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Rientro in casetta dopo aver fumato una sigaretta e approfittandone del fatto che tutto il resto dei miei compagni siano nelle loro stanze a chiacchierare o a spettegolare, decido di godermi la solitudine e il silenzio della cucina e mi metto como...

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Rientro in casetta dopo aver fumato una sigaretta e approfittandone del fatto che tutto il resto dei miei compagni siano nelle loro stanze a chiacchierare o a spettegolare, decido di godermi la solitudine e il silenzio della cucina e mi metto comoda sul divano per potermi rilassare.

Oggi abbiamo registrato la seconda, forse direi prima, puntata del pomeridiano.
Ho portato una coreografia assegnatami dalla mia maestra Veronica e devo dire che mi sono sentita bene, a mio agio. Credo di aver portato sul palco tutte le correzioni che mi sono state fatte in sala da lei e da Giulia - la professionista - e credo sopratutto di aver portato me stessa, di aver dimostrato a tutti quello che so fare e quello che posso dare.

Certo, le critiche da parte della maestra Celentano non sono di certo mancate e onestamente non mi hanno sorpresa.
Già nella prima puntata aveva espresso chiaramente il suo giudizio su di me come ballerina e sopratutto sul mio fisico. Spero di poterle far cambiare idea in questo percorso che mi auguro possa essere il più lungo possibile e spero di poter dimostrare a tutti quanto sia grande il mio amore per la danza e la voglia di diventare una ballerina con la B maiuscola.

Posiziono meglio il cuscino sotto la testa e mi metto sul fianco per poter stare più comoda.
Sento dei rumori provenire dal corridoio che porta dalle stanze alla cucina e quando mi volto per alzare lo sguardo verso le gradinate mi accorgo della presenza di Albe.
Mi giro immediatamente senza degnarlo di uno sguardo o di una sola parola e lo sento sbuffare pesantemente.
Dallo specchio presente dietro la televisione, noto che ha aperto il frigo e che sta bevendo qualcosa che non riesco a capire.

Chiudo gli occhi per qualche secondo e ripenso a quello che è successo tra di noi quella notte, quando siamo partiti da una semplice coreografia e poi siamo finiti sul mio letto a dormire abbracciati come se nulla fosse e come se ci conoscessimo da una vita.

È da giorni che non ci parliamo, da quando gli ho detto di mettere un punto al nostro rapporto e di stare distanti il più possibile per il bene di tutti.

Questa cosa mi ha creato un po' di malumore negli ultimi giorni e il primo ad essersene accorto è stato Dario, il mio migliore amico qui dentro.

Siamo qui da sole due settimane e forse parlare già di amicizia è decisamente presto, ma lui riesce davvero a comprendermi con uno sguardo, sa starmi accanto e riesce a captare quello che sento e che provo forse ancor prima che possa farlo io e non smette mai di starmi accanto.

Nonostante io non riesca ad avere segreti con Dario, o meglio, da quando siamo qui dentro è l'unica persona alla quale dico tutto quello che mi succede, che sento e che provo, non sono stata in grado di ammettergli che forse un leggero interesse, da parte mia, nei confronti di Albe, c'è.

Non posso negare, invece, a me stessa, che questo ricciolino biondo un effetto strano me lo faccia eccome e non posso negare neanche il fatto che quando incrocio i suoi occhi, quando lo sento cantare e quando lo incrocio in giro per la casa, una sensazione strana si crea dentro di me.

Ed è proprio per questo, che ho deciso di allontanarmi e di chiudere il nostro rapporto ancor prima che iniziasse.
Durante la prima settimana ho avuto tanto a che fare con lui, nonostante i suoi mille sbalzi d'umore dove improvvisamente non mi calcolava più, ma da quando abbiamo trascorso quella serata insieme decisamente qualcosa è cambiato.

Lo osservo attentamente dal riflesso dello specchio e mi accorgo che mentre butta giù un sorso della sua bevanda, mi sta guardando intensamente.
Abbasso lo sguardo dall'imbarazzo e sprofondo con la testa nel cuscino. Vorrei alzarmi da questo divanetto ma l'idea di sembrare una bambina davanti ai suoi occhi non mi entusiasma affatto.

