9. La miniera

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Il priore di Ganshada era chiaramente un uom o interessato più al profitto che alla fede. Havard aveva capito al primo sguardo che doveva puntare sulle prospettive di profitto per convincerlo a collaborare, ma l'anziano orco non era così avido da mettere a repentaglio la propria vita per denaro.

«Una guerra contro gli dei? Ti rendi conto di ciò di cui stai parlando, ragazzo? Moriranno a migliaia, decine di migliaia.» Dopo un attimo il priore realizzò una cosa: «Capisco: sei un dio della morte, quindi tutte quelle morti non faranno che aumentare il tuo potere.»

«Ti sbagli» ribatté Havard. «Più morti vuol dire solo più lavoro. Perfino quell'altro sacerdote dovrebbe saperlo, se sa come fare il suo lavoro.»

«Ma allora perché? Per vendetta? Perché hanno lasciato morire tua madre?»

«È così strano voler creare un mondo migliore per tutti? Voler combattere degli dei bugiardi che vi usano solo come fonte di preghiere? Voi vedete gli dei della morte solo come avidi di anime – e forse è così per Nergal – ma non è così che dovrebbe essere. La morte alimenta il cambiamento, il progresso, e in quanto dio della morte, è mio dovere giudicare le anime. Per come la vedo io, alimentare la giustizia e il progresso è il modo migliore per svolgere il mio compito.»

Il priore rimase in silenzio a riflettere.

«Ho visto che Ganshada è una città fiorente, e per questo non intendo deporti» affermò Havard. «Lavora per me, e grazie alle nuove rotte commerciali diventerai ancora più ricco. Ho portato con me dei monoceratopi, così da poter avviare i primi scambi. Ci saranno dei cambiamenti, ad esempio intendo abolire la schiavitù, ma per il resto avrai molta libertà di azione. Certo, dovrai comunque rendere conto a me di ciò che farai.»

«Abolire la schiavitù? Da quando?»

«Da subito.»

Il priore era scettico. «Molti non saranno d'accordo.»

«Questo non mi ha mai fermato. E se non intendono rinunciare ai loro schiavi, potrai arrestarli e sequestrare i loro beni. Dalli agli ex schiavi così che possano cominciare una nuova vita.»

L'anziano orco era sempre più pensieroso.

«Se aboliamo gli schiavi, ci saranno più cittadini che pagheranno le tasse» gli fece notare il figlio di Hel. «Un guadagno per tutti, non trovi?»

Il priore annuì tra sé.

«Se questo non ti andasse a genio, troverò qualcun altro disposto a prendere il tuo posto.»

Il chierico allargò le braccia. «Non mi lasci altra scelta, dunque.»

«Vedila più come una nuova opportunità» rilanciò Havard, che intendeva assicurarsi – per quanto possibile – la lealtà dell'avido governante. «Piuttosto: ho percepito qualcosa di strano provenire da nord. Dalle miniere.»

«Sì, c'è stato un... crollo di recente. Alcuni minatori sono rimasti schiacciati purtroppo. Abbiamo avuto qualche piccolo... contrattempo, ma niente di preoccupante. Presto saremo di nuovo al pieno della produzione.»

Havard intuì che il priore non gli stava raccontando tutta la verità, ma prima di affrontare il discorso, voleva saperne di più.

Age of Epic - 2 - La progenie infernaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora