Capitolo otto

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Due giorni.

Erano passati esattamente due giorni, da quando Kurt gli aveva dato quella notizia.

Quella maledetta notizia che aveva totalmente sconvolto la vita di Blaine Anderson.

Non aveva idea di cosa avesse realmente fatto, in quei due giorni, né come era riuscito a rientrare alla Nyada, dopo essere praticamente scappato a gambe levate, con le lacrime che bruciavano, impazienti di tornare a bagnare il suo viso, per le successive 72 ore o forse, per il resto della sua vita.

"Io gli ho detto di sì."

La voce di Kurt risuonava nella sua testa così dannatamente limpida da indurlo a rivivere quel maledetto istante all'infinito.

"Io gli ho detto di sì."

"Io gli ho detto di sì."

"Io gli ho detto di sì."

Blaine a quelle parole si trovò a chiudere gli occhi, ripetendo la risposta di Kurt nella sua mente, cercando di capire se fosse ancora totalmente ubriaco o se l'avesse sentito davvero.

Due secondi prima, aveva avuto già la totale sicurezza che la risposta sarebbe stata affermativa, ma, sentirselo dire dalla voce di Kurt, così tristemente sicura, aveva fatto crollare il suo mondo, in un attimo.

Sapeva che era impossibile, ma lui l'aveva sentito. Aveva davvero sentito un rumore nel petto, segno che il suo cuore era totalmente andato in frantumi.

Non spezzato, con possibilità di potersi risanare un giorno, magari col tempo o con la persona giusta.

Era logorato.

Era oramai diventato una piccola massa informe di piccoli pezzetti sbriciolati, impossibili da risanare.

Si alzò piano da quel divano, ancora sorprendentemente cosciente, da capire che il suo momento era finito.

Tutto era finito.

Non c'era bisogno di altre parole. Quello non era più il suo posto.

Kurtnon era più il suo posto.

"Do-dove stai andando?" Chiese Kurt alzandosi a sua volta, provando a fermarlo.

"Torno alla Nyada. Io... Mi dispiace. Non non sarei dovuto venire qui."

Kurt lo bloccò per il polso, non appena Blaine aveva iniziato ad avanzare verso la porta.

"Ti-ti prego Blaine. No-non dire sciocchezze." Balbettò, tenendolo saldo, non avendo intenzione di lasciarlo andare. "E' notte fonda. Non puoi andare via a quest'ora."

Blaine guardò il loro punto di giunzione, non riuscendo ad ignorare il brivido che aveva attraversato la sua schiena, al contatto delle dita di Kurt sulla sua pelle.

Quando Kurt lo toccava, anche soltanto con un piccolo sfioramento, come in quell'istante, sembrava tutto così... giusto.

Ma non poteva permetterlo. Non di nuovo.

"Kurt, non-non farmi questo." Sussurrò, alzando gli occhi, riuscendo perfettamente a notare come Kurt avesse sussultato, quando aveva puntato il suo sguardo, colmo di tutto ciò che stava passando, su di lui.

Boccheggiò un istante, deglutendo, continuando a tenergli il braccio.
Non poteva permettere che Blaine camminasse, a quell'ora e in quello stato, per le strade di Bushwick. Era pericoloso e stupido.

Ma Blaine stava tremando e sembrava che l'unica cosa che avrebbe potuto farlo stare meglio, era allontanarsi immediatamente da quella casa... da quel quartiere. Da Kurt.

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