"Serena!" mi richiama improvvisamente, con un filo di voce, mentre io perdo diecimila battiti nel sentirlo pronunciare il mio nome, sopratutto dopo lunghissimi minuti di silenzio che a me sono sembrati interminabili.

"Dimmi" dico senza girarmi, ma con l'agitazione a mille.

"Guardami" ribatte, poggiando le mani sulla penisola della cucina, mentre io lo sto guardando di nascosto dal cuscino.

"Puoi girarti per favore?" chiede, ancora una volta, quasi spazientito.

Il mio corpo sembra non volersi muovere, sono impacciata, imbarazzata ed anche agitata per quello che le mie orecchie potrebbero sentire.

"Puoi smetterla di ignorarmi tutto il tempo? Sono giorni che non mi guardi, non mi parli, non mi ascolti. E tutto questo perché? Perché abbiamo dormito insieme per due ore su un cazzo di letto." sbotta, posando la bevanda nel frigorifero e sbattendolo con forza.

Mi alzo di scatto e mi giro verso di lui. "Ti sto guardando adesso. Mi dici che vuoi?" sputo fuori con freddezza, forse decisamente troppa.

Lo vedo sorridere, ma non è un sorriso felice, bensì sembra quasi un sorriso amaro e deluso.

"Alberto, non ho tempo da perdere. Se vuoi parlare, sono qui." aggiungo.

"Mi spieghi perché mi stai evitando da giorni? Ti sembra normale far finta che io non esista in questa casa quando l'altra sera non è successo niente di grave?" risponde.

"Ti sto evitando da giorni perché non voglio casini, tu hai una fidanzata a casa che ti guarda e a me di fare quella che si mette in mezzo alle relazioni proprio non va. Sono qui per ballare così come tu dovresti essere qui per cantare. Pensa a quello." dico.

"Ah, io e te non possiamo essere amici perché ho una fidanzata e quindi passeresti per una che si mette in mezzo alle relazioni?" ribatte, ridendo.

Ma cosa cazzo c'è da ridere?

"Alberto, cosa non riesci a capire? Io non dormo abbracciata con i miei amici e i miei amici non vengono da me a dire che sono stati bene e che avrebbero passato tutta la notte a dormire abbracciati a me." sbotto, alzandomi dal divano per raggiungere la cucina.

"Senti, mi sono lasciato prendere da un momento di debolezza, ok? Io non provo nessun tipo di interesse per te, perciò puoi stare tranquilla e ritornare ad esser mia coinquilina così come lo sono tutti gli altri." ammette.

Un po' mi si spezza il cuore nel sentire quella frase e sopratutto quelle parole. Forse mi sono semplicemente illusa. Ho creduto davvero di potergli piacere come una stupida.

Da un lato, però, mi sento sollevata nel non dover avere il peso di essermi infatuata di uno fidanzato che ricambia il mio interesse.

Mi passerà, alla fine lo conosco soltanto da pochi giorni e sono sicura che con il tempo riuscirò a non vederlo più in maniera diversa ai miei occhi.

"Va bene" dico annuendo "allora lasciamoci tutto alle spalle e ricominciamo, o meglio, cominciamo il nostro rapporto" aggiungo.

"La nostra convivenza" prosegue lui, lasciandomi un bacio sulla guancia e andando via, lasciandomi da sola.

Tiro un sospiro lunghissimo e bevo un sorso d'acqua.

Poso le braccia sulla penisola della cucina e le mani sotto al mento.

Sospiro ancora una volta.

Poi decido di andare fuori a fumare perché il mio corpo e la mia mente ne hanno decisamente bisogno dopo questa chiacchierata così strana.

𝗘 𝘁𝗶 𝘃𝗼𝗿𝗿𝗲𝗶 𝗮𝗺𝗮𝗿𝗲|𝖠𝗅𝖻𝖾 𝖾 𝖲𝖾𝗋𝖾𝗇𝖺.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora