"Quindi?" Gli chiedo. Ormai è mezz'ora che siamo da lui, e dopo aver precisato il fatto che non sarebbe successo assolutamente nulla quella sera, non capisco la mia presenza qua.
"Parliamo." Mi dice ed io sospiro pesantemente.
"Abbiamo già parlato Daniel. Non è cambiato nulla in poche ore." Gli dico e lui scuote la testa, rimanendo comunque a debita distanza.
"Per te non è cambiato nulla...per me si." Mi dice ed io lo guardo cercando di capirlo. Non capisco se mi stia parlando per darmela vinta, o perché ha veramente capito qualcosa.
"Allora parla tu." Gli dico e lui si siede vicino a me. La sua mano sfiora la mia, ma in modo delicato, quasi come se fosse un errore.
"Non sono bravo con le parole." Mi dice ed io rido di gusto.
"Beh allora abbiamo un grande problema." Gli dico e lo vedo diventare più serio del solito.
"Tu sei il mio problema." Mi dice. Fantastico...sempre più complimenti. Lo guardo scocciata perché non riesco a capire il senso di tutto quanto.
"Doveva essere una cosa semplice...ed invece sta diventando difficile anche solo parlare." Continua lui.
Mi alzo. Prendo la mia borsa sotto il suo sguardo.
"Cosa stai facendo?" Mi chiede lui fermandomi subito.
"È meglio se vado via Daniel. Ti vedo in difficoltà e lo sono anche io perché vorrei solo baciarti e non posso." Gli dico e mi pento subito delle mie parole fin troppo sincere. Lui sta bloccando il passaggio con il suo corpo e quando alzo lo sguardo lo vedo sorridere.
"Non mi sono fatto capire. Scusami. Sono in difficoltà perché mi piace stare con te ma non sono adatto a te. E vorrei fare di tutto con te...quando hai detto che con uno come me il sesso a volte parla più di molte parole avevi ragione. Scusami se ti ho fatto sentire senza alcun valore la scorsa volta. Scusami se non sono in grado...non ho mai chiesto scusa a nessuno Gabrielle." Mi dice e mi addolcisco ma non glielo faccio vedere. Non ho mai chiesto scusa a nessuno....ma a me si. Il mio cuore sta facendo i salti mortali in questo momento
"E so che è stato brutto l'altra sera. Mi sono sentito uno schifo." Mi dice e lo fermo subito perché non vorrei che pensasse mai che mi sento a disagio con lui fisicamente.
"Ho mentito." Gli dico. Lui alza un sopracciglio.
"Non è stato brutto. Non il sesso. È stato brutto il prima ed il dopo. Ma il sesso è stato intenso e ne avrei voluto ancora probabilmente. Ti sto recriminando quello che hai fatto quando il sesso non c'era." Gli dico
"Non so come rimediare." Mi dice ed io tengo la testa bassa. Penso e ripenso. Non so esattamente cosa fare o dire. Non so se la situazione è risolvibile. Non so nulla.
So che il suo profumo mi ha completamente inebriata e sto iniziando a non capire più nulla.
Sento di tutto e non so esprimerlo a parole, perciò faccio l'unica cosa che penso possa parlare al posto mio.
Lo bacio.
Il miglior bacio della mia vita.
Siamo entrambi consapevoli che certe cose non possono essere descritte se non con i fatti.
È un bacio, ma è molto di più: è bisogno, urgenza, desiderio, dolce confusione.
Ogni piccola parte delle mie labbra ricopre le sue e si appartengono. Si schiudono a comando e non si lasciano più.
Lo sento genere quando trattengo il suo labbro inferiore più del dovuto e questa sua reazione mi accende più di quanto avrei voluto.
"Scusami." Dico staccandomi di colpo. "Non avrei dovuto." Gli dico tentando di allontanarmi.
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Red stained - Tinto di rosso
Romanzi rosa / ChickLitGabrielle Nickols è una studentessa di arte iscritta alla Dillard University di New Orleans. Lei è una solitaria, che preferisce stare nella sua piccola mansarda nel cuore vivo della città, piuttosto che uscire con i suoi esaltati compagni di cor...