𖨆 non lo so 𖨆

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*ᵏᵒᵒᵏ ᵖᵒᵛ*

Jimin si è aperto molto con me sta sera. Mi ha spiegato che ultimamente stare con la sua compagnia non lo fa stare bene, si sente vuoto. Dice che stare con loro gli ha fatto perdere contatto con se stesso, che non riesce più a formulare un pensiero, soprattutto se è su se stesso o sui suoi sentimenti. Gli ho consigliato di staccarsi da loro, e trovarsi qualcosa da fare che lo appassioni. Prima di separarci si è morso il labbro come se volesse dire altro, ma non ne fosse sicuro. Non ho voluto investigare oltre, ma sicuramente mi accerterò non ci sia altro di serio. È in una situazione abbastanza di merda e non voglio che qualcos'altro lo tormenti ulteriormente.
Dal mio canto sono abbastanza confuso e frustrato. Non capisco perché sto aiutando così tanto Park, non ci avevo mai avuto a che fare fino a qualche giorno fa e ora lo aiuto come fosse un mio caro amico. Bah, empatia del cazzo.
Metto la tazza, da cui stavo bevendo il mio latte, nel lavandino e vado in camera per dormire. Mi spoglio e mi infilo sotto le coperte, poi sengo la luce sospirando. Chiudo gli occhi facendo mente locale sulla giornata, ripercorrendola al contrario. Sta sera ho bevuto una tazza di latte, dopo cena, come all solito. Ho parlato con Jimin per una buona oretta e l'ho aiutato. Nel tardo pomeriggio ho passeggiato un po', dopo aver fatto la spesa e sistemato il salotto e la cucina. Il pomeriggio ho disegnato. È stato abbastanza difficile farsi venire l'ispirazione dopo la confusione della domanda di Tae. Già... la sua domanda. Ho sospirato quando me lo ha chiesto, non gli ho dato una vera e propria risposta. Siamo stati in silenzio per un po', poi si è allontanato ed è uscito di casa dicendo che doveva andare. Non so cosa avrei dovuto rispondere, ma sicuramente avrei dovuto farlo. Chissà cosa avrà pensato. Domani gli devo assolutamente parlare.

...

Sono in classe ad ascoltare la gallina di scienze senza veramente capire qualcosa. Tae non c'è, ciò vuol dire che non gli posso parlare. Non lo farò per messaggio sicuramente, devo averlo faccia a faccia. Dopo scuola passerò da lui oggi.
Finalmente la campanella del pranzo e mi alzo uscendo con lo zaino in spalla. Appena esco trovo Jimin fuori.

"Come fai ad essere già qui?"
"Non ero in classe"

Mi sorride e mi affianca mentre camminiamo. Svolto verso le scale e lui non fa domande, seguendomi e basta. Saliamo sul tetto e vado a sedermi al mio angolo preferito, seguito da Jimin.

"Tae?"
"Mi ha detto che oggi saltava"
"Ma come... ieri tu e oggi lui"

Fa un piccolo broncio e sorrido mentre tiro fuori il pranzo, cosa che però la carota qui davanti non fa.

"Non magi?"
"Non ho fame"

Fa un sorriso, palese finto e rimetto il pranzo nello zaino. mi volto verso di lui mettendogli le mani sulle cosce.

"Cos'altro volevi dire ieri?"

Nessuna risposta. Lo guardo lasciando passare qualche secondo.

"Centra col fatto che non pranzi oggi, vero?"

Non mi risponde ancora, anzi abbassa lo sguardo. Alzo un sopracciglio.

"Jimin, perché non vuoi mangiare?"
"Perché ti interessa Jeon? Mi hai scopato, ieri mi hai aiutato, non devi fare la mamma apprensiva adesso. Non te ne è mai fregato un cazzo perché ora tutto all'improvv-"
"Non lo so. Ma voglio aiutarti. Si, mi preoccupo per te, e allora?"

Si sposta più in là e tira le gambe al petto senza dire una parola. Tiro fuori di nuovo il mio panino e glielo metto davanti alla faccia.

"Mangia, coraggio"

Fa come gli dico, mangiando in silenzio e prendo un morso anche io. Mangiamo zitti uno accanto all'altro. Anche finito il panino non spiccichiamo parola. Suona la campanella ed è lui a rompere il silenzio.

"Resti qui con me?"

Annuisco e metto una mano sulla sua gamba guardandolo. Sorride appena e si appoggia alla mia spalla. Sorrido leggermente. Non so perché, ma mi sento bene in silenzio, qui con lui.

...

*ᶻᵉʳᵒ ᵖᵒᵛ*

Dopo una mezz'ora entrambi i ragazzi rientrarono in classe e finirono le loro lezioni. Suonata l'ultima campanella si ritrovarono fuori scuola e decisero di andare da Tae. Jimin insistette che ci fosse, perchè voleva in primis sapere del castano, in più non voleva restare solo e Kook non poteva certo lasciarlo, non se la sentiva. Così i due si diressero verso casa del ragazzo. Inizialmente il percorso fu silenzioso, poi Jimin chiese a al corvino cosa pensava avesse Tae, e lui rispose con un rumoroso sospiro.

"Non lo so, anche se un'idea ce l'ho. Spero non sia così però..."

L'arancione si fece dare spiegazioni, che stranamente Jungkook gli concesse. Gli disse infatti della domanda e di come lo ha lasciato senza una risposta.

"Ma quindi..? Quale sarebbe la risposta? Provi qualcosa per lui?"
"Non lo so Jimin. Tae è l'unico amico che ho, non ho mai pensato a lui come altro. Certo, non è solo sesso, ma non so se voglio una relazione con lui..."

Il maggiore non rispose subito al corvino: ci pensò su un po', ma come fece per parlare Kook si fermò e suonò un campanello. Poco dopo una signora aprì la porta e guardò i ragazzi sorridendo.

"Salve signora Kim. Sono Jungkook, non so se si ricorda"
"Certamente, grazie per prenderti sempre cura di Tae quando fa i suoi capricci. Tu invece sei... ?"

La signora si rivolse a Jimin che si presentò stringendole la mano.

"Siete venuti a cercare Tae? Mi dispiace ragazzi, ma non è in casa. È uscito con suo padre, non so quando torneranno. Se volete gli dico di chiamarvi"
"Gli dica di venire da me, se ha voglia. Grazie mille."

Si salutarono e i ragazzi si avviarono verso casa di Jungkook. Restarono in silenzio fin quando non varcarono la porta d'ingresso.

"Leva pure le scarpe e metti la giacca là. Fai come fossi a casa tua"

Fatto come gli è stato detto Jimin seguì il corvino fino alla cucina, dove già aveva messo l'acqua a scaldare per fare il the.

"Cosa vuoi fare con Tae, quindi?"
"Non lo so."

[× ᴄʜᴀɴɢᴇs ~ ᴠᴍɪɴᴋᴏᴏᴋ | ᴠᴍɪɴ | ᴠᴋᴏᴏᴋ | ᴊɪᴋᴏᴏᴋ ×]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora