppur col fiato corto di chi pareva aver appena corso una piccola maratona, riuscì a riportarlo all'ingresso dal cimitero e Ludovico lo salutò porgendogli la mano.

<<Grazie, sarei rimasto a girare per ore senza il tuo aiuto>>.

<<Figurati> rispose stringendo la mano per poi guardarlo allontanarsi verso la stazione dell'autobus mentre lui si avviava dalla parte opposta, il disegno ben stretto tra le mani.

Solamente quando ebbe raggiunto e avviato il motorino lo fulmino un pensiero: Ludovico stava aspettando qualcosa che non sarebbe mai e poi mai passato. Quel giorno, infatti, era stato proclamato uno sciopero dei mezzi e non ve ne sarebbero stati fino alle 20:00 della sera stessa.
Fatta inversione a U sulla strada vuota si mise nello spiazzo destinato al bus, esattamente davanti al ragazzo che aspettava pazientemente canticchiando qualcosa.

A vederlo ricomparire l'altro sorrise e lo saluto, quasi si aspettasse di vederlo sfrecciare dopo un ultimo rapido saluto, ma quando capì che non si sarebbe mosso da lì la sua espressione cambiò e divenne dubbiosa.

<<Qualche problema?>> domandò lui.

<<No, no. Semplicemente mi è venuto in mente adesso che oggi c'è sciopero dei mezzi e quindi è inutile che lo aspetti qua.>>.

<<In che senso c'è sciopero?>> domandò l'altro con un'espressione a metà fra lo stupido l'indispettito <<E non era il caso di farlo sapere stamattina quando ho preso l'autobus? Come funziona qua? Si fanno gli scioperi e non si avvisano le persone? Si suppone forse che chiunque debba sapere quali sono le possibili volontà dei guidatori di bus di tutta Roma?>>.

<<Mi dispiace>>.

Palesemente non sei di qui o saresti abituato a questo genere di comportamenti da parte dell'amministrazione pubblica.

<<Però purtroppo alle volte succede che annuncino lo sciopero e poi non lo ricordino il giorno stesso in cui avviene presupponendo che tutti gli altri sappiano.>>.

<<Beh, anche dove vivevo prima succedevano queste cose ma non accadeva mai che non ti ricordassero che alcune corse o meno erano garantite.>>.

<<Bhe>> aggiunse rizzandosi in piedi e facendo spallucce <<Allora c'è una sola cosa da fare: me la farò a piedi>> e detto questo spostò nuovamente l'album da disegno sotto il braccio e si avviò verso il centro lontano.

<<A piedi? Ma sei ammattito? Saranno chilometri!>>.

<<Nessun problema>> rispose lui sorridendo <<Sono abituato a camminare tanto e in fretta. Prima di trasferirmi facevo il marciatore.>>.

Sei un perfettone. Ma il mio perfettoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora