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-"Kacchan...perché stai piangendo?"

Iniziò a piovere. Le buche presenti sull'asfalto si stavano riempiendo di pioggia, i marciapiedi divennero in poco tempo lucidi, le poche persone che ancora non erano rincasate cominciarono ad aprire gli ombrelli e dai finestrini delle auto i bambini iniziarono a seguire con lo sguardo le linee tracciate dalle gocce di pioggia per poi scommettere su quale sarebbe scesa prima.

In città, in mezzo a quella che pareva una normale notte di primavera come tutte le altre, due figure si erano ritrovate dopo che la distanza le aveva separate.

-"Chi cazzo sta piangendo bastardo!"

Sull'altura di un palazzo si scrutavano cercando invano di capirsi a vicenda. E credetemi, non era cosa facile.

-"Per quale cazzo di motivo te ne sei andato dal nulla senza dire una fottuta parola Ah?! PERCHÉ?"

La voce, il corpo e il cuore di Katsui stavano tremando, era sul punto di crollare da un momento all'altro. La rigida barriera fatta di puro orgoglio si stava sgretolando pezzo dopo pezzo, stanca di stare eretta da troppo tempo. Era strano, alla presenza di Izuku finiva sempre col cedere alle proprie emozioni, era più forte di lui. Non poteva contrastarle, non poteva controllarle. D'altronde Katsuki non si era mai mostrato a nessun altro in condizioni così deboli e miserabili all'infuori di Izuku. Versare lacrime era un qualcosa che andava contro i suoi principi morali, specialmente versarle davanti a qualcuno. Eppure non era la prima volta che succedeva in presenza del verde. La colpa era del vortice di emozioni che lo stava travolgendo e provare a gestirlo pareva impossibile. Il cuore del biondo stava vacillando ad un ritmo irregolare e così diede libero sfogo ai sentimenti che si era tenuto dentro da giorni.

-"Ti senti tanto superiore adesso da lasciare tutti gli altri indietro? Hai deciso che non sono più alla tua altezza? Pensi forse che la tua sola forza basti per affrontare quel merdoso di Shigaraki?"

-"Kacchan io-"

-"Sei un idiota! Non te lo avevo già detto quel giorno? Smettila di voler fare tutto da solo! Ma a te non frega un cazzo di quello che dico vero Deku? No, tu preferisci fare il cavolo che ti pare come ogni dannata volta! E ora guardati! Guarda cosa sei diventato, sembri un fottuto villain invece che un hero. Altro che All Might! Chiunque non ti riconoscerebbe più da come ti stai trascurando idiota!"

Con quelle parole Katsuki, a modo suo, stava cercando di comunicare e trasmettere la sua preoccupazione per la salute di Izuku. Anche se tuttavia era ancora incapace di dimostrarglielo nella maniera più adeguata. Il biondo sapeva riconoscere all'istante se il suo amico d'infanzia stesse bene o no. Ed Izuku ora aveva bisogno di aiuto. L'ultima cosa che voleva Katsuki era vedere Deku combattere da solo. No, non lo avrebbe accettato, neanche per tutto l'oro del mondo o per il posto di number one hero. Katsuki sarebbe stato al suo fianco nell'eventualità di una battaglia, così aveva deciso. Non avrebbe più permesso a Izuku di fare di testa sua.

-"Dannato, per te le parole di All Might quella notte non hanno significato nulla?"

A Izuku venne in mente quel discorso dimenticato che pareva tanto lontano nel tempo.

'Se riconoscerete la forza dell'altro riuscirete a migliorarvi a vicenda e potrete vincere salvando e salvare vincendo fino a diventare gli eroi più forti di tutti'

Le aveva pronunciate il suo idolo, il suo eroe. All Might, l'ex simbolo della pace e numero uno del Giappone. Izuku era stupito dal fatto che Katsuki se le ricordasse ancora.

-"Se...se fossi rimasto avrei finito per coinvolgere tutti quanti voi in un possibile scontro. Cerca di capire Kacchan...Non posso sopportare l'idea di vedere le persone a cui voglio bene farsi del male per causa mia" esclamò Izuku liberando lentamente i polsi di Katsuki.

Lo sguardo di Izuku si soffermò sul corpo bendato di Katsuki, precisamente nei punti in cui erano presenti le cicatrici lasciate dai tentacoli di Shigaraki. Il verde avrebbe voluto soffiargliele via, fargliele sparire per sempre da quei lembi di pelle in modo tale che non potessero più nuocergli. Il respiro gli si era spezzato talmente il senso di colpa lo stava divorando.

Intuire a chi fossero riferite quelle parole non era difficile per Katsuki che si sentì quasi violato dallo sguardo così profondo che gli stava riservando Izuku. L'espressione affranta del verde lasciava poco spazio all'immaginazione, Katsuki sapeva perfettamente cosa gli stava passando in quel momento per la testa.

-"Non ci pensare nemmeno Deku. Non osare. Ciò che ho fatto quel giorno non è affar tuo"

-"Eppure saresti potuto morire! Chi è adesso l'incosciente?"

-"Tsk, i rischi fanno parte dell'essere un eroe!"

-"Però-"

-"E poi..."aggiunse Katsuki voltando leggermente il capo di lato; come temeva non riusciva a guardarlo negli occhi mentre glielo diceva "avevi la faccia merdosa di uno che chiedeva aiuto da tutti i pori"

Deku accennò uno spiraglio di sorriso mentre gli occhi gli brillavano più lucidi del solito. In precedenza aveva lui stesso pronunciato quelle parole al biondo.

'In quel momento avevi l'espressione di qualcuno che chiedeva aiuto '

Non erano poi così diversi come credevano i due ragazzi. Entrambi percepivano chiaramente quando l'altro non era in grado di cavarsela con le proprie forze. Quando si trattava di salvare uno dei due, entrambi non si sapevano affatto controllare.

-"È buffo sai Kacchan? Io credevo che tu provassi ancora del rancore nei miei confronti, che tutto l'odio che avevi in passato per me non fosse ancora cessato. Per questo quando...quando mi hai fatto da scudo per proteggermi non ci ho capito più niente"

In un certo senso Katsuki sapeva che prima o poi avrebbe dovuto fare i conti con il passato. Doveva affrontare seriamente l'argomento con Izuku e risolvere una volta per tutte quel lato oscuro del loro passato che a causa di questa entrambi non riuscivano ad andare avanti serenamente. Avevano fatto finta di niente per troppo tempo, avevano accantonato il problema per tutto il corso dell'anno alla Yuei evitando di parlarne. Ma ora erano vicini, a pochi centimetri di distanza, e i loro sguardi erano incastonati come mai prima d'allora. Non c'erano più vie di fuga per i due aspiranti eroi. Dopotutto ne avevano già passate troppe, entrambi meritavano la verità e necessitavano di chiarimenti mai detti.

-"Kacchan perché l'hai fat-mmh!"

Le labbra del verdino vennero fermate dalla mano di Katsuki che si andò a poggiare con poca delicatezza sulla sua bocca.

-"Non capiresti"

Ma non era così facile per Katsuki, non lo era affatto.

Deku si liberò immediatamente dalla presa del biondo.

-"Prova almeno a spiegarmelo! Tu fai sempre così Kacchan, in fondo ti conosco troppo bene. Come al solito preferisci tenerti tutto dentro ma così facendo non ti accorgi che quello che sta soffrendo di più sei tu!"

-"Tsk! SMETTILA DANNAZIONE!"

-"PERMETTIMI DI AIUTARTI!"

-"AIUTARMI? SEI SORDO O COSA MERDOSO"

-"MA KACCHAN...sono io."

-"Ah?"

-"Fino a quando pensi di poter ancora scappare dalla verità? Ti prego parla con me, dimmi cosa è successo davvero quel giorno. Io più di tutti sono in grado di capirti, non allontanarmi di nuovo come in passato"

Katsuki percepi una stretta al cuore. Per quale fottuto motivo solo Deku riusciva a fargli quell'effetto?

Non era previsto [DekuBaku]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora