Capitolo
4
POV'S JOHN
« ci hai messo tanto ad arrivare? » mi lamento e Stephan incrocia le braccia. Vedo il suo viso stanco, attraverso il vetro e imito i suoi movimenti.
« Terence è andato in tribunale con Victoria, c'erano giornalisti d'appertutto » gli rivolgo un mezzo sorriso.
« lo so, in questa merda la televisione non manca » commento in modo sarcastico. Stephan sospira. « mio figlio mi ha detto che il giudice, era impassibile... tirarlo fuori da li sarà difficile John, troppi giornali, troppe testimonianze hanno etichettato Harry come uno psicopatico, e Victoria come la sua ultima vittima sessuale » parla con voce vinta. Assottiglio gli occhi e mi avvicino maggiormente a quella lastra di vetro che ci divide.
« lo so perfettamente » ringhio « ho già un piano, ho dei contatti, amici potenti, che possono aiutare Harry ad uscire » lei dovrà allontanarsi da lui se il piano funzionerà.
« di cosa parli? non vorrai affidare tuo figlio a Dorian vero? la sua vita è anche più pericolosa di quella che avevi prima di ritrovarti qui! » alza la voce e stringo i pugni.
« mio figlio deve essere dichiarato innocente Stephan, è chiaro? mettiti in contatto con Dorian e fai in modo che il piano vada avanti, deve andare avanti » pretendo.
« Terence non seguirà tuo figlio in questa follia, perché sappiamo bene che lui seguirà Harry dovunque andrà » Terence è la roccia di Harry, è sempre stato così fin da quando erano solo dei bambini rumorosi.
« Harry farebbe di tutto per tuo figlio, se lui vorrà seguirlo, tu non potrai farci niente » provo a ricordargli.
« dovresti confessare la verità alla polizia! » incomincia ad alterarsi, lo capisco dal colore acceso del suo viso.
« quale verità? » un sospiro tremolante fuoriesce dalla sua bocca.
« lo sai bene John, lo sai bene... perché se non lo farai tu, lo farò io! e tu sai molto molto bene, che ho una grandissima prova che potrebbe dimostrare le mie parole » mi minaccia e un desiderio irrefrenabile di distruggere le manette si accende in me.
« attento a ciò che dici amico mio » i suoi occhi emanano fuoco « fai molta attenzione » batte un pugno sul tavolo e le guardie carcerarie ci guardano preoccupati.
Maledizione.
« vuoi morire per un crimine che non hai commesso?! quando arriverà quel giorno, sarà troppo tardi per dire la verità, hai cercato per tutti questi anni, di proteggere i suoi sentimenti, ma questa bugia ti si è ritorta contro, lei ti odia » al solo menzionarla, quella fastidiosa e dolorosa fitta mi attraversa l'intero corpo, ogni muscolo, ogni ossa.
« è molto meglio che creda che io l'abbia ucciso, non volevo che soffrisse per lui, ricordo ancora con chiarezza le parole di quel bastardo » il sangue mi ribolle al solo pensarci.
« se quella sera non ti avessi fermato, lo avresti ucciso » ricordavo la sua barba biondo cenere macchiata dal suo stesso sangue, alzò la mani verso di me, supplicando di fermarmi, ma non l'avrei fatto, non dopo la sua sporca confessione ,se Stephan non mi avesse preso a pugni.
« lui non l'aveva mai amata, voleva portarla con se perché » mi mordo la lingua e smetto di parlare, ci sono troppe persone qui intorno.
« lo so John, conosco la storia, non c'è bisogno che tu la ripeta, so quanto tu ancora tieni a lei, se solo sapesse come in realtà sono andate le cose, lei smetterebbe di odiarti, forse in questo modo capirà chi dei due l'amava sul serio » prova a convincermi. Tutto sarebbe differente, ma non m'interessa, ormai è passato troppo tempo.
« fai quello che devi fare Stephan » porgo un cenno alla mia guardia carceraria.
« non sono comunque d'accordo con te » si alza.
« non m'interessa, ora vai » mi allontano e vengo scortato nella mia cella.
POV'S VICTORIA
Terence ferma l'auto davanti alla casa di mio zio e con occhi fin troppo gonfi, salto fuori dall'auto.
« vuoi che entri? » chiede. Fermo i miei passi e mi giro verso di lui.
« no non importa, ci vediamo la settimana prossima » gracchio.
« oh di sicuro molto prima di una settimana Victoria, lui mi ha detto che devo starti vicino, prendermi cura di te » lo so Terence, lo so, ma non voglio te al mio fianco, voglio lui, voglio affondare il mio viso nell'incavo del suo collo, annusare il suo profumo. Lo voglio.
« apprezzo quello che fai per me, davvero, ma non cambierà nulla, mi manca la sua presenza » provo a spiegare.
« so bene di non essere Harry, ma non ti lascio da sola Victoria, sei solo arrabbiata frustrata e addolorata, non vorresti nessuno al tuo fianco ma ne hai bisogno, credimi » mordo furiosamente il mio labbro inferiore e ignoro le voci urlanti dentro la mia testa.
« a presto Terence » la rabbia prende possesso delle mie emozioni e con grande insistenza, suono il campanello. Qualche secondo dopo, mia madre risponde al citofono.
« chi è? » c'è sorpresa nella sua voce.
« Victoria apri » dico con arroganza.
Poco dopo la porta si apre, e sbatto i piedi sugli scalini, i miei passi sono pesanti e pieni d'ira.
Attraverso le scale velocemente e vedo mia madre uscire dalla porta,ad aspettarmi. Mi sento così persa e piena di risentimento che ho voglia di staccare il buon senso e distruggere qualsiasi cosa mi stia attorno senza pentirmene, senza sentirmi in colpa. La vedo appoggiata allo stipite della porta e la sorpasso ignorando le se sue occhiate.
« Victoria » mi chiama e continuo ad andare avanti. Voglio soltanto andare in camera mia.
« Victoria » mi chiama ancora e mi copro al limite delle sopportazione le mie orecchie. Non ci sono per nessuno.
Chiudo a chiave la porta della mia stanza e prendo a pugni il cuscino del mio letto. Ansimo pesantemente ad ogni colpo. Non voglio portare questo dolore dentro di me, non di nuovo, non c'e la faccio, non posso riuscirci. Altre lacrime scendono sul mio viso e infilo le mie dita nei capelli.
Urlo, urlo con tutta la voce che ho, urlo e cerco di concentrarmi al dolore graffiante che sentono le mie corde vocali, ci provo davvero, ma tutto il resto è molto più forte.
N.a
Scusate l'enorme ritardo ma sto avendo dei problemi familiari, abbastanza brutti.
Ne ho parlato nell'altra mia storia Peter Pan, ma lo dico anche qui, mio nonno ha un tumore ed è grave, non sappiamose arriverà a Natale, mia madre nelle ultime settimane è stata male e aveva bisogno di conforto, ora manca da casa mia da 2 settimane, è andata a Napoli per stare vicino al nonno ( suo padre ) e in casa sono io mio padre e mia sorella. Devo occuparmi di casa adesso, le faccende, cucinare eccetere quindi è dura, la voglia di scrivere stava scemando negli ultimi mesi, ma quando oggi ho ricordato che Mr. White faceva un anno mi è scappato un piccolo sorriso. Eh già oggi Mr. White fa un anno, il primo novembre ho incominciato a pubblicare i primi tre capitoli.Scusate ancora e spero possiate comprendere. Un bacio.
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Mr. White 2
RomanceUn'altra avventura per Harry White e Victoria Turner Cosa succederà adesso?