CHAPTER 7

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Capitolo

7

TERENCE'S POV

Abbiamo lasciato insieme il cimitero e durante il tragitto io ed Ashley, non abbiamo parlato motlo, ci sono state occhiate furtive, sguardi imbarazzati, qualche commento sul tempo, dicono che prestò nevicherà, dopo tutto il natale si sta avvicinando. Non avrei pensato, nemmeno sognato che un giorno mi sarei ritrovato con lei in un Fast Food a mangiare patatine fritte e a bere della birra di pessima qualità.

'' quindi, questo Dorian, aiuterà Harry ad uscire di prigione '' riprendo il nostro precedente discorso. 

I suoi occhi azzurri s'imbattono nei miei, leggermente timidi.

'' le sue intenzioni sono queste '' so che vuole dirmi qualcos'altro, riesco a capirlo dalla sua voce.  Sollevo le sopracciglia, incitandola a continuare. 

'' andiamo Ashley parla, da come l'hai descritto, non è di certo quel tipo di persona che ama guardare la Tv e bere del fottuto the dopo cena, so bene che uomini del genere, pretendono qualcosa in cambio '' poggio i gomiti sul tavolo, sporgendomi verso di lei. Le sue unghie picchiettano sul legno, in chiaro segno di nervosismo.

'' prenderà 500 000 dollari dal conto di suo padre e manderà Harry a Chicago per una spedizione, cinque kili di cocaina da trasportare qui  a New York, per venderla a dei politici spagnoli '' spiega. 

E' davvero inconcepibile. 

Harry non è un cazzo di contrabbandiere. 

'' mezzo milione, non è abbastanza? '' mormoro con rabbia. 

Sbarra i suoi occhioni chiari e si guarda intorno '' abbassa la voce e mantieni la calma, Terence '' mi riprende e mi viene quasi da ridere. 

Era una prostituta e non si sarebbe mai sognata di rispondermi, credo che non vedesse l'ora di farlo. 

'' non sono abituato a questo lato di te '' la stuzzico, con un piccolo sorriso.

Il suo sguardo si perde nel vuoto, probabilmente sta pensando a cosa rispondermi. 

Sospira e mi rivolge nuovamente la sua attenzione. 

'' non dovrai abituartici Terence, non mi rivedrai mai più '' sbotta con insolenza. 

'' oh ... si invece, dato che il mio migliore amico lavorerà con un tizio per cui lavori anche tu '' distruggo il suo punto. 

Le sue palpebre sbattono troppo velocemente, e mi distraggo. 

'' Terence, non ti ho cercato solo per parlarti delle intenzioni di John, sono qui per dirti che in tutta questa storia tu devi starne fuori, devi lasciare perdere Dorian e Victoria deve lasciar perdere Harry '' 

Lei non lo farà mai e nemmeno io. 

Le lanciò un occhiataccia '' non sta a te decidere '' scatto. 

'' questo è ciò che vuole tuo padre '' m'informa nell'esatto momento in cui mi alzo. Mio padre...

'' che si fotta ! '' parlo  con veemenza e sbatto furiosamente una banconota da 20 dollari sul tavolo. 

'' Terence '' prova a chiamarmi, ma sono già lontano da lei e vicino all'uscita. 

VICTORIA'S POV

Una guardia carceraria si avvicina a me. 

'' chi desidera vedere signorina? '' chiede, trascinando ogni parola. Mi schiarisco la gola. 

'' desidero vedere Harry White '' mormoro. Studia Velocemente la mia richiesta e mi fa cenno di sedermi laggiù. Lo ringrazio silenziosamente. 

Mi avvicino lentamente al posto indicato e guardo la lastra di vetro di fronte a me e la cornetta rossa. Sbatto nervosamente i piedi a terra e mi mordo le unghie. Andiamo, andiamo Harry. Vedo la porta aprirsi e il cuore incomincia a battere forte. E' lui, è proprio qui. 

Osservo la sua tunica arancione e cerco con tutte le mie forze, di respirare regolarmente, 

Finalmente i suoi occhi verdi si fermano nei miei e sento di nuovo la vita scorrere in me. Si siede di fronte a me e con mani tremolanti afferro la cornetta. Gli rivolgo un sorriso, mentre lui imita le mie azioni. 

'' come stai ? '' stupida domanda. In qualche modo voglio credere che stiamo semplicemente parlando al telefono, ci raccontiamo la nostra giornata e ci promettiamo di rivederci presto, ma so che non andrà così, il mio cuore però, ha bisogno di ascoltare questa bugia. 

'' potrei stare meglio '' la sua voce calda e profonda, manda dei brividi in me. E' esausto, esausto di tutto, riesco a vederlo. 

'' lo so bene '' provo a sdrammatizzare, ma fallisco miseramente. 

I suoi occhi mi osservano attentamente. 

'' ti sei truccata, quel rossetto è molto vistoso '' sorrido e arrosisco leggermente '' la matita nera e il mascara, valorizzano molto i tuoi occhi '' si complimenta. 

'' ti piace ? '' mi sento meglio, molto più rilassata. Le sue labbra si piegano all'insù. 

'' sei sempre bella, lo sai '' sussurra e mi avvicino maggiormente alla lastra di vetro. 

'' perché ti sei truccata? '' c'è tanta curiosità nella sua voce. 

'' volevo .. volevo essere carina per te '' balbetto. Il suo sorriso si allarga e i suoi occhi brillano. 

'' doversti farlo più spesso '' riesce ad essere impertinente anche dietro a delle sbarre, ridacchio. 

'' sono stato davvero una merda vero? '' Chiede. Osserva con leggero divertimento il cipiglio sul mio volto. 

'' tutto quello che ho fatto '' si spiega meglio.

'' ne avrai sentite di tutte i colori sul mio conto, fa uno strano effetto sentire ciò che sono da degli sconosciuti '' 

'' sei stato davvero uno stronzo '' gli sorrido. 

'' eppure mi guardi senza veli '' nota. Il mio sorriso rimane stabile. 

'' l'amore non ha veli, Harry '' nessuna vista oscurata, idiota, niente è scuro, quando so di vederti. 

'' credo tu aabia la sindrome di Stoccolma e io credo di aver avuto troppa pietà nei tuoi riguardi '' scherza e sbarro gli occhi. 

'' io credo invece che tu ancora sia uno stronzo '' ride e mi sciolgo. 

'' ti amo '' promette. 

'' ti amo '' giuro. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 12, 2015 ⏰

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