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Katsuki pov

Fottuto Deku!

Dopo averlo incenerito e insultato a dovere ero rientrato in casa in tutta fretta. Chiusi la porta e appoggiai la schiena ad essa.

-"Tsk! Ma chi cazzo si crede di essere?"

Solo lui aveva l'innata capacità di farmi imbestialire a tal punto, e lo detestavo per questo. D'altra parte tuttavia riconoscevo che il nerd, da quando aveva smesso di aver paura di me, era l'unico in grado di sapermi tener testa. A volte stentavo ancora a crederci, quel sassolino che tentava di tagliarmi sempre la strada fin da bambino ora era diventato un masso che me la bloccava del tutto. Mi divertiva combatterlo e sfidare quella forza che un tempo era appartenuta ad All Might era un qualcosa di appagante. Ma odiavo perdere cazzo! La fottuta sconfitta mi dava alla testa. Il braccio che nello scontro mi aveva bloccato dietro la schiena mi faceva ancora male.

-"Non ci è andato piano quel nerd"

Avevo ancora la sensazione del suo peso sul mio corpo. Essere stato bloccato in quella maniera da Deku era snervante, ma avrei avuto la mia rivincita prima o poi.

Per colazione decisi di fare una semplice frittata con un concentrato di verdure da bere a parte. Mi misi il grembiule e mentre ero ai fornelli notai che, dalla finestra che dava sul cortile, Deku si trovava ancora disteso a terra nella stessa identica posizione di come lo avevo lasciato.

-"Che problemi ha quel bastardo?"

Per qualche strana ragione restava immobile sdraiato sulle mattonelle a guardare il cielo. A vederlo così sembrava proprio un idiota. Bé, d'altronde lo era sempre stato, non c'era nulla di nuovo.

-"Tsk. Perché non va semplicemente a casa sua e non mi lascia in pace?"

Sua madre di certo sarà rincasata e lo starà già aspettanto impaziente. Perché non la raggiunge?

Mentre lo osservavo ripensai a ciò che mi ero fatto scappare di bocca qualche istante prima.

-"CERTO CHE MI PREOCCUPO SCEMO!"

Un'affermazione non preventivata che non era assolutamente mia intenzione far sapere a Deku, eppure, non ero riuscito a tenermela per me. Era un mistero come il nerd riuscisse sempre ad estrapolare i miei sentimenti, ciò che provassi davvero. Non me ne capacitavo.

Feci colazione e poi mi presi del tempo per fare una doccia, avevo bisogno di stare qualche momento da solo con i miei pensieri. Cucinai una porzione in più di frittata anche per merdeku e gliela lasciai sul tavolo.

-"Sta ancora guardando il fottuto cielo? Al diavolo, se poi si raffredda sono cavoli suoi"

Sotto il getto d'acqua bollente rilassai i muscoli. Di fronte alla doccia si trovava uno specchio da cui potevo vedere la mia immagine riflessa. Il primo impulso fu quello di girarmi dall'altra parte ma, qualcosa mi fece cambiare idea. Per la prima volta dopo tanto tempo fui in grado di osservare le cicatrici sparse sul perimetro del mio corpo senza provare disgusto. Le parole dette da Deku la sera precedente avevano cambiato notevolmente il mio modo di vederle.

"Ad oggi sono fiero di questa cicatrice, la considero come una vittoria. Dovresti farlo anche tu con le tue"

"Questi marchi sono trofei Kacchan, piccole vittorie che ci porteremo appresso per la vita e che, ogni volta che le guarderemo, ci ricorderanno le gesta che abbiamo compiuto per proteggere qualcuno, proprio come tu hai fatto per me con Shigaraki. Perciò non dire mai più che fanno schifo ti prego"

Sapeva essere odioso ma gli ero infinitamente grato per questo. Deku aveva la straordinaria capacità di sapermi leggere come un libro e di comprendermi anche senza che io aprissi bocca. Per me lui era un enigma irrisolvibile. Come se fosse uno di quei puzzle da più di mille pezzi da completare ma senza l'immagine di partenza. Forse era proprio per questo che trovavo incredibilmente spronante scoprire ogni giorno qualcosa in più su di lui: il suo modo di pensare, la sua stupida risata, la sua incessante preoccupazione per il prossimo, il suo stile di combattimento e la profondità nascosta dentro il magnetico color smeraldo dei suoi occhi.

Non era previsto [DekuBaku]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora