𖨆 solo amici 𖨆

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*ᶻᵉʳᵒ ᵖᵒᵛ*

...

La mattina dopo Tae era da solo ad andare a scuola. Teneva le mane salde sulle bretelle dello zaino, mentre guardava gli alberi che piano piano perdevano tutte le foglie. Mancava poco al suo compleanno e pensarci lo metteva di buon umore. Il suo sorriso però venne spento dalla gelida risata del rappresentante appena mise piede nella scuola.

"Solo soletto oggi Taehyungie? Che c'è, Jeon ti ha già scaricato?"

Un'altra risata rimbombò nelle orecchie del castano che abbassò lo sguardo sui propri piedi. Non voleva ammeterlo manco a se stesso, ma quel pensiero gli era passato per la testa più di una volta, da quando il giorno prima, lasciò il corvino a casa. A interrompere il flusso di pensieri però ci pensò ancora una volta la testolina arancione di Jimin che prese Tae a braccetto sorridendo.

"Taetae~ Come stati? Kookie non c'è oggi?"

Il castano si stampò un piccolo sorriso a vedere la solarità del più grande, poi scosse appena la testa.

"Sono andato da lui, ma ha detto che non si sentiva bene."

Dopo aver annuito il maggiore trascinò il castano lungo i corridoi senza una vera meta, con l'intento di proteggerlo dalle grinfie di Namjoon. Camminano finirono davanti all'aula dove il giorno prima consumarono il loro primo rapporto assieme. Appena Tae se ne accorse abbassò lo sguardo rosso. Jimin lo notò e spinse Taehyung all'interno della stanza chiudendo la porta a chiave. Non lo fece neanche parlare che gli circondò il collo con le braccia e fece finire le proprie labbra su quelle del più piccolo. Dal canto suo il castano spalancò inizialmente gli occhi, sorpreso dal suo gesto, poi si sciolse rilassando i muscoli e ricambiando quel contatto tanto semplice quanto profondo. Quel bacio era fin troppo bisognoso per qualcuno che aveva scopato solo una volta, ma nessuno dei due se ne accorse.
In poco tempo Jimin finì nudo sulla cattedra con l'altro tra le gambe per dargli attenzioni.

...

Alla fine delle lezioni Jimin andò a prendere Tae in classe e uscirono assieme.

"Vai a trovare Kookie?"
"Si... vedo se ha bisogno di qualcosa"

Tae sorrise e all'arancione si scaldò il cuore dalla dolcezza. Ridacchiò appena e gli baciò la guancia prima di aumentare leggermente il passo.

"Sei un amore Taetae~ Salutamelo, ciaociao~"

Detto questo fece una piccola corsetta fino al gruppetto di ragazzi, suoi amici, e se ne andò con loro. Il castano ancora sorridente riprese a camminare verso casa del corvino. Dopo qualche minuto era davanti alla porta ad attendere che l'amico gli aprisse. Poco dopo, infatti, la figura assonnata di Jungkook aprì la porta al ragazzo per farlo accomodare.

"Allora? Come stai?"
"Bene... ho dormito ed è passato. Tu?"

Mentre Taehyung lasciava giù le cose e rispondeva il corvino si passò una mano tra i capelli raccogliendoli in alto. Lo sguardo del castano si posò sugli occhi dell'altro, e vedendoli di nuovo chiaramente si bloccò di colpo dal racconto sulla giornata. La bocca leggermente aperta e gli occhi fissi sul viso ora ben visibile dell'amico bastarono a far ridacchiare quest'ultimo che si avvicinò di più all'altro.

"Tutto okay, Tae?"

Il castano deglutì e scosse appena la testa riprendendosi.

"S-sisi- Uhm... ah si, ti saluta Jimin-hyung"
"Siete stati assieme oggi?"

Tae arrossì appena ricordando di come hanno passato le prime ore.

"Ohh, capisco. Quindi Jimin si diverte anche senza di me, eh? Spero sappia a chi appartieni."

La mano di Jungkook finì possessivamente attorno al fianco di Tae, che colto di sorpresa gemette.

"A-approposito di questo..."
"Mh?"
"Kook... noi ora siamo ancora solo amici?"

...

*ʲⁱᵐⁱⁿ ᵖᵒᵛ*

Oggi pomeriggio non ho fatto molto. Sono tornato a casa praticamente subito dato che in questi giorni siamo pieni tra verifiche e interrogazioni varie. Sbuffo chiudendo il libro di filosofia. Non mi entra nulla, sarà un altro 4. Bah, ho il prossimo quadrimestre per studiare. Mi alzo dalla scrivania intenzionato a farmi una doccia: prendo un cambio e mi chiudo nel mio bagno. Apro l'acqua per farla scaldare mentre mi spoglio. Mi guardo allo specchio passando una mano dal collo fino all'addome. Mi volto di lato. Sto rimettendo su peso... sbuffo sonoramente e mi volto dando le spalle allo specchio. Entro nella doccia e mi metto sotto il getto a testa alta. Lascio scivolare via tutte le preoccupazioni assieme all'acqua, o almeno ci provo. Mi lavo con calma concedendomi tempo per rilassarmi davvero, avvolto dal tempore. Finito di sciacquare via tutto il sapone mi appoggio alla parete sospirando. Poso l'indice sulla porta trasparente e lo faccio scorrere, disegnando una linea, poi una accanto e una sotto. Ma che bella faccina triste. Sospiro passando su la mano per cancellarla e chiudo l'acqua. Mi asciugo e mi vesto. Infilo in testa un cappellino e prendo le chiavi uscendo di casa. Cammino a sguardo basso fino al parco, quasi vuoto, guardo l'ora: dieci alle sette. Ci sono pochi bambini a quest'ora, essendo abbastanza tardi. Ultimamente vengo spesso al parco, per stare un po' con me stesso. Sono circondato sempre da troppe persone e tante volte mi dimentico cosa vuol dire stare in silenzio con se stessi. Mi siedo su una panca infilando le mani in tasca. Mi perdo a seguire la stradina con lo sguardo, ormai illuminata dai lampioni. Passa poco prima che il parco si svuoti completamente. Ora sono completamente solo, finalmente. È strano, ma sono così poco abituato al silenzio che non riesco più a riempirmi la testa di pensieri come un tempo. Prima non ero mai con qualcuno e la testa viaggiava a velocità assurde, con pensieri e filmini della peggio specie, ora nulla. Sembra esserci il vuoto nella mia mente, anche se so benissimo non sia così. Mi piace credere che più che non formularne, io mi sia abituato a non sentire i miei pensieri. Beh, poco male. Silenzio anche lì. Chiudo gli occhi appoggiandomi bene allo schienale della panca. Faccio un respiro profondo, poi un sento un peso addosso. Apro gli occhi trovandomi un ragazzo a cavalcioni. Strabuzzo gli occhi e alzo lo sguardo riconoscendo i capelli scuri di Jungkook. Dio che spavento

"Che faccia spaventata carotina"
"Tsk. Ci credo. Mi sei salito sopra come un pervertito, pensavo fossi un arrapato del cazzo."

Kook mi ridacchia in faccia e porta due dita sotto il mio mento facendomelo alzare leggermente.

"In altre situazioni ti avrei dato ragione, ma ora non mi sembri dell'umore per scopare"

La sua voce diventa più seria e insieme ad essa, pure lo sguardo si fa meno allegro. Riesco a intravedergli gli occhi e sono fissi sui miei.

"Che succede Park, perché sei qui tutto solo e per di più con quest'aria triste?"

Sospiro spostando lo sguardo di lato, senza rispondergli. Si alza, sento ancora il suo sguardo addosso.

"Non ti forzerò a parlare, ne ti richiederò che cos'hai se è quello che speri, ma davvero. Se vuoi parlare con qualcuno che non ti giudica, sono a disposizione"

Detto questo attende un paio di secondi, poi se ne va, proprio come è venuto. Lo guardo e sbuffo alzandomi per seguirlo. Probabilmente mi ha sentito, perché mi aspetta. Una volta accanto a lui torna a camminare con le mani  in tasca e lo sguardo avanti a se, a differenza mia che guardo in basso. Faccio un bel respiro e inizio a parlargli, a fatica, delle mie preoccupazioni.

[× ᴄʜᴀɴɢᴇs ~ ᴠᴍɪɴᴋᴏᴏᴋ | ᴠᴍɪɴ | ᴠᴋᴏᴏᴋ | ᴊɪᴋᴏᴏᴋ ×]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora