HARRY'S POV
L'after party di Quella stupida sfilata era peggio di un beccarsi una pallottola in pieno viso.
Ma c'era una ragione ben precisa, io ero qui per lei, non avrei neanche potuto prendere in considerazione l'idea di andarmene senza prima averla guardata bene da vicino con quell'abito che mi aveva letteralmente mozzato il fiato.
La solita modella insoddisfatta, mi osservava da sotto le ciglia lunghe, cercava disperatamente le mie attenzioni.Toccava il mio corpo con malizia, mi accarezzava le gambe sperando in una mia reazione che non arrivò.
Le luci stroboscopiche stavano iniziando a infastidirmi, ridussi gli occhi a due fessure quasi chiudendoli ed ebbi il bisogno di sbottonare la camicia ancora di più."Harry, che ti prende stasera?"
Non lo sapevo, non avevo idea del perché non riuscissi a lasciarmi andare...
O forse il perché lo sapevo ma semplicemente non volevo ammetterlo a me stesso.
L'avevo vista oggi camminare al centro di New York attirando le attenzioni completamente su di se come solo lei sapeva a fare, con la stessa eleganza e leggiadria di una dea
Non avrei potuto non guardarla, non accorgermi della sua presenza.Sentivo le mani fremere dalla voglia di toccare le sue gambe che sembravano essere fatte della stessa sostanze delle nuvole.
Io semplicemente non potevo far altro che sentirmi irrimediabilmente attratto con ogni fibra del mio corpo a lei.
Madelaine non aveva neppure notato la mia presenza, nemmeno per un secondo aveva posato i suoi occhi magnetici su di me, ci avevo sperato, avevo aspettato pazientemente ma lei nulla.
Mentre io mi struggevo di desiderio, lei nemmeno mi notava.La vidi e non potei che tornare indietro con il tempo a quando le mie mani possedeva quel corpo che tanto bramavo.
Ricordavo come se fosse successo appena un'ora prima le mie mani sul suo corpo, i suoi lunghi capelli coprirmi il volto, il suo profumo che mi perseguita ormai da tempo immemore.
Io la sentivo in ogni dove, come incisa sulla mia pelle.Non era mai stata realmente mia, troppo sfuggente e troppo bella per poter appartenere a qualcuno.
Le immagini scorrono veloci all'interno della mia mente, i suoi ansimi sulla mia bocca, le sue mani a stringere le mie spalle, le unghie a graffiarmi la schiena e infine le sue gambe.
Dio...le sue gambe che da sempre sono la mia condanna.Avevamo passato gran parte del liceo a scopare, non abbiamo mai avuto nulla di serio un semplice rapporto puramente carnale che tutt'ora ci legava.
Tutto era perfetto prima di quella notte.
Lei sapeva perfettamente che io non fossi intenzionato ad avere relazione e le stava bene o almeno così era sempre sembrato.
Aveva appena quindici anni quando fu stata per la prima volta mia, quando per la prima mi permise di sentire il suo profumo avvolgermi.Non eravamo fidanzati, ci era semplicemente successo una sera durante una festa.
E io immaginavo che al posto della ballerina ci fosse lei, a occhi chiusi io sognavo le sue mani su di me.
"Ma allora è sveglio, stavo quasi iniziando a preoccuparmi"Non la risposi nemmeno questa volta, infastidito dalla sua voce stridula che non assomigliava nemmeno un po' alla voce di lei.
Immerso nei miei desideri più nascosti mi parve addirittura di sentire la sua voce e il suo profumo in quel fottuto Privé.
Giurai di sentire la sua voce melodiosa ringraziare qualcuno e potei sentire il suo sorriso, nei miei pensieri lei sorrideva.
"Jason!"
Dovetti controvoglia aprire gli occhi, Jared mi stava scuotendo il braccio con insistenza
quasi in panico.
"Che cazzo vuoi?"
Chiesi burbero posando i miei occhi su di lui, era agitato, quasi spaventato...stava mettendo ansia anche a me.
Sospirò guardando alla mie spalle, ma che cazzo stava succedendo?
"Lei è qui" tre semplici parole che furono in grado di mandare in tilt il mio completo sistema nervoso.

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Fire on Fire
ChickLitEstratto dal capito 6: "Non farlo, non toccarmi" Sembrava quasi che stesse supplicando. Ma stavamo parlando di Harry, ed era fuori discussione che lui potesse anche solo prendere in considerazione l'idea di supplicare qualcuno. Ma la sua espressione...