Cosplay dei vecchietti al bar, Accenti brutti e Problemi di cuore

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Achille's POV

-Ho vinto, ho vinto, ho vinto! Mi devi due giri di gelati!- Urlava tutto soddisfatto Diomede mentre Ulisse e Patroclo se ne stavano con i musi lunghi a pagare per l'ennesima volta le carte che tenevano in mano.

-La fortuna del principiante...- Brobottò il biondo, insultandosi mentalmente per aver insegnato pinnacola al vincitore.

Io, dal canto mio, mi crogiolavo nel letto con il mio amato tè al limone in una mano e un fumetto di Star Wars nell'altra, mentre osservavo in maniera estremamente casta i bassifondi di quello che doveva essere il mio migliore amico.

"Come fanno a bere quella merda di tè alla pesca?"

Giocavo con la cannuccia della bevanda dal sapore di piscio per colpa del caldo. A volte prendevo dei sorsi, ma non ero arrivato neanche a metà.

I giorni erano trascorsi sempre più velocemente da Natale e ormai si stava prospettando la Primavera.

Da allora era andato tutto degenerando per me e patroclo, fino a scoppiare quel fatidico 14 febbraio.

Lui mi aveva invitato a un'uscita al cinema per vedere non mi ricordo più neanche quale cazzo di film.

Usciti dalla sala andammo a prenderci una pizza e corremmo in sala giochi fino alle undici. Avevamo comprato delle birre da bere nel mentre, ma una aveva tirato l'altra e al ritorno nei dormitori ero ubriaco fradicio.

Non sapevo perchè, né come, ma quando mi girai verso di lui, intento a reggermi per evitare di lasciarmi cadere a terra, lo trovai dannatamente bello.

Anche lì, mentre se ne stava seduto sulla sua sedia intento a ragionare per non buttare giù la carta sbagliata. Anche lì era dannatamente bello.

E non me ne ero mai reso conto.

Non prima di quella sera, ovviamente.

Non ricordavo molto di quella nottata in realtà.

Ricordavo solo la mia dannata stupida, infantile domanda.

-Cosa aspetti?-

-A fare che?-

-A limonarmi.-

Del dopo mi ricordavo la sua lingua nella mia fottutissima gola e i cazzo di baci scambiati per tutta la sera.

Poi, per carità di Dio, non avevamo scopato e non lo stavamo facendo neanche ora, diciamo che ogni tanto (circa due volte al giorno) scappavano carezze sotto maglia, il che poteva avere anche un risvolto negativo, se vogliamo vederla a 360º.

Quel bastardo era il migliore a fare le carezze già prima, figuratevi quando ha scoperto di poter andare oltre ai miei cazzo di capelli.

E adesso ero lì a contemplare l'ottava meraviglia del mondo sotto gli occhi, senza saperlo, di Ulisse.

Avevo capito che quel ragazzo sarebbe stato una cazzo di spina nel fianco dal primo giorno che l'avevo incontrato e ovviamente non mi sbagliai.

I miei occhi percorsero tutta la schiena del mio migliore amico fino ad arrivare al suo volto.

Come dicevo prima, era dannatamente bello.

Lo sguardo vagava sulla fila degli scarti troppo lunga per essere lasciata lì incustodita, le labbra erano distaccate per permettergli di respirare visto il naso tappato. I capelli ricci cadevano disordinati sugli occhi del biondino, mostrando quanto fossero lunghi e come avessero bisogno di una spuntatina.

La felpa di due taglie più grandi copriva le mani, ma permetteva comunque alle dita di tenere il mazzo di carte senza farlo cadere.

La mano libera scostò i capelli ricci dietro l'orecchio per permettergli di vedere quello che teneva il suo gioco.

💢𝕙𝕚𝕘𝕙 𝕤𝕔𝕙𝕠𝕠𝕝 𝕤𝕨𝕖𝕖𝕥𝕙𝕖𝕒𝕣𝕥 - ㄥєттєяαтυяα ¢ℓαѕѕι¢αDove le storie prendono vita. Scoprilo ora