Erano stati i due giorni più lunghi della vita di Kurt Hummel.
Aveva passato due intere notti insonni e due interi giorni, con la testa rivolta verso un solo ed unico pensiero: la risposta di Blaine.
Ma, il fatto che avesse iniziato a ridere a crepapelle, dopo l'assurda domanda di Kurt, forse, non era un buon segno.
"Una-una relazione se-senza impegno?" aveva balbettato, tra una risata e l'altra, tenendosi la pancia.
Kurt lo stava guardando ad occhi sbarrati, mentre Blaine continuava a ridergli contro come se avesse detto chissà quale battuta comica.
Eppure, era stato proprio Blaine a chiedergli una richiesta... esplicita.
"Cosa c'è di tanto divertente?" chiese Kurt accigliato, allacciando le braccia al petto e scendendo dal suo grembo per poggiarsi alla testiera del letto, corrucciandosi, indispettito.
"Scu-scusa, è che... senza impegno. Oddio Kurt, è esilarante!" continuò a ridere Blaine, facendolo imbestialire."Blaine!" lo sgridò arrabbiato, dopo aver sbuffato, arrossendo.
Aveva già fatto la sua pessima figura formulando quella domanda, probabilmente nel modo più assurdo e ridicolo con la quale avrebbe potuto rivolgergliela e Blaine stava continuando a ridere, noncurante del suo totale imbarazzo.
Restò a sbuffare per interi minuti, prima di decidere che non si sarebbe fatto prendere in giro in quel modo; avrebbe risolto la situazione mandandolo a quel paese e andandosene.
Così, mentre Blaine continuava a ridacchiare, si voltò di spalle poggiando i piedi sul pavimento, dandosi forza per andarsene senza prenderlo a sberle, prima.
Blaine, che ancora non credeva all'assurdità della situazione, sentì il cigolio del letto e dei movimenti indistinti, sotto di lui. Così si riprese dallo stato di confusione, dovuto agli occhi lucidi e il dolore allo stomaco per le troppe risate, e si allungò distendendosi su un fianco per bloccargli il polso, facendolo cascare a peso morto, sul letto.
"Dai la smetto, vieni qui..." sussurrò, gattonando sul letto per sedersi alle sue spalle, portando le gambe al lato del corpo di Kurt e abbracciandolo da dietro. Strisciò i palmi delle sue mani, partendo dai fianchi di Kurt, fino ad arrivare alla sua pancia, per iniziare ad accarezzarla, sopra la t-shirt.
Kurt sussultò, restando seduto con le gambe all'esterno del letto, completamente avvolto nell'abbraccio di Blaine e rabbrividì non appena la bocca di Blaine arrivò al suo orecchio, respirandogli contro"Senza impegno, hai detto?"
Sussurrò con la sua voce roca, segno che stava seriamente prendendo in considerazione quella richiesta, catalogandola come possibile ed... eccitante.
E Kurt avrebbe tanto voluto dargli una gomitata ed andarsene, per come aveva riso di lui pochi istanti prima, ma i palmi di Blaine stavano premendo sul suo addome, salendo e scendendo, arrivando in punti poco consoni per prendere una decisione del genere.
Rimase ad ascoltare il respiro caldo e rumoroso di Blaine nel suo orecchio, lasciandosi cullare dalle vibrazioni dei suoi sordi mormorii, che gli causavano un brivido che partiva dal suo orecchio ed arrivava lì, dove non sarebbe dovuto arrivare.
"Blaine smettila..." sussurrò, poco convinto, mentre la mano di Blaine, partendo dalla sua pancia, scese fino al bordo della sua maglia, arrivando ad alzarla leggermente per accarezzare direttamente la sua pelle.
"Blaine..." lo chiamò, chiudendo gli occhi al contatto di quella mano fredda sul suo addome."Mmm" mormorò lui, in risposta, portando anche l'altra mano sotto la maglia di Kurt e massaggiando piano con i palmi quei suoi evidenti addominali che non riusciva a capire come e quando fossero apparsi, quasi dal nulla.
"Blaine no-non adesso. Ci-ci devi pensare per bene..." balbettò, andando contro al suo corpo che si stava già muovendo in direzione di Blaine, voltando la testa per guardarlo con la coda dell'occhio.
Blaine ricambiò lo sguardo dalle sue spalle, poggiando le labbra sul collo di Kurt, non lasciando mai il contatto visivo."Ci sto già pensando, per bene" sussurrò, soffiando contro il suo collo.
Sapeva che avrebbe davvero dovuto pensarci seriamente. Kurt gli stava chiedendo qualcosa di realmente serio e quasi improbabile per i suoi standard.
Avrebbe dovuto dividere Kurt, il suo Kurt, con qualcun altro.
Con uno stronzo di città che si credeva il re di Broadway, soltanto per essere stato fortunato alla sua prima audizione.
E soprattutto, avrebbe dovuto essere lui la seconda scelta.
Lui avrebbe dovuto aspettare Kurt, a notte inoltrata, dopo che il suo ragazzo idiota lo avesse riaccompagnato a casa alla fine di una stupida serata romantica.
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Just a Mistake?
RomansaSettembre 2013. Nyada. New York City. Kurt Hummel, quella tiepida mattina di settembre, girò distrattamente per la NYADA, preoccupandosi di non inciampare nel caos che lo circondava. Matricole sognanti. Nuovi professori. Nuovi corsi da seguire. Un n...