Oggi non ce la posso proprio fare.
Ed era terribilmente vero. Era uno di quei giorni in cui non aveva letteralmente voglia di fare alcunché, uno di quelli in cui avrebbe voluto semplicemente tirare dritto alla curva che portava alla scuola e andarsene altrove, magari portandosi dietro Manuel che, nonostante i buoni propositi per l'anno nuovo, difficilmente gli avrebbe detto di no ad una proposta simile. Purtroppo però, quando non solo tuo padre lavorava nella stessa scuola in cui studiavi ma era anche il professore della prima ora, fare sega non era un'opzione sul tavolo.
In quel momento suo padre stava spiegando un qualche filosofo tedesco della prima metà del '900, come sempre andando in ordine sparso rispetto al programma ministeriale secondo quello che le vicissitudini della sua vita gli suggerivano.
Avrebbe pagato per sapere cosa lo avesse ispirato per parlare di quel tizio quella mattina ma la verità, semplice quanto brutale, era che non aveva seguito mezza parola e si sentiva come Britney Spears nel videoclip di "Baby one more time", solo che lui non poteva sperare di potersi mettere a ballettare in giro con gli altri ragazzi della scuola al suono di una campanella: da un lato non era portato per il ballo e si sentiva un orango ogniqualvolta provava a fare un movimento al ritmo della musica, dall'altro a quel tanto agognato suono mancavano ancora 25 minuti.Toc toc.
E chi può essere a quest'ora? Siamo tuti in aula oggi .
<<Avanti>> disse suo padre rivolgendosi verso la porta, probabilmente facendosi anche lui la medesima domanda.
<<Chiedo scusa per l'interruzione professor Balestra>> disse la preside entrando nell'aula.
Spesse volte lui e gli altri avevano ironizzato su di lei, principalmente per via del fatto che sembrava non possedere altro capo d'abbigliamento di quei quattro pezzi di stoffa grigi che ogni giorno si metteva addosso. Chicca e Luna erano addirittura arrivate ad ipotizzare che in realtà gli avesse comprati a stock su Shein per risparmiare.<<Nessun problema. Serve qualcosa?>> domandò suo padre.
<<In un certo senso si.>>.
In un certo senso si? Che diavolo significa?
Adesso aveva la sua attenzione. Quella strana scelta di parole era riuscito a riscuoterlo dal torpore. Dando uno sguardo rapido alla stanza comprese che non era il solo: tutti stavano con gli occhi puntati sulla preside e perfino suo padre la guardava con fare interrogativo.
<<Come lei sa professor Balestra>> riprese lei con quel tono di falsa professionalità visto che tutti sapevano che con suo padre si conoscevano da anni e si davano abitualmente del tu in ogni situazione <<In questa classe sarete presto uno in più>>.
Un lieve brusio iniziò a diffondersi nell'aula all'annuncio che qualcuno si sarebbe aggiunto al loro gruppo dopo così tanti anni che erano sempre gli stessi. Manuel l'anno prima era stata una piacevole novità, non subito ma lo era stata, ma se lo erano ritrovati in aula sin dal primo giorno, per cui avevano potuto familiarizzare col nuovo venuto sin da subito. Aggiungersi in una classe già costituita da 4 anni e comparendo all'improvviso a metà del trimestre era un atto molto pericoloso e adesso tutti volevano vedere a chi appartenesse il volto che si accingeva a fare qualcosa di così pazzo e coraggioso allo stesso tempo.
<<Naturalmente ne ero stato informato. Come tutti del resto.>> rispose suo padre che palesemente non stava capendo cosa stesse accadendo <<Ma so anche che il ragazzo arriverà domani.>>.
Dunque è un maschio.
Il brusio aumentò, stavolta mischiandosi ad un borbottio di dissenso da parte della componente maschile che già sperava di vedere comparire qualche ragazza come accaduto lo scorso anno per Monica.
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Sei un perfettone. Ma il mio perfettone
FanfictionUna ff ambientata post conclusione della S1 di Un Professore, nata da dalle idee della community di Twitter. Potrebbe contenere spoiler della prima stagione. Mentre si trova in visita alla tomba del fratello Simone fa la conoscenza di un ragazzo che...