4. La serpe e la rosa

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<<Un'ultima domanda e siamo a posto>> disse la prof dalla cattedra ad un Ludovico che fino ad allora aveva dato ampiamente prova che offrirsi volontario per l'interrogazione di storia non era affatto stata una pessima idea <<Mi parli della guerra di successione spagnola. Non mi interessa il racconto dei fatti e degli anni, voglio che mi dica perché si crearono i presupposti per lo scontro>>.

Ma che razza di domanda è questa? Come pretende che gli risponda? Che all'Europa non andava bene che Luigi XIV piazzasse un parente suo sul trono?

Da quel che vedeva nelle facce dei suoi compagni si stavano tutti facendo la stessa domanda e, presumibilmente, nessuno aveva la risposta.
Il peggio era che neppure Manuel aveva la più pallida idea di quale dovesse essere la risposta corretta e, lo poteva leggere nella sua faccia che ormai aveva imparato a conoscere meglio della sua, era terrorizzato all'idea che quella stessa domanda, qualora Ludovico non avesse dato la risposta corretta, gli si sarebbe rovesciata addosso.
Perché la sorte non era stata magnanima quel giorno: Ludovico si era offerto volontario per coprire la defezione all'ultimo di Matteo che si era infortunato in palestra ed era stato obbligato a rimanere in infermeria per quell'ora e evitarmi così di dover andare interrogato proprio oggi che è il mio compleanno.
Ma una sola testa non era bastata e così la prof aveva sorteggiato a casaccio Manuel che, a differenza dell'altro, non aveva dato prova di altrettanta competenza.

Ludovico non fallire proprio adesso, ti prego.

Sembra che qualcuno lassù mi ascolti o patrocini la mia causa perché il mio appello silenzioso viene esaudito.
Portandosi la coda tutta da un parte con l'ormai convenzionale movimento della mano lo vedo rilassarsi e rispondere con tutta calma.

<<Allora... La Guerra di successione di spagnola fu uno dei maggiori conflitti dell'Europa del XVIII secolo e venne combattuta sostanzialmente per ragioni economiche e geopolitiche piuttosto che di semplice natura dinastica. Ebbe inizio nel momento in cui l'ultimo re di Spagna della linea di sangue dei cosiddetti Asburgo di Spagna morì senza eredi. A quel punto, secondo le logiche ereditarie, la Corona sarebbe dovuta passare ai parenti più prossimi, gli Asburgo d'Austria che governavano a Vienna ma, approfittando del fatto che anche i Borbone potevano vantare diritti di successione dinastica e che l'ultimo re di Spagna, sul letto di morte, avesse dichiarato di lasciare il tutto al nipote Filippo d'Orléans, Luigi XIV dichiarò il suo sostegno alla causa di quest'ultimo, essendo egli stesso suo parente. Se si fosse trattato di un'altra corona probabilmente gli Stati europei esterni al contenzioso non sarebbero mai e poi mai intervenuti, ma la Spagna dell'epoca, quantunque fosse una grande potenza ormai decaduta, non era uno Stato qualunque: il dominio di Madrid si estendeva non solo sull'attuale Paese ma si estendeva anche agli attuali Belgio e Lussemburgo, alla quasi totalità dell'Italia fra domini diretti ed indiretti, alle Filippine e allo sterminato dominio coloniale che la Spagna manteneva nelle Americhe. Era evidente che un'unione fra le due sponde dei Pirenei avrebbe quindi significato aumentare in maniera eccessiva la potenza dei Borbone e della Francia sul continente, compromettendone irreparabilmente l'equilibrio del potere. Bisogna poi considerare il fatto che la Spagna manteneva una popolazione, fra Europa e America, la cui economia non era assolutamente in grado di sostenere, rappresentando quindi un mercato potenzialmente immenso per qualsiasi economia più sviluppata vi fosse riuscita a penetrare scardinando il mercantilismo che Madrid imponeva su di essa. Questo mix fra ragioni economiche, politica di potenza e assicurazione dei confini portò il Re Sole a sostenere la candidatura di Filippo d'Orléans sul trono di Spagna e, analogamente e per converso, portò gli altri Stati europei, Inghilterra in primis, a coalizzarsi contro la Francia per l'ennesima volta. In buon sostanza...>>.

È impressionante vederlo all'opera: è così sicuro di sé, così abile nell'esprimere quello che pare un concetto incomprensibile.
Devo sforzarmi di tenere la bocca chiusa ma mi rendo conto che potrei rimanere ad ascoltarlo per ore, affascinato tanto e quella voce insolitamente musicale quanto dai riflessi che il sole proietta su quei capelli neri in cui volentieri...

Sei un perfettone. Ma il mio perfettoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